Ogni anno la storia si ripete. Da settembre a dicembre i pezzi da 90 spuntano magicamente fuori come funghi. D’altronde da sempre per tutta l’orologeria è nell’ultimo quadrimestre che ti giochi tutto.
Le grandi Maison possiedono un mondo parallelo popolato di orologi molto speciali costruiti su commissione che prima o poi inevitabilmente finiscono all’asta. Alcuni di questi sono così rari da ignorarne completamente l’esistenza. É il caso del Patek Philippe The Blue Royale, un pezzo unico che Phillips metterà all’asta che si terrà ad Hong Kong il 27 e 28 novembre 2021.
Quello che vedi è il lotto top.
Questo Patek Philippe, realizzato nel 1973 in piena crisi innescata dal quarzo, è l’unico esemplare conosciuto della referenza 3448 con indici costituiti da zaffiri blu incastonati.
Breve Storia del Patek Philippe 3448 Calendario Perpetuo
Introdotta nel 1962, la referenza 3448 di Patek Philippe ha segnato il primo orologio da polso con calendario perpetuo a carica automatica al mondo, ed è stato l’unico orologio da polso con questa fine complicazione a carica automatica disponibile sul mercato per i successivi 16 anni.
Come l’omonimo Rolex, soprannominato “Padellone“dai collezionisti italiani, questa referenza è molto amata per la sua cassa allora sovradimensionata di 37,5 mm, ma leggera alla vista grazie a linee pulite e spigolose accompagnate da un quadrante in perfetta armonia e simmetria.
Ritirato dalla produzione nel 1986 insieme alla referenza 3450, anche lei dotata di indicazione dell’anno bisestile cui ebbe una breve durata, si ritiene che siano stati prodotti circa 568 esemplari in tutti i metalli preziosi, la maggior parte in oro giallo, un piccolo numero in oro bianco e in oro rosa, e solo due in platino che originariamente erano nati con cassa in oro.
Gli Esemplari In Platino e Il The Blue Royale
I due esempi noti in platino sono stati entrambi reincassati nel 1997, tra cui un esemplare del 1966 venduto per oltre un milione di franchi all’asta The Geneva Watch Auction di Phillips svoltasi nel maggio 2018.
Il The Blue Royale è del 1973 ed è l’unico esemplare conosciuto con indici incastonati in zaffiro.
Oggi puoi avere anche tutti i soldi che vuoi ma solo un vero collezionista, e vicino alla famiglia Stern che dal 1932 è proprietaria di Patek Philippe, può ottenere una nuova cassa in platino.
Una volta forse era ancora più difficile perché ovunque nel mondo il lusso era definito tale proprio perché si posizionava così in alto che i comuni mortali potevano solo intravederne l’ombra. E opere come il Patek The Blue Royale non si usava renderle note per farsi pubblicità.
Questi due esemplari erano entrambi ordini speciali da parte degli originali primi proprietari. e la commissione della cassa in platino che li rende unici, avvenuta 11 anni dopo la cessazione della referenza, ha costretto la Maison a riprodurle completamente ex-novo.
Rimanendo sempre sulla cassa questa ha un aspetto leggermente diverso dagli esemplari di serie: presenta smussi accentuati e nell’esemplare in asta offre un quadrante pulito e mai restaurato.
In particolare questo pezzo unico, che secondo le ricerche di Phillips è molto probabilmente l’unico Patek Philippe a possedere indici incastonati in zaffiro, è anche una delle tre referenze 3448 conosciute a possedere un fondello in vetro zaffiro che offre perciò una visuale al movimento a carica automatica proprietario calibro 27-460 Q.
Prezzo Stimato
Per ventitré anni di questo pezzo unico non se n’è saputo più nulla.
La stima d’asta in eccesso di Phillips del Patek Philippe Ref. 3448/100 The Blue Royale è di HKD (Dollari di Hong Kong) 10 milioni, pari al cambio attuale a circa 1.111.171 Eur.
Facciamo a chi si avvicina di più? Io dico che passerà in nuove mani per 2 milioni di euro, ossia il doppio della stima.
