All’inizio della settimana ho fatto un salto da Pisa per osservare bene da vicino i nuovi Vacheron Constantin Overseas.
Come Nasce Overseas?
Il primo esemplare della collezione con cui la manifattura ha segnato il suo debutto nel mondo dell’orologeria sportiva risale al 1996, ma le origini del Vacheron Overseas ci portano ancora più indietro, al 1977, quando per il suo 222° anniversario la Maison presentò il “222” un segnatempo automatico con un’insolita cassa monoblocco in acciaio raccordata a un bracciale dello stesso materiale.
É facile vedere in quel raro modello di trent’anni fa il sosia di un IWC Ingegneur, meglio ancora il tratto della penna di Gerald Genta che lo disegnò e che, anche grazie a icone come il Royal Oak e il Nautilus, è stata la mente che ha avuto la brillante idea di vestire l’Alta Orologeria con abiti più informali.
All’epoca del 222 l’orologeria stava vivendo la piena crisi del quarzo; la nascita in quegli anni del nuovo segmento di lusso sportivo, che oggi va per la maggiore, ha dato certamente dato una mano alle storiche manifatture Made in Swiss.
3 Oveseas Fotografati Live da Pisa Orologeria
Parto con un cronografo Overseas con cassa in oro e quadrante argentée cui primo shot appare all’inizio dell’articolo. Al suo look classico è stato abbinato un azzeccatissimo e confortevole cinturino in caucciù marrone che attenua l’austero ma piacevole bagliore della tonalità rosa del metallo prezioso. Grazie a un sistema a sgancio rapido per cui è stata depositata una richiesta di brevetto, è intercambiabile con altri due in dotazione in completa autonomia.
Sul mio polso di normali dimensioni con la cassa di 42,5 mm di diametro non avanza nulla ma, grazie all’attacco rastremato verso il basso del cinturino in gomma, questo crono a me fascia bene anche in lunghezza.
Molto affascinante il quadrante silver, che preferisco per questa versione con cassa in oro rispetto a quello marrone chocolat degli ultimi Overseas. Impeccabili i dettagli come del resto ci si aspetta dal marchio Vacheron Constantin.
Sul nuovo Calibro 5200 di manifattura vale la pena soffermarsi un attimo. È presente una ruota a colonne con innesto verticale, la migliore delle soluzioni per avere uno smistamento delle funzioni cronografiche preciso ma nello stesso tempo dolce bella pressione dei pulsanti. Di altissimo livello anche le finiture; ci si perde a osservare i particolari della la massa oscillante in oro 22k.
Non scherza neppure il suo prezzo. Costa 53.600 Euro.
Il secondo Overseas visto da Pisa Orologeria è con le ore del mondo il più complicato della collezione. La cassa in acciaio è di 43.5 mm di diametro e quell’unità in più, almeno sul mio polso, si incomincia a notare.
Complicato, nel senso di sofisticato, anche nella rappresentazione sul quadrante dei 37 fusi orari (anche di frazioni di ore) forniti dal Calibro 2460 WT meccanico automatico. A seconda del riflesso della luce appare più in evidenza lo sfondo centrale della mappa dell’emisfero boreale con terre e oceani realizzati da un gioco di tinte marrone e nero, o il disco in zaffiro che reca inciso il nome delle città abbinate. Il Vacheron Constantin Overseas Ore del mondo Calibro 2460WT non passa senz’altro inosservato al polso.
Un pregio meccanico di questo Overseas è che per effettuare tutte le regolazioni non solo non si deve ricorre a correttori, ma neppure a una seconda corona; tutto viene impostato e manovrato dall’unica corona di carica tradizionale.
Prezzo: 40.500 Euro
L’ultimo, il modello Overseas Calibro 5100 è quello che comprerei. Non tanto per il suo prezzo che, come leggerai in fondo è sensibilmente il più avvicinabile dei tre. Lo farei per due motivi: uno perché mi piace sempre molto come interpreta i solo tempo la Maison di Quai de L’Ile, e soprattutto i Patrimony ultrapiatti a sole due sfere che qui a dire il vero c’entrano poco; secondo perché l’Overseas base è la referenza che si confronta direttamente con i sopra citati Royal Oak e Nautilus.
Sarà, ma un bell’orologio tutto in acciaio da cui spiccano dettagli che per la loro cura valgono persino più di una complicazione per me è difficile da battere. Sempre per me la casa da 41 mm è perfetta.
Questo è quello che penso quando guardo un quadrante laccato marrone con diversi livelli di finitura: translucido alla base, a finitura vellutata sul rehaut. Gli indici delle ore in oro bianco sfaccettati, sono ricoperti al centro – come le sfere di ore e minuti di sostanza luminescente ma quasi non te ne accorgi. Di solito sono critico con la presenza dei datari: fosse per me a mano che non siano Gran Data io li abolirei. Qui, anche se personalmente non lo guardo praticamente mai, se non ci fosse ne sentirei la mancanza estetica.
Monta il Calibro 5100 – rifinito con la stessa cura degli altri Overseas di questo post – automatico con due bariletti a bordo, non tanto per avere un’autonomia di marcia extra, che è di 60 ore, ma per avere sempre molta potenza alle spalle, che si traduce in erogazione costante quindi in regolarità di marcia. Il concetto automobilistico della grossa cilindrata
Come tutti i nuovi Overseas è impermeabile sino a 150 metri ed è dotato internamente di una cassa in ferro dolce, il sistema tradizionale per attenuare le influenze negative dei campi magnetici sulle oscillazioni isocrone del bilanciere in luogo dell’utilizzo del silicio.
Costa 21.800 Euro, prezzo nella molto fascia alta della categoria di segnatempo cui appartiene, ma che ribadisce nuovamente il suo (voluto) confronto con i modelli Patek e Audemars Piguet.
Finisce qui il report sui nuovi Overseas visti live da Pisa Orologi. Altre informazioni sul sito web Vacheron.
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Una risposta
Bello ma, a mio parere, il Patek e’ tutta un’altra cosa.