Da quando sono comparsi nella prima metà degli anni ’70, agli inizi della crisi del quarzo, i segnatempo sportivi di lusso – parlo dei primi iconici modelli – hanno sempre riscosso un successo strepitoso.
Complici gli eterni tempi di attesa che con il Nautilus 5711/A per chi riesce a mettersi in lista sono di almeno 8 anni, e la conseguente impennata dei prezzi sul mercato grigio, oggi molti marchi di alto di gamma si sono lanciati in questa fertile nicchia.
Czapek & Cie Antarctique
L’ultimo di questi nobili sportivi è il Czapek & Cie Antarctique, a cura del marchio svizzero che commemora le gesta di François Czapek orologiaio di origini polacche come Antoni Norbert Patek suo primo socio.
Antarctique è declinato nei canoni classici di questa categoria di segnatempo scritti come ho accennato un paio di giorni fa in un articolo approfondito sull’Aquanaut da Gérald Genta.
Si tratta di un tre lancette con cassa da 40,5 mm e bracciale integrato in acciaio, la prima con finitura spazzolata e lunetta lucida, il secondo anch’esso satinato con maglie centrali costituite da C stilizzate che splendono.
È animato dal movimento automatico SXH5.01 che presenta un’interessante architettura e fattura. La ruota del bilanciere bilanciere a inerzia variabile con molla libera possiede quattro masselotte in oro per effettuare una fine regolazione.
Presente anche un micro rotore realizzato a La-Chaux-de-Fonds con oro 18k internamente riciclato. Il vantaggio di questa soluzione è che essendo la massa oscillante di minori dimensioni e decentrata, non ricoprendo l’intera superficie lascia un’ampia visuale sul calibro.
Da segnatempo ideale anche per il tempo libero l’impermeabilità di Antarctique si spinge fino a 120 metri. Il quadrante lamé decorato a mano è disponibile nei colori girgio Secret Alloy, Deep Blue, Black Ink e Burgundy.
Oltre al bracciale in acciaio integrato provvisto del sistema Czapek “Easy Release” viene consegnato a scelta un cinturino in cuoio o caucciù.
È disponibile anche nella versione Orion Nebula limitata a 10 esemplari che presenta un quadrante dipinto con colori e sfumature che richiamano la celebre nebulosa.
Prezzi e disponibilità
Il modello Antarctique in edizione limitata di 99 esemplari ha un prezzo al pubblico di CHF 18.000 mentre Antarctique Orion Nebula rilasciato solo in 10 pezzi costa CHF 19.000. Entrambi sono ordinabili tramite sottoscrizione, ossia versando un anticipo, sino al prossimo 15 luglio sul sito Czapek & Cie.
Presentato ieri, in serata 31 dei 99 pezzi disponibili si erano già volatilizzati.
Con la dipendenza da orologi sportivi di lusso che c’è e la scarsa disponibilità credo che si esauriranno presto.
Tu che ne pensi?
Commenti
Andranno anche tutti esauriti ma a me sembrano piuttosto anonimi. Gli ultimi sportivi di lusso sono solo dei tentativi non riusciti di emulare i Royal Oak e i Nautilus. É l’ennesima speculazione commerciale.
Grazie per il commento Andrea 🙂
L orologio mi piace tecnicamente è di ottima fattura l estetica essendo soggettiva personalmente non mi entusiasma molto … poca personalità un solo tempo visto e rivisto
mi permetto un voto da 6-10 direi 7,5
Grazie per l’intervento Davide! 😉
Difficile confrontarsi con i mostri sacri del calibro di AP e PP; aggiungerei come valida alternativa, forse con maggiore personalità, Parmigiani Tonda. Avrei una domanda tecnica, al di là del fatto estetico: se si parla di movimento, quale giudizio può essere dato ad Antarctique?
Si non hai torto: nel 2022 saranno 50 anni che l’orologeria – con il senno di poi – rincorre i capolavori di Gérald Génta. I marchi che lo ingaggiarono, non subito, ma fecero un gran bell’affare. Per questo come ho scritto più volte, mi rammarico sempre del fatto che Audemars Piguet e Patek Philippe citino Genta solo quando gli fa comodo, ma posso assicurarti per esperienza personale che nelle multinazionali fa parte della normalità. Tutto ciò però c’entra poco con il tuo commento. Il Parmigiani Fleurier Tonda è un fuoriclasse: è un peccato che abbia risentito molto della non proprio conduzione esemplare del marchio degli ultimi dieci anni, ma da fine maggio 2021 a capo del brand c’è l’italiano Guido Terreni, uomo che è la firma del grande successo riscosso ultimamente da Bulgari. A me piace molto Czapek & Cie in generale: molto ambiziosa ma allo stesso tempo umile, dichiara apertamente di rivolgersi a consulenti esterni per il movimento dei suoi segnatempo, gli stessi che sono “autori ghost” (segreti) di orologeria svizzera di marchi talmente famosi che non ti immagini neppure. Per me Antarctique è un grande pezzo e non solo meccanicamente parlando. Grazie per il commento Giovanni!
Direi che gli indipendenti rappresentano una valida alternativa (tecnicamente anche superiore) ai soliti Nautilus e Royal Oak.
Apprezzo quindi il grande impegno di Moser, Czapek, Lauren Ferrier, ecc…
Sono assolutamente d’accordo con voi. Rimane, tuttavia , il problema di fondo: la follia dei prezzi e i tempi di attesa. Gli indipendenti (AHCI in primis ) offrono pezzi eccellenti a prezzi spesso elevatissimi, con tempi di attesa che tolgono il gusto del ” fast & furious ” che , mio modo di vedere, anima chi, non avendo un portafoglio illimitato, gradirebbe godersi rapidamente l’oggetto del desiderio acquistato a fatica. Per contro i big three ( AP, PP, Rolex) sono reperibili nel mondo del mercato parallelo , dato che la distribuzione ufficiale è centellinata, con liste di attesa anche in questo caso di anni. Insomma : se aderiamo al motto ” don’t feed the hype” non acquistiamo i big three dal mercato parallelo, ma paghiamo cari orologi che vedremo, forse fra 4-5 anni ( FP Journe docet…).
Direi che hai proprio ragione Jean Luc! All’ultima Baselworld ho avuto modo di fermarmi un bel po’ e conoscere sia orologi che meglio lo staff di Czapek & Cie: a prescindere dall’alto livello delle loro opere di loro mi è sempre piaciuto che a differenza di molti, anche grandi marchi, sono molto trasparenti nel dichiarare quando si avvalgono della consulenza di terzi. Antarctique poi è stato un successone e i nomi che hai elencato sono top. Grazie per il commento.
Grazie per il commento. Che sia – com’è per i grandi marchi che citavi – anche una strategia, che invece sia molte volte giustificato dalla manualità e del fatto che talvolta a lavorare sia una sola persona, il tempo – quand’è di lusso – si fa sempre attendere.