Lascia la tua ipotesi di prezzo di aggiudicazione in un commento.
Commenti
Ciao Massimo, accetto la sfida di chi si avvicina di più. Oggi il mondo è pazzo e ci sono in giro tanti soldi. Perciò io dico 3,9 milioni di euro
Magari sono io che non capisco ma questo “pezzo” viene indicato come calendario perpetuale. Dov’è indicato l’anno bisestile? Sul quadrante non lo vedo
Grazie per il commento Riccardo! No, invece la tua osservazione è più che corretta… Questo Patek Philippe esemplare unico come tutti i 3448, o se preferisci il calibro 27-460 Q, non indica da nessuna parte il ciclo quadriennale dell’anno bisestile. Questa arrivò subito dopo (sul quadrante) con la ref 3450. Molti Patek Philippe e altri calendari perpetui di spessore come quelli Audemars Piguet e pure relativamente recenti non la indicano. Se ti stai chiedendo come si fa a regolarli, come avveniva un tempo per i perpetui da tasca, tutti anche loro assenti nel segnare l’anno bisestile, le opzioni sono due: 1) lo porti da un orologiaio del rispettivo marchio e rimovuendo il quadrante te lo imposta lui. 2) tieni conto quand’è stato l’ultimo anno bisestile (il più vicino nel 2020) e lo regoli manualmente ossia imposti data, giorno e mese sinchè non trovi quando marzo inizia dopo il 29 febbraio, e parti da lì. Non mi vengono in mente altre soluzioni, ma non sono un orologiaio ed è la prima volta che mi trovo a riflettere su questa evenienza. 🙂
😉 Io perderò sicuramente… sono stato troppo “abbottonato” ma dai vedremo! Speriamo che qualcun altro lasci la sua di previsione…
Orologio stupendo probabilmente pezzo unico io stimo un prezzo 4,2 milioni di euro
Il trovare la soluzione di questo “problema” è ginnastica per la mente. Nel caso specifico di questo particolare orologio, io di sicuro tu non so, non sarà possibile comprarlo perciò si tratta solo di fantasticare (che è una cosa bella). Una terza opzione sarebbe quella di regolare l’orologio alla data odierna (8 ottobre) ed aspettare il prossimo febbraio, la possibilità successo è una su quattro. Poi però sarebbe meglio avere una carica orologi (watch winder) per non farlo più fermare…
Ciao Massimo, si avvicina la data dell’asta e sono piuttosto curioso! Il maestro orologiaio ti ha fatto sapere sul come regolare l’orologio che non ha l’indacazione dell’anno bisestile? Grazie
Caro Massimo
Anch’io riprendo la riflessione fatta da Riccardo e,al di là della questione storico-tecnica da te evidenziata, questo QP risulta un pò macchinoso da sistemare allo scoccare del bisestile. Se non erro, i QP di Patek come di altre maison nel momento del cambio 28 29 febbraio ,quindi ogni 4 anni, si regolano da soli senza interventi esterni. Naturalmente correggimi se sbaglio. Riguardo al prezzo secondo me arriverà tra i 2.5 e i 3 mln di €. Potrebbe esserci anche qualche “folle” che ,date le varie caratteristiche e unicità del pezzo, faccia un rialzo e posizioni subito sui 5 mln. Le aste sono strane………Vi ricordate l’asta dove batterono il Paul Newman con base di partenza 1.5mln e ci fu subito un rialzo a 10mln?!!!!!
In ogni caso questo 3448 blue royale è veramente straordinario. Elegantemente semplice,pulito, discreto nella sua grande complicazione.
