“A volte ritornano” è un adagio che non appartiene a questo mondo. Chi ha scritto un’importante pagina di tradizione orologiera, o non ha mai più smesso di farlo o c’è qualcuno che in questo momento sta lavorando sodo perché possa riprendere. Qui nulla di importante va perso.
Chi non conosce Waltham, altrimenti chiamata American Waltham Watch Co, o American Watch Co? Fu fondata nel 1850 da Aaron Lufkin Dennison a Roxbury nel Massachusetts.
Quel periodo, come gli stessi svizzeri riconoscono ancora oggi, segnò l’inizio della crisi delle loro importazioni negli USA sino ad arrivare a perdere in 10 anni oltre il 75% del mercato. E non è finita qui. La bancarotta che ne derivò costrinse gli elvetici a cambiare completamente metodo costruttivo, imparando proprio da chi li aveva defenestrati un metodo di produzione fondato su basi industriali. (NDR. clicca qui per andare alla fonte vedi paragrafo “Il Paese degli Orologi”)
Tra il 1850 e il 1957 Waltham prima industria manifatturiera di orologi meccanici al mondo realizzò oltre 40 milioni di segnatempo
Oltre agli orologi da tasca Waltham costruiva vari strumenti di misura che furono utilizzati anche dal temerario Sir Ernest Shackleton nella marcia verso il centro del Polo Sud, e da Charles A. Lindbergh che durante la prima transvolata atlantica, su basi di scelte personali, modificò il cruscotto dello “Spirit of St. Louis” per potervi aggiungere un XA Type 37 come orologio di bordo.
Ci sarebbero molti altri fatti e uomini straordinari da raccontare che hanno contribuito a scrivere la storia di Waltham: potete leggerli a questo link. È altresì importante ricordare che dopo oltre 100 anni di attività negli Stati Uniti il marchio si trasferì in Svizzera fondando la Waltham SA.
Procedendo ancora velocemente in avanti, nel 1967 gli F4 Phantom – i famosi aerei caccia della US Navy che prestavano servizio nella famosa Top Gun Fighter Weapons School – prevedevano come equipaggiamento di serie un orologio Waltham Watch Company sul cruscotto.
Dopo varie vicissitudini nel 1981 la marca venne rilevata dal gruppo giapponese Heiwado&Co. che lo volle trasformare nel brand di orologi di lusso più noto del paese.
È in questa gestazione che venne alla luce il Radiant 2000 – forse ai tempi dell’inizio del terzo millennio l’orologio in assoluto più costoso del mondo – e così sino ad arrivare nel 2011 quando l’imprenditore italoamericano Antonio DiBenedetto rilevò il controllo del marchio.
La rinascita di Waltham
Domanda: un marchio che ha alle spalle un patrimonio culturale nato quasi due secoli fa per riprendere a raccontare la sua storia deve per forza riproporre una copia del suo passato?
Questo, unita alla riflessione su quale sarebbe stata la clientela da raggiungere, deve essere stato pressappoco il quesito principale che DiBenedetto e il suo team si posero qualche anno fa.
Visione originale e futurista a parte, nella nuova collezione il richiamo allo spirito del marchio e ai segnatempo più rappresentativi del passato è continuo.
La nuova immagine di Waltham poggia su un DNA sportivo che si distacca dai luoghi comuni orologieri. Materiali leggerissimi come il titanio grado 5, trattati o non in PVD nero, sono forgiati in un design unico che il marchio definisce angolare. In realtà le superfici squadrate della collezione Aeronavale non nascono da alcuna fantasia contemporanea, ma sono una rivisitazione di alcuni elementi fondamentali della vita del brand come l’architettura industriale dell’antica fabbrica di Roxbury, quello stabilimento che proprio per come la sua linea di produzione era organizzata aveva agli inizi del ‘900 influenzato niente po’ di meno che Henry Ford il quale ne trasse ispirazione per costituire la catena di montaggio del famoso modello T.
Il primo modello Waltham XA rende omaggio all’orologio montato sul cruscotto del famoso aereo di Lindbergh. Come mostrato dalla foto live appena sopra il nuovo segnatempo a fianco ne riprende molti tratti, prima di tutto la rappresentazione unica dei secondi che sono a ore 12 invece che nella canonica posizione alle sei.
Del nuovo Waltham CDI – modello GMT che si ispira all’orologio che veniva montato sui bombardieri B24-Liberator e sugli F6F- Hellcat durante la seconda guerra mondiale, e del Cronografo CDI equipaggiamento di serie sugli aerei Top Gun – ve be parlerò in un’altra occasione.
La nuova visione di Waltham sembra confermare di continuare a esprimere tutto ciò che molto tempo fa ben la rappresentava: un’azienda innovativa, sia sotto il profilo delle scoperte meccaniche con relativi brevetti, e un partner ideale per chi vuole prendere le distanze da uno stile ordinario.
Per ottenere tutto questo nel presente il marchio ha deciso di ripartire scommettendo sul futuro. Materiali innovativi, ma curati nei dettagli e rifiniti come fossero tradizionali, sono stati forgiati seguendo inedite linee sportiveggianti: chi vorrà dare ogni tanto o per sempre “aria nuova” al proprio polso troverà in questi nuovi segnatempo molte delle risposte che stava cercando.
Curiosità
Un tempo tutti i prodotti Waltham erano garanti a vita. Oggi tutta la nuova collezione è garantita ben 5 anni, ma dal quartier generale fanno sapere che – in questo caso – stanno facendo un pensierino a come poter ritornare a quel passato.
Entreremo presto nei dettagli di come sono fatte alcune referenze. Nel frattempo, per maggiori informazioni visitate il sito web Waltham.
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