I 24 Giorni di Test che un Calibro Glashütte Original Deve Affrontare

Come Glashütte Original testa (e certifica) ogni secondo

di Massimo Scalese 5 MIN LETTURA

 

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24 Giorni precisione certificazione orologi Glashütte Original

Nell’orologeria dei nostri giorni, la corsa alla precisione meccanica – non assoluta, ma certificata – è diventata una battaglia senza quartiere. Conoscerai già gli standard di Rolex e Omega, i protocolli interni di Patek Philippe e i criteri del Punzone di Ginevra. Ma oggi, nella consueta puntata di Original Time, ci dedicheremo a un caso unico: Glashütte Original e il suo Calibro 36, un movimento automatico di ultima generazione che equipaggia vari modelli della produzione attuale della manifattura sassone, dai classici tre lancette ai calendari perpetui, passando per i subacquei SeaQ di livello superiore.

A differenza di molte Maison, Glashütte Original non si limita a eseguire test: li documenta con trasparenza quasi chirurgica. E c’è un dettaglio determinante: mentre il COSC da sempre rilascia certificati di cronometro testando i movimenti nudi, qui i controlli avvengono a orologio finito, cassa chiusa. Perché? Per garantire che nessuna regolazione venga alterata durante l’assemblaggio finale. Una pratica che l’industria svizzera ha timidamente iniziato a copiare dalle norme DIN tedesche, circa una decina d’anni fa.

L’Iter dei 24 giorni: Cronometria sotto torchio

Ogni Calibro 36 affronta un percorso di collaudo strutturato in fasi precise. Ecco cosa succede, giorno per giorno.

1° Giorno: Sincronizzazione e test preliminare

Regolazione orologio calibro 26

Prima di tutto, l’orologio viene sincronizzato con un cronometro da marina della manifattura (Glashütte Original è stata l’ultima azienda a costruirli – sino al 1978). Lo scarto massimo consentito? -4/+6 secondi al giorno, lo stesso range del COSC. Ma è solo l’inizio.

Dal 2° al 13° Giorno: La sfida delle 6 posizioni

movimento Glashütte Original testato in 6 posizione diverse

Per 12 giorni, il movimento viene testato in 6 posizioni diverse (una in più rispetto agli standard svizzeri). I dati raccolti devono rispettare 5 regole ferree. Mettiamole a confronto del COSC:

Standard COSC vs Glashütte Original (dati certificati DKD tedesco)
Parametro COSC (Svizzera) Glashütte Original (Germania)
Scarto giornaliero massimo -4/+6 sec ±2 sec
Deviazione media giornaliera Non applicato ±1 sec
Picco di deviazione giornaliero Fino a ±5 sec ±2.5 sec
Differenza posizioni (O vs V) Non testato ±1 sec
Variazione massima di frequenza Non specificato ±5 sec (su 24 giorni)

Se un movimento supera queste prove, è già un ottimo segno. Ma Glashütte Original non si accontenta.

Dal 14° al 16° Giorno: Il termometro della precisione

3 giorni di test termico stress temperature

Tre giorni di stress termico: l’orologio viene esposto a 8°C, 23°C e 28°C, per verificare che le fluttuazioni non influenzino la marcia. La tolleranza? ±0,6 secondi per kelvin. Un’inezia, se pensi che molti cronometri COSC perdono o guadagnano secondi con sbalzi minori.

Dal 17° al 22° Giorno: La resistenza della riserva di carica

Test 100 ore di riserva di carica

Qui si misura la stabilità durante le 100 ore di autonomia del Calibro 36, ottenute con un solo bariletto di carica. A intervalli di 24 ore, si registrano:

  • Deviazione di frequenza (mai oltre ±2 secondi dopo 72 ore).
  • Ampiezza del bilanciere, che deve mantenersi sopra i 200° anche a riserva scarica.

Se il tuo Calibro 36 supera anche questa fase, significa che non solo non si fermerà, ma non perderà neppure colpi neanche dopo un weekend dimenticato sul comodino.

23°-24° Giorno: Impermeabilità e ultimi controlli

Testi di resistenza all'acqua 50 metri

Nonostante il Senator Excellence non sia un subacqueo, viene sottoposto a test di tenuta a 5 bar (50 metri). Alcuni esemplari sono anche riscaldati a 45°C e bagnati con acqua fredda per scovare eventuali condense. Intanto, si verifica il funzionamento del caricamento manuale e automatico.

La “Q” sul fondello: un sigillo di qualità che parla tedesco

Superato l’inferno dei 24 giorni, il tuo Glashütte Original otterrà il suo sigillo d’approvazione: una sobria “Q” incisa sul fondello. Questo marchio è un omaggio alla storica dicitura “Qualität 1” che negli anni ’60-70 compariva sui quadranti degli orologi della GUB (Glashütter Uhrenbetriebe – che produceva i famosi Spezimatic), quando a muoverli c’era il leggendario Kaliber 70.3.

Ma c’è di più. A differenza di molti brand che si limitano a un generico certificato cartaceo, Glashütte Original fornisce al proprietario:

  • Un libretto di marcia dettagliato, stile vecchia scuola, con tutti i valori registrati durante i test
  • L’accesso a un’area riservata online (protetta da password univoca) dove verificare come il proprio esemplare si è comportato durante ogni singola fase dei collaudi

Conclusione: L’ossessione tedesca per la perfezione meccanica

Mentre l’uomo corre verso l’autoreplicarsi digitalmente, Glashütte Original compie una scelta radicalmente opposta: dedicare 24 giorni interi alla verifica maniacale di un singolo movimento. Non è semplicemente un test di precisione, ma un vero e proprio rito che trasforma metalli e rubini in miracoli di precisione meccanica.

termine dei 24 giorni di test ottenimento bollettino dettagiato

Quella “Q” sul fondello non è un semplice marchio. È:

  • Un certificato di sopravvivenza a condizioni estreme
  • Una garanzia che ogni secondo sarà segnato con precisione teutonica
  • Un legame con la gloriosa tradizione della scuola orologiera tedesca

E a te, cosa colpisce di più?

  1. La trasparenza assoluta con cui vengono documentati tutti i test?
  2. Il fatto che i controlli avvengano sull’orologio completo e non sul movimento nudo?
  3. O quel disegno folle di testare ogni esemplare per quasi un mese intero?

Scrivimi nei commenti quale aspetto di questo processo ti sembra più significativo. E se per caso possiedi già un Glashütte Original, racconta la tua esperienza con la certificazione “Q”!

Perché nel mondo dell’Alta Orologeria, la vera eccellenza non si misura in secondi… ma in quanto impegno si è disposti a dedicare per guadagnarne uno solo.

 

Commenti

  1. Spettacolare, inoltre il test e’ stato fatto proprio sul modello che preferisco in assoluto di Glashutte.
    La pregherei gentilmente per un commento, o meglio ancora un’ articolo circa le ripercussioni sul mondo dell’ orologeria riguardo la situazione dei dazi imposti dagli USA, sopratutto delle eventuali ed inevitabili strategie di vendita dei vari marchi. In questo periodo storico molto particolare stranamente non si accenna a questi potenziali cambiamenti, come fosse un argomento tabu’, anche se riguarda tantissimo gli appassionati. Mi perdoni il cambio del discorso, ma ritengo l’ argomento molto interessante, anche sotto certi aspetti positivo per i potenziali futuri aquirenti.

    Cordialita’.

    1. Grazie per il commento Raffaele! Per il tuo suggerimento ci penserò, comunque ancora grazie!

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