Qualche giorno fa sono finito causalmente in un post che scrissi nel 2009 per dare alcuni consigli su come collezionare orologi da polso. Così dopo aver un po’ rivisto il contenuto, ho pensato di aggiungere un lungo capitolo su come nel tempo la passione per gli orologi si trasforma.
Quando c’è La Passione
Ogni tanto abbiamo la possibilità di fermarci e osservare noi stessi da vicino. Quando c’è una passione che bussa: “ehi! Sono qui dentro a te!” E’ difficile non ascoltarla…
La passione per gli orologi da polso ci permette di ammirare soddisfatti questi piccoli capolavori di ingegneria meccanica miniaturizzata, al di là che possiamo permetterceli o no. Questa voce lavora dentro di noi in modo inconscio esattamente come tutte le altre passioni, ma la smania di acquistare e fare nostro un oggetto che misura il tempo, cresce indipendentemente dal fatto che le nostre possibilità abbiano un limite economico misurabile, sia esso assoluto o relativo.
Perché a volte collezionare orologi è come giocare alla roulette?
Insomma, comprare un orologio da polso nuovo o vintage deve essere un mix tra emozione e conoscenza, perché tutti gli orologi da polso, per quanto possano alcuni sembrar così lontano dal nostro essere hanno tutti un potenziale acquirente.
I primi passi, però, sono tali in tutte le esperienze. Perché la partenza non sia ricordata come un trauma, bisogna cercare di osservare alcuni accorgimenti: l’era della cyber-comunicazione di internet dà la possibilità a supporti come questo in cui sto scrivendo, di divulgare e condividere rapidamente l’informazione come la carta stampata non riuscirà mai a fare, ma bisogna trattenersi dal materializzare un pessimo affare che dista da noi semplicemente a due click del mouse.
Consigli pratici se vuoi collezionare orologi da polso vintage
Suggerisco a chi entra in questo mondo, di farlo dalla porta principale. I primi orologi della propria collezione, si dovrebbe comprarli solo da venditori referenziati che possano certificare con documentazione e professionalità il primo oggetto dei nostri desideri. In seguito, ma sempre con cautela, ci si può fidare di più delle proprie capacità valutative.
Ecco una serie di accorgimenti per evitare orologi falsi o contraffatti parzialmente:
- Gli orologi d’epoca, specialmente quelli costruiti più di 30 anni fa, vanno osservati attentamente dentro e fuori: il movimento deve corrispondere nella referenza e nei sigilli di riconoscimento; all’esterno anche la fibbia del cinturino o il bracciale possono far la differenza così come la ghiera, se è un subacqueo, deve corrispondere nella serigrafia e nell’allineamento con la cassa.
- Attenzione al modello su cui puntare: per trasformare un Rolex Submariner 1680 vintage, segnatempo già molto ricercato e collezionabile, in un “scritta rossa” non ci vuole molto; non ci sono esatti punti di riferimento su quali lo fossero per davvero. Per molto tempo a Ginevra incidevano il numero progressivo su ogni segnatempo che identificava anche l’anno in cui era stato costruito tra le anse: falsificarlo con una nuova incisione era ed è un gioco da ragazzi. Infine si sa che alcuni 1680 venivano falsificati già all’epoca in cui venivano regolarmente prodotti, perciò a volte individuare un fake è ancora più difficile. Farò un altro esempio simile più in basso. Morale: più un orologio da collezione è famoso più è rischioso da comprare
- I quadranti sono “il polso” dell’orologio stesso. vanno bene quelli puliti anche se mostrano i segni degli anni; occhio a quelli troppo invecchiati.
- I numeri di serie così come le scritte, ad un attento esame, possono rivelare nella loro fattura, incisione, e spaziatura, un abile ma individuabile contraffazione.
- Le scritte a mano all’interno del coperchio per documentare precedenti revisioni sono spesso uno specchietto per le allodole, così come lo sono certificati di pezzi di ricambio sostituiti: quasi a voler creare un passato e un passaporto tecnico che in realtà non esiste.
- In mancanza di una garanzia dell’epoca, l’estratto degli archivi della casa madre può, come già detto altre volte, essere un ottima certificazione.
