Quando senti, leggi, o tu stesso nomini quelle due magiche parole di fatto vieni eiettato in un’altra dimensione. Cosa significa costruire un Calibro di manifattura? In generale, e anche orologicamente parlando, vuol dire alzare il tiro di molto ma come sempre alle parole devono seguire poi anche i fatti.
Quando si tratta di realizzare un movimento 100% concepito in-house ciascuno decide quale direzione prendere. Il Glashütte Original Calibre 36 che anima il Senator Excellence appare già a prima vista essere un moderno esempio di progettazione nel segmento di alto di gamma.
L’Alta Orologiera tedesca si distingue per soluzioni che coniugano durata, qualità ed estetica. Dove e come? Per fare solo qualche esempio, la platina chiusa a 3/4 per mantenere nel lungo termine il più possibile compatti gli elementi che compongono un movimento, la regolazione micrometrica della frequenza tramite il collo di cigno, ponti filigranati, castoni d’oro etc. senza dimenticare che è di questa scuola anche il tourbillon volante, oramai adottato da molti.
Con il Calibre 36 che inaugura una nuova generazione di movimenti la manifattura sassone ha scelto di porsi degli obiettivi piuttosto alti sia come resa meccanica sia di qualità e infine del controllo. Questo spiega forse l’utilizzo per la prima volta del silicio, un materiale dalle oramai comprovate ed eccezionali prestazioni amagnetiche che, non necessitando di lubrificazione, ha favorito anche l’approccio all’ alta frequenza, ma di introduzione piuttosto recente nel campo. Ora scopriamo dettagli e prestazioni del nuovo Calibro Glashütte Original.
Calibre 36: Obiettivi e metodi
Sebbene la manifattura non abbia ancora ufficialmente dichiarato quanti siano con esattezza gli elementi che compongono il Calibre 36, come il Calibre 37 – movimento con cronografo che due anni fa l’ha preceduto a bordo del Senator Chronograph – la sua architettura risulta molto compatta.
Meno elementi, meno attriti e logicamente meno consumi recita il primo emendamento cui deve osservare chiunque voglia costruire un vero movimento di manifattura. In realtà visto che nella sua prima apparizione va a muovere un solo tempo classico con le sole indicazioni di ore, minuti e secondi, questo è abbastanza scontato, ma tornerà ancora più utile quando nelle prossime uscite monterà dei moduli aggiuntivi tipo – tra i primi mi aspetto senz’altro – quello della Grande Data.
L’essere partiti da un progetto totalmente “en blanc” ha offerto l’occasione di eliminare componenti superflui come il cricchetto della ricarica e la tradizionale ruota che trasmette la ricarica; la base è un sistema intelligente ideato qualche anno fa da Glashütte Original – e spiegato qui – che permette a seconda dell’attività di chi lo indossa di avvalersi dei pro sia della carica unidirezionale e sia di quella bidirezionale. Innovativo anche il connettore a baionetta con cui il movimento 36 si ancora con praticità alla cassa.
Accorgimenti per il conseguimento della precisione
A monte di un orologio preciso c’è sempre tanta energia e il più possibile costante nel tempo. Per quanto di maggiori dimensioni il Calibre 36 possiede un solo bariletto ma questo è sufficiente per offrire oltre 4 giorni di autonomia e grazie al rotore bidirezionale l’unica molla presente è mantenuta sempre in tensione.
Quest’ultima essendo più sottile di una convenzionale permette anche un maggior numero di avvolgimenti. Costruita da Nivarox è di un nuovo materiale denominato Elinflex che stando al costruttore è stato scelto per evitare le rotture che potrebbero occorrere vista la tensione delle lame. Sempre secondo i dati forniti, grazie a un rapporto molla/ruota del bariletto molto favorevole le 100 ore di riserva di carica del Calibre 36 sono ottenute con appena 1.900 micro-variazioni. Per una maggiore affidabilità quando il meccanismo di ricarica automatica è in funzione una ruota dedicata disimpegna gli ingranaggi coinvolti nella carica manuale fornita dalla corona per risparmiare ulteriore energia.
Assemblaggio di un Calibre 36
Altri accorgimenti per un buon isocronismo sono la spirale della ruota del bilanciere in silicio per una sensibile minore vulnerabilità ai campi magnetici, ma anche la mancanza della racchetta particolare che serve a regolare la lunghezza della molla della spirale la quale determina la lunghezza delle semi oscillazioni. In questo caso è sostituita da eccentrici montati direttamente sulla ruota del bilanciere, soluzione stavolta altamente tradizionale.
Calibre 36: 24 giorni di test
Nell’orologeria del terzo millennio la lotta al conseguimento della precisione, qui intesa come meccanica e non assoluta, è diventata assai feroce. Sarai certamente già informato sui recenti nuovi standard di precisione Rolex e Omega e sui capitolati auto stilati da Patek Philippe e dalle Maison che si attengono al nuovo Punzone di Ginevra.
Di nuovo anche qui è terreno libero: ognuno esegue i suoi test decidendo su cosa puntare e che cosa raccontare.
Con il Calibre 36 Glashütte Original elenca quelli che effettua ai suoi movimenti di manifattura di ultima generazione e lo fa con il massimo della trasparenza.
Prima di entrare nei dettagli bisogna ancora una volta ricordare che a differenza del COSC i certificati di cronometria rilasciati dal DKD tedesco da sempre prevedono di effettuare tutti i test sulla precisione di marcia a movimento incassato, un particolare che l’orologeria svizzera sta imitando in massa.
