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Steinhart Racetimer: Chi ha detto che l’eccellenza deve essere un lusso per pochi?

Scopriamo in dettaglio il cronografo del brand tedesco in grado di celebrare il passato con qualità ed innovazione senza per questo divenire inaccessibile

di Luca Montanari 3 MIN LETTURA

 

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Parlare dell’orologio di oggi come di un segnatempo appartenente al mondo microbrand potrà forse far storcere il naso in quanto Steinhart, brand tedesco con movimenti svizzeri, è ormai una realtà ben consolidata che macina numeri importanti.

Beh mi sono concesso questa libertà (cosa che spero potrà ricapitare ) perché il modello Racetimer di casa Steinhart é davvero un gioiello che ha meritato nel tempo la mia attenzione.

Se guardandolo avvertiste una strana sensazione di déjà-vu non vi preoccupate, non state attraversando un’anomalia all’interno di Matrix, i colori e le forme di questo orologio infatti omaggiano il ben più noto Montecarlo, una delle pietre miliari della storia orologiaia di casa Tudor e ormai divenuto icona per tutti gli appassionati.

Steinhart Racetimer - inizio

Parlo di omaggio non a caso in quanto, mentre alcuni modelli di casa Steinhart replicano in maniera fedele alcuni marchi blasonati, in questo caso la rielaborazione di forme, materiali e misure è evidente anche all’occhio meno attento.

Il corredo con cui si presenta l’orologio è il classico di casa Steinhart; nonostante il Racetimer sia uno tra i modelli più costosi disponibili infatti il corredo risulta sempre abbastanza scarno e composto da contro scatola in cartone e scatola in simil pelle.
Duraturo e ben fatto ma piuttosto essenziale.

Ma veniamo all’orologio.
Non appena lo si estrae dalla scatola e lo si osserva oltre alla sensazione di estrema cura dei dettagli e alla qualità costruttiva ciò che attira subito l’attenzione é l’impressionante leggerezza.

Steinhart Racetimer quadrante

La cassa in titanio, con trattamento satinato, consente all’orologio infatti di pesare solamente 125g che risultano sorprendenti mentre lo si tiene tra le mani.

Nonostante la leggerezza l’orologio si presenta imponente e impegnativo nelle dimensioni, 44 mm di diametro e ben 16mm di altezza non lo rendono accessibile a tutti i polsi.

Il dial risulta chiaro e offre un mix di tonalità davvero accattivante, ad ore 3 la funzione day/date (giorno e data ) è ben chiara e leggibile e la si può regolare tramite la corona di carica posta sempre ad ore 3 della cassa.

La cassa presenta oltre alla suddetta corona a vite anche altri due tasti a vite che controllano la funzione cronografica.

Una volta svitati e azionati vedremo la lancetta del cronografo girare fluida e precisa, richiamando nel colore arancione la medesima tonalità delle micro lancette degli altri contatori del quadrante.

La ghiera è in acciaio con inserto tachimetrico così come il retro cassa in cui però è inserito uno zaffiro da cui poter ammirare il meraviglioso movimento.

In questo gioiellino tedesco è stato inserito come cuore pulsante direttamente dalla Svizzera, un ETA Valjoux 7750 Elaborê con Rotore dorato marcato Steinhart.

cronografo Steinhart Racetimer

Un movimento che non necessita di presentazione e che abbinato alla qualità dei materiali rende questo cronografo, a mio parere, insuperabile nel rapporto qualità prezzo nella fascia inferiore ai 1.000 euro.

L’impermeabilità di sole 3 ATM è molto bassa quindi diffiderei anche solo ad utilizzarlo nella doccia ma tutto sommato non è una delle caratteristiche richieste ad un crono.

Duratura ma non particolarmente performante risulta anche la luminescenza notturna di indici e lancette sottoposte al trattamento SuperLuminova BGW9.

Il bracciale in pelle con deployante Steinhart previsto da corredo risulta ben fatto e piacevole da portare ma con soli 95 euro aggiuntivi non mi lascerei certo scappare l’occasione di abbinare anche un bracciale interamente in titanio per rendere il cronografo un vero must have.

Steinhart Racetimer al polso

In conclusione l’orologio è davvero notevole, qualità sublime e con caratteristiche in grado di confrontarsi con segnatempo di fascia ben maggiore senza temerne il confronto anzi, reggendo a testa alta il paragone.

Uniche note stonate sono il corredo fin troppo modesto (per i modello TOP con queste caratteriste Steinhart potrebbe pensare qualcosa di meglio) e le dimensioni forse leggermente generose (con qualche millimetro in meno qua e là avremmo avuto l’orologio perfetto).

Ma si sa la perfezione è nell’occhio di chi guarda!

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