- Anche il funzionamento in termini di precisione dovrebbe essere preteso dall’acquirente: non è detto che un orologio solo perché sia d’epoca, debba perdere o anticipare di parecchi minuti al giorno la lettura del tempo; questo punto non è proprio una dritta per non incappare in una patacca, ma gli orologi maneggiati con pezzi di ricambio non originali e con una cattiva manutenzione si comportano proprio così.
Meglio un Rolex Daytona con garanzia e codice di provenienza italiana, standard, che un analogo modello più raro, come per esempio con il quadrante con il 6 rovesciato, senza documenti oppure non congruenti.
Ultimamente i collezionisti e chi investe in orologi da polso stanno molto più attenti alle bufale che invadono il mercato. Con un po’ di attenzione e senza la presunzione di essere più furbi degli altri, si può portare a casa un pezzo che salirà di valore nel tempo e nel proprio cuore.
La naturale evoluzione di un collezionista di orologi
Ora, dopo aver elencato alcune astuzie basilari per non cadere facilmente nella rete di chi, non abbastanza pago di specularci, vorrebbe anche tirarti una fregatura, racconterò come dovrebbe nel tempo trasformarsi l’interesse di un vero appassionato di orologi.
Premesso che questa parte non vuole essere un manuale, ossia ciascuno tragga da quello che legge qui le sue conclusioni, come quando osservando un quadro devi capirci qualcosa, anche qui occhio e cervello devono imparare ad allenarsi per gradi.
Prima di iniziare
Per prima cosa bisogna capire come funziona un orologio meccanico. Inoltre quali sono difetti e virtù di questo affascinante ammasso di minuscoli elementi, a prima vista incomprensibile, che nonostante oggi abbia tanti detrattori, il suo schema pressoché immutato da secoli riesce ancora a sfiorare la perfezione.
Quando un movimento meccanico fa segnare uno scarto di ± 3 secondi (e si può fare anche molto meglio) su 86.400 – il numero di secondi che ci sono in 24 ore – il suo “errore” è pari allo 0.003472%.
Ecco quali sono gli elementi meccanici cruciali di un orologio:
- Il bariletto, un rocchetto dentro il quale una molla arrotolata che si svolge lentamente da energia a tutto il movimento.
- Il bilanciere e la sua ruota che contiene la molla della spirale la quale percorrendo un certo numero di giri avanti e indietro (semioscillazioni) più o meno velocemente (frequenza), è il cuore dell’orologio.
- Lo scappamento, l’elemento che “scappando o scattando” dopo due semioscillazioni regola esattamente il tempo.
- Il treno del tempo: un sistema che fa muovere le rispettive ruote di secondi, minuti e ore di un dente e tutte al momento giusto.
Siamo proprio alle basi, ma il corretto funzionamento – con una molla del bilanciere che lavori senza cali di energia e in posizioni che non inficiano la durata delle semi-oscillazioni – insieme a uno scorrimento ottimale di tutti i componenti – è tutto ciò che maggiormente influisce sulla precisione di marcia di un segnatempo meccanico.
Ovvio che quello appena schematizzato è un quadro meccanico assai basilare. Se ti interessa approfondire subito l’argomento puoi leggere come funziona un orologio molto complicato.
Tornando ad esaminare le tipiche fasi di un collezionista di orologi, o di come cambia nel tempo quello che – a prescindere dal comprare – lo appassiona, ecco 7 momenti ben distinti:
- Solitamente si inizia da orologi da polso meccanici abbordabili e perciò si punta subito al vintage. Mossa più che corretta perché a partire da un paio di centinaia di euro in su è possibile allacciarsi affascinanti cronografi con movimenti Venus e funzioni smistate da ruota a colonne, o nostalgici solotempo Longines o Zenith – per fare solo due nomi – cui calibri dagli enormi bilancieri hanno partecipato ai leggendari concorsi di cronometria. Peccato che spesso tutto questo mondo fatato deve fare poi i conti con una manutenzione da effettuare obbligatoriamente che molte volte supera il valore dell’oggetto.
- Allora la seconda fase scatta con un’altra compulsiva ricerca a acquistare, sempre in numero crescente, segnatempo Seiko o Orient; abbordabili, non dovrebbero mai mancare anche vicino a una raccolta di segnatempo con pezzi per un valore di quattro zeri.
