Anche chi ci conosce sin dai primi articoli non ha mai potuto vedere come sia a me che a Robert, ci “tremino letteralmente i tasti” quando si discute insieme di quale orologio ci piacerrebbe scrivere; sia mai possedere…
Da sempre però ci siamo trovati d’accordo nell’ammirare la fantasia orologiera fatta poi realtà di Carlo Ferrara.
Nel 1991, se proprio non è riuscito nel cambiare la misura del tempo, l’orologiaio romano ha inventato dove far andare le lancette facendole danzare in un insolito percorso sul quadrante.
Dopo anni di ricerca, si è arrivati al traguardo: la partenza è stata con un tradizionalissimo movimento automatico calibro Eta 2892A2, poi sapientemente e profondamente modificato – CF100 – come nessuno aveva mai potuto intuire prima. A partire dal comportamento delle ore e dei minuti che possono l’una salire mentre l’altra scende, si rimane a bocca aperta quando le lancette stesse cambiano direzione di marcia: quella che prima saliva ora discende e viceversa.
Come spiega Ferrara, “l’idea fu quella di interpretare un regolatore in orizzontale e non in verticale come fanno tutti”. Due ruote dentellate così disposte sono il segreto brevettato.
Un regolatore, per chi non lo sapesse, è un inconsueto orologio che ha un movimento realizzato con due alberi indipendenti, uno per i minuti – di solito in posizione abituale al centro – e l’altro per le ore disassato sulla parte del quadrante superiore o inferiore.
Oggi la collezione di Carlo Ferrara propone sei elementi: Quadro, Classic, Sport, Classica Oro e Diamanti per un infinità di personalizzazioni.
CARLO FERRARA Prima di partire per la Svizzera diamo un’occhio alle idee italiane…
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