Grazie per il commento Mauro! Tra poco più di un mese avremp il verdetto! 🙂
Ma ci sono tanti calendari perpetui, ossia tutti quelli che venivano costruiti neanche tanto tempo fa e che oltre a esssere anche loro spettacolari non mostrando da nessuna parte l’indicazione del ciclo bisestile hanno questo problema, nel regolarli. Il problema era/sarebbe ancora quello di non farlo fermare sia esso manuale o automatico, ma qui come ricordi tu ci sarebbero i rotori di carica a dare una mano, che ovviamente funzionano solo per gli automatici. Tuttavia il problema cruciale nel regolarlo rimane quello di sapere in che punto del ciclo bisestile di 4 anni si trova il complesso sistema di ruote e leve del meccanismo del calendario perpetuo im quel momento. È solo li. Se ne poddedessi uno senza indicazioni dell’anno bisestile, tuttavia mi rifiuterei di “aspettare” sino al prossimo mese di febbraio… Preferirei, come ho scritto nel commento di ieri, farlo avanzare manualmente per trovare il punto della camma che seleziona il 29 febbraio e da li poi partire per regolarlo.
Comunque ieri ho scritto a un maestro orologiaio ponendogli la questione . Appena conoscerò la risposta la pubblicherò qui in un commentoe e magari anche nella sezione glossario riguardo la voce “calendario perpetuo”.
No Riccardo non ancora. Chiederò lumi a qualcun altro. Grazie per la pazienza non mi sero dimenticato: sono anch’io curioso su come avvenga.
Grazie per il commento Marco! Perdona ma credo che il problema sia leggermente diverso, o meglio è chiaro che come dici tu se questa complicazione è impostata correttamente come messa in ora, data. giorno, etc. dopo che ha incontrato l’anno bisestile proseguirà automaticamente senza più bisogno di alcuna regolazione addirittura sino al 2100, anno della prima “eccezione” del computo Gregoriano dove bisogna sopprimere l’anno bisestile. La meccanica in se funziona e esegue i calcoli correttamente, la “colpa” è del calendario gregoriano che per essere più preciso prevede le eccezioni secolari. Comunque possedere un orologio con una memoria meccanica di 1461 giorni (pari alla lunghezza del ciclo dell’anno bisestile) è qualcosa di meraviglioso e unico.
Le mie riflessioni meccaniche hanno preso spunto dall’osservazione dell’assenza dell’indicatore del ciclo dell’anno bisestile rilevata da Riccardo su questo speciale pezzo unico e su tutti i Patek 3448 (a parte l’esistenza di un altro 3448 unico che sopprimendo le fasi lunari indica sul quadrante appunto il ciclo bisestile). Questa assenza accadeva anche in tantissimi perpetuali costruiti fino a pochi anni fa, ed il problema sta su come regolarli. Nessun articolo sulla rete delle Maison o indipendente riporta il problema spiegando esattamente come si deve procedere.
Il problema sta che quando prendi in mano uno di questi perpetui che è fermo, in realtà non sai a che punto esatto dei 4 anni la camma del ciclo bisestile si trovi. Per regolarlo correttamente devi saperlo, è fondamentale. Determinato questo e regolato correttamente a quel punto funzionerà “automaticamente” come dici tu, ma i passi precedenti per regolarlo in assenza da qualsiasi parte dell’indicatore del ciclo bisestile non sono così scontati. Per questo motivo una volta si portavano dall’orologiaio che smontando il quadrante agiva direttamente sulla camma.
Grazie per la previsione! Ci risentiamo al 28 novembre… 😉
Grazie mille Massimo, spiegazione assolutamente chiara. Da te si impara SEMPRE.
Grazie Marco! 🙂 Troppo buono, ma stavolta quando mi arriverà la risposta del maestro orologiaio imparerò anch’io qualcosa… Tutto questo non è meraviglioso?!
Devo dire che pur apprezzando moltissimo l’oggetto, lo vedo come un’offesa ingiustificabile alla povertà così come il calcio, le auto ed altre amenità similari.
Andate a verificare in Africa, Asia etc. per rendervene conto.
Grazie per il commento.
Grande MASSIMO!!! Se ho navigato e cercato bene questo Patek è stato venduto per 17.795.000 HK$ pari a 2.015.917 € quindi la tua previsione è azzeccata in pieno.
Onore al merito! Però è stato bello partecipare. Io con i 3,9 milioni sono stato un po alto.
Grazie per l’informazione Riccardo! É solo fortuna… 😀