- Il terzo step, che in realtà è figuratamente il primo, perché alla passione per gli orologi ci arrivi per forza passando dai modelli più riconoscibili, è rappresentato da riuscire a fare finalmente tuo un segnatempo di lusso e dal marchio conosciuto. Perciò in primis bisogna ricordare Rolex che magari hai già avuto la fortuna di possedere per festeggiare un importante evento come i 18 anni o la laurea. È curioso come si creda di avere una grande passione solo per il budget già piuttosto importante che si sta destinando a un orologio da polso.
- Oramai i Seiko e gli orologi conosciuti sotto i 1.000 Euro sono tutti chiusi in un cassetto e sommersi da due dita di polvere ma, se di vera passione si tratta, invece che comprarti il secondo Rolex, oppure se non hai problemi di budget dopo aver acquistato un Submariner, un GMT-Master e un Datejust, (NDR nulla da ridire perché gli orologi coronati possiedono da sempre qualità di materiali e rivendibilità eccezionali) ma incominci a essere attratto da altri grandi marchi di lusso. È il momento della passione per gli Omega, i Panerai, gli IWC.
- Non te ne sei accorto ma oramai ci se dentro fino al collo. Coloro che abitano nel quinto girone della passione per l’orologeria fanno delle scelte che se gliel’avessi solo nominate qualche anno fa si sarebbero semplicemente messi a ridere. Con un budget di 10.000 euro nessuno di questi comprerebbe più un Rolex Deep-Sea ma neanche un IWC Pilot’s Watch Chronograph Top Gun: due bellissimi modelli. Dopo essersi documentati su blog e forum invece sognano di allacciarsi al polso un Jaeger-LeCoultre Geophysic True Second, con quella lancetta dei secondi morti che chi la vede ti chiede: “ma è un quarzo?”. Oppure un Glashütte Original PanoReserve, Alta Orologeria sassone con la sua visione meccanica unica e spettacolari rifiniture. Incominciano a farsi vivi anche gli indipendenti e allora in un budget che facendo dei sacrifici è ancora possibile operare, strizzi l’occhio a Habring2.
- La sesta evoluzione avrei potuto comprenderla nella precedente perché oramai si tratta di passione sfegatata e documentata; occupa un posto tutto suo perché per la maggior parte degli umani la fascia di prezzo cui si riferisce è inaccessibile. Di marchi ce ne sarebbero molti, anche alcuni già citati, ma il primo nome che storicamente viene fuori è Patek Philippe. Seguono a ruota A. Lange & Söhne, Audemars Piguet e Vacheron Constantin. Più di nicchia e per chi si ricorda che ha inventato buona parte dell’orologeria meccanica complicata c’è l’interesse per i Breguet. Arrivati a questo punto si conosce bene come funziona un ripetizione minuti e com’è fatto un quadrante smaltato a cloisonné.
- La settima e, forse ultima evoluzione di un collezionista o appassionato di orologi è particolarmente attenta a conoscere gli orologiai indipendenti. Si tratta di veri artigiani del tempo che costruiscono pezzi su ordinazione o che, come Philippe Dufour, di prenotazioni non ne prende oramai più da un bel pezzo. Gli appassionati che fanno parte di questo girone riconoscono la spettacolarità unica del Triple Axis Tourbillon Regulator di Thomas Prescher, ma sanno che il primo tourbillon volante a ruotare su tre assi in un orologio da polso non è per nulla più preciso, ma alla fine solo una scultura cinetica unica. Le finiture sono così pregevoli che fanno sembrare gli elementi che le accolgono come nati tali. Di nomi ce ne sono parecchi: molti degli attuali orologiai indipendenti AHCI, Daniel Roth, Roger W. Smith. e molti altri ancora.
Per concludere, come tutte le passioni che implicano una crescita culturale, collezionare orologi apre la mente. Chi, mi ripeto ancora senza per forza doverla possedere, sa apprezzare la fine orologeria sa vedere il bello anche in un Seiko o in un Casio digitale da poche decine di Euro.
Aggiornamento maggio 2019
Abbiamo visto come alimentare la cultura sia il punto cruciale per sapere collezionare orologi e non ritrovarsi brutte sorprese.
Ecco 5 tipi di diverse lavorazioni o decorazioni che si possono effettuare su un orologio. Una breve guida con esempi per potersela tirare da competente orologiaio con gli amici… 🙂
CANNELURE : è una lavorazione con tante scanalature parallele e sottili sul fianco della cassa. Maggiori approfondimenti a questo link.