Ogni nuovo movimento automatico della manifattura sassone viene testato per 24 giorni in 6 posizioni differenti (una in più delle 5 canoniche). L’iter è questo:
1° Giorno: Regolazione dell’orologio
A orologio finito il Calibre 36 – per ora montato solo nel Glashütte Original Senator Excellence – inizia una serie di controlli solo dopo essere stato sincronizzato con un preciso cronometro della stessa manifattura. Durante questo periodo che dura 24 ore viene effettuato un test che simula le posizioni che il movimento potrebbe assumere al polso. In questa fase lo scarto massimo deve rimanere entro i -4 + 6 secondi al giorno, tipico della certificazione standard di cronometro rilasciata dal COSC.
Dal 2° al 13° Giorno: Controllo della precisione di marcia in 6 posizioni
Ogni singolo orologio viene testato per 12 giorni in 6 differenti posizioni. Gli scarti di marcia sono registrati per poi essere valutati secondo le seguenti 5 regole:
- La frequenza media giornaliera – risultata come media di tutte le deviazioni – deve rimanere all’interno dei soliti -4 + 6 secondi al giorno.
- La media del valore assoluto della deviazione di marcia acquisisce gli scarti attraverso le 6 diverse posture: essa non può mai eccedere più o meno 2 secondi/die.
- Il valore assoluto della deviazione di marcia si assicura di monitorare che il picco di deviazione assoluto determinato sempre nelle 6 posizioni non vada oltre i 5 secondi al giorno.
- La differenza di marcia tra postura orizzontale e verticale che assume l’orologio con a bordo il nuovo Calibre 36 deve rimanere tra i -6 e + 8 secondi al giorno.
- La differenziazione massima della frequenza determina la massima media giornaliera, che non può mai superare i 10 secondi al giorno.
Dal 14° al 16° Giorno: Influenza della temperatura sulla precisione di marcia
Ogni movimento di manifattura, sempre incassato in un Senator Excellence, è controllato per tre giorni di seguito alle temperature di 8°, 23° e 28° C. Questi valori sono stati scelti per simulare la capacità del movimento durante la sua marciadi non essere influenzato dalle fluttuazioni di temperature. Questi valori permettono di testare l’eventuale insorgenza di un errore e vengono misurati in unità kelvin. I valori di tolleranza accettati per Glashütte Original devono stare in un range di -0.6 to +0.6 secondi per kelvin.
Dal 17° al 22° Giorno: Test sulla stabilità della frequenza durante le 100 ore di autonomia
I dati qui rilevati forniscono la base per uno sguardo da vicino sulla stabilità della frequenza del Calibre 36 durante le prove effettuate fino ad oggi.
Le prestazioni rilevate nella stessa posizione, nei giorni 1 e 2 vengono confrontati con la deviazione della frequenza rilevata il giorno 16; la tolleranza consentita deve stare nell’intervallo da -5 a +5 secondi al giorno.
Come passo finale del test della precisione di marcia, il Calibre 36 viene messo alla prova durante tutta la durata della sua riserva di carica, ossia 100 ore. In questo test i valori misurati sulla deviazione e ampiezza della frequenza sono registrati a 0, 24, 48 e 72 ore come mostrato nell’immagine sottostante.
La deviazione della frequenza di marcia non può mai superare -4 a +6 o +8 secondi dopo 72 ore. Inoltre, nei 4 giorni di autonomia forniti dalla riserva di carica il bilanciere deve fornire un’ampiezza di rispettivamente almeno 270°, 250°, 230° e 200°.
Dal 23° al 24° Giorno: Test di resistenza all’acqua visuali e funzionali
Per quanto se anche avessi la fortuna di possedere l’ orologio che monta il Calibre 36 non lo farei neppure se mi pagassero, nella pletora dei test messi a punto da Glashütte Original, come dichiarato dalle caratteristiche, ogni orologio è impermeabile sino a 5 bar che corrispondono a 50 metri di profondità. Il test viene eseguito con macchinari ad alta e bassa pressione.
Un numero random di orologi con a bordo il Calibre 36 viene testato posizionandolo su una piastra che fa raggiungere la temperatura intorno ai 40/45° C. A quel punto viene versata dell’acqua fredda sul cristallo frontale. Una qualsiasi infiltrazione verrebbe subito fuori con la formazione di condensa all’interno del vetro. I test visivi comprendono un’esamina di tutto l’orologio insieme a una verifica del sistema di ricarica manuale e automatico del movimento di manifattura.
Immagini dai 24 giorni di test
Calibre 36: Certificazione
Il risultato di tutti questi test è alla fine una “Q” incisa sul fondello della cassa. Si, i più malati (come il sottoscritto che ne possiede uno) ben si ricordano di quella nostalgica scritta “Q1” sul quadrante che stava a significare “Qualität 1” e che appariva sui GUB costruiti tra gli anni 60 e 70 quando a muoverli era un Kal. 70.3 certificato cronometro.
Come si faceva una volta tutti i valori più importanti dei 24 giorni dei test sono riportati in un libricino simile ai vecchi bollettini di marcia allegato al Senator Excellence.
A più di 500 anni dall’invenzione dell’orologio meccanico (per fortuna) c’è sempre ancora molto da fare e migliorare.
Altri dettagli sono disponibili sul sito web della manifattura.
Tu da cosa valuti un Calibro di manifattura?