ANGLAGE : Smusso a 45° del bordo di leve, ponti e altri componenti di un movimento meccanico. Maggiori approfondimenti a questo link
CLOISONNE : E’ una lavorazione in smalto che interessa il quadrante di un orologio. Un sottile filo d’oro traccia il disegno che viene poi riempito dagli smalti colorati. Dopo la cottura, viene levigato per far apparire il filo d’oro. Maggiori approfondimenti a questo link.
COTES CIRCULAIR : Lavorazione a decoro a coste circolari e concentriche del rotore e dei ponti del movimento spesso imitando la stessa curvatura della cassa. Maggiori dettagli qui.
COTES DE GENEVE : Decorazione a strisce rettilinee parallele, realizzata mediante diversi passaggi che lasciano un effetto striatura. Maggiori informazioni in questo articolo.
Commenti
I livelli di passione come i 7 vizi capitali: strepitoso!
Più di tutti mi è piaciuta l’introduzione al 5° livello: “Non te ne sei accorto ma oramai ci sei dentro fino al collo.”.
Bellissima e condivisibile la conclusione “Chi, mi ripeto ancora senza per forza doverla possedere, sa apprezzare la fine orologeria sa vedere il bello anche in un Seiko o in un Casio digitale da poche decine di Euro.”
Complimenti.
Grazie per il commento Mario! 🙂
Un caro amico disse, parlando di passioni comuni, “le nostre più che passioni sono frustrazioni” sorridendo ironicamente. Aveva ragione. Oltre alla passione per l’orologieria ho anche quella per la pittura e per l’hi end è, in misura minore, per i vetri artigianali. Orologeria e pittura sono al primo posto. Dalla fase 5 alla fase 6, per non parlare della 7, il gap è notevole e le cifre di conseguenza. Portare a casa un PP 5227 o un Lange up down 1815 oppure i rispettivi crono necessità di profonde e di flessioni e, a volte, frustrazioni. Per non parlare di un One Hertz Gronefeld o di un Richard Lange o un Remontoire d’egalité di FPJ. Uno dei miei sogni è One Hertz e ref 5004p PP. Citando Flaiano “La felicità è desiderare ciò che si ha” e credo sia la chiave di lettura più corretta per godere appieno di quello che un collezionista con potenziale monetario “umano” può acquistare. Amando ciò che si ha non si spegne il desiderio ma si apprezza i propri acquisti e si acquisisce la pazienza dell’attesa per i futuri .
Bellissimo articolo Massimo.
Centro! Grazie per il commento Marco
Complimenti per il sito e per l’articolo, che lo ammetto, mi ha fatto sorridere (in senso buono) via via che proseguivo nella lettura. Il sottoscritto per motivi di budget è fermo al girone 2…anzi a un’estensione del 2…diciamo un 2 e 1/2: Il mito dell’indistruttibilita’ ed eternità del PMW divers giapponesi. E giù di citizen NY0040 e Seiko skx007. La moglie ovviamente non perde temoo a chiedermi cosa me ne faccia di tre citizen identici e degli altri…. 🙂
Ciao Maurizio il girone 2, e immediate vicinanze, rappresenta la condizione umana! Ma è proprio da qui che nasce la passione; cultura e collezioni nascono proprio dai segnatempo che hai citato, complimenti! Oggi 17 febbraio vedrai online un articolo piuttosto interessante per chi ama l’orologeria meccanica senza essere supportato da un grande budget! Grazie per il commento e buon proseguimento!
Salve a tutti vorrei un parere da un esperto su un orologio anni 80 che ha dato il biglietto bang alle più avanzate marchi di produzione di orologeria vorrei capire il suo valore attuale se potete contattarmi per pareri e consigli grazie distinti saluti . Si tratta di un Hmr se non sbaglio limite edition grazie
Buongiorno, forse intendeva MHR. Se così fosse si tratta di un marchio creato alla fine degli anni ’80 a Ginevra da un team svizzero italiano. Nel 2000 è stato rilevato dal marchio di lusso Franck Muller ma poi è sparito dalla circolazione. Sono orologi ben fatti anche nell’estetica ma di non particolare interesse collezionistico.