Più che un orologio un computer meccanico.
Presentato nel 2014 QP à Équation è il calendario perpetuo immaginato dai visionari orologiai Greubel e Stephen Forsey.
Due quadranti su cui sono visualizzate quindici indicazioni e dentro è complicatissimo: sono 624 gli elementi del Calibro. Sotto il quadrante un numeroso intreccio di camme con innesti mobili governano tutte le indicazioni.
Come rivela il suo nome al già sublime calendario perpetuo (QP sta per quantième perpétuel) è stata affiancata la complicazione astronomica (per me) più affascinante che esista: l’Equazione del tempo e a proposito ecco subito un approfondimento:
Ma Greubel Forsey ha pensato all’abbinata calendario perpetuo + equazione del tempo in un modo completamente diverso dagli altri marchi di fine orologeria. Tra l’altro nel suo nome non appare neanche ma il QP à Équation possiede anche un tourbillon a 24 secondi, terza “invenzione fondamentale” o Invention Piece 3 come la chiamano loro.
Calendario Perpetuo
Per Robert Greubel e Stephen Forsey cui fantastico atelier ha sede a La Chaux-de-Fonds (ndr. vale la pena vederlo anche solo da fuori) costruire un calendario perpetuo era un gioco da ragazzi per cui, tecnicamente parlando, la loro attenzione si è diretta nel far si che le sue regolazioni si effettuassero nel modo più semplice possibile.
Invece di dover agire sui classici correttori posizionati sulla carrure, basta estrarre la corona, impostare “QP” o “H:M” controllando la modalità sull’indicatore che figura sul quadrante a ore 2 e regolare senza impazzire tutte le funzioni ruotando sempre solo la corona in senso bidirezionale, o per impostare l’ora.
Sembra poco, ma considerando che la maggior parte degli orologi che vedi al polso anche quelli che hanno lo scatto rapido non hanno mai la data impostata, per “uno di quelli” che deve anche distinguere la durata reale del giorno nel corso dell’anno avere il calendario ben regolato è fondamentale: ben venga quindi un aiuto!
Semplice fuori, dentro è ovviamente assai complicato. A muovere le indicazioni sul quadrante sono una lunga serie di camme con denti a innesti mobili: tutto il meccanismo è integrato nel movimento, cosa che oltre a rendere il tutto più pregevole fa si che le dimensioni rimangano contenute.
Come già detto l’equazione del tempo è legata per la vita al calendario: dove c’è la prima, la più fine, potrebbe se non prevista esserci anche l’altra. La camma che controlla l’anno con il suo ciclo bisestile serve anche ad indicare la stagione, che nel QP à ÉQUATION è visibile dal fondello.
Equazione del tempo
Si chiama così quella complicazione o funzione che permette di misurare meccanicamente la reale durata del giorno cui, essendo l’orbita della Terra intorno al Sole ellittica, subisce nel corso dell’anno variazioni giornaliere che vanno da pochi secondi a un massimo di 16 minuti.
Per convenzione un giorno dura sempre 24 ore, ma il vero tempo è il tempo solare.
Dal fondello si può leggere la stagione dell’anno mostrata in quattro figure; il ciclo dell’anno bisestile è invece visibile sul quadrante insieme a giorno, data e mese.
Le indicazioni sono fornite grazie a due dischi in zaffiro sintetico trasparente. Il primo è mosso dalla ruota del datario e ha una scala dei minuti per indicare la differenza tra tempo solare e tempo medio.
Il secondo disco, che compie un giro intero in un anno, è suddiviso in quattro sezioni in rosso e blu per indicare se l’equazione del tempo è positiva o negativa. Per scoprirlo bisogna osservare sul quadrante dove la linea rossa (differenza positiva) o la linea blu (differenza negativa) attraversa la scala.
Non c’è che dire, una scelta di rappresentare l’equazione del tempo assai insolita e sofisticata quando normalmente viene utilizzata solo una lancetta che descrive un settore di 8 minuti, più o meno.
Quella di Robert e Stephen permette inoltre di rendersi conto dell’esatto punto dell’orbita ellittica che la Terra sta attraversando cogliendo equinozi e solstizi e – conseguentemente – a che punto della stagione ci si trovi o quanto manca – sempre “visivamente” – alla prossima. Grandioso!
Tourbillon
In un Greubel Forsey poteva forse mancare il tourbillon?
In questo quattro probabilmente non ci sarebbero stati, ma uno è lì ben visibile a ore 10.
QP à ÉQUATION monta quello a 24 secondi inclinato di 25° denominato Invention Piece 3 coperto da quattro brevetti. Per saperne di più date un’occhiata veloce a tutti gli articoli del marchio.
Caratteristiche Tecniche Greubel Forsey QP à Équation Red Gold 5N
- Cassa: Oro rosso 5N
- Dimensioni: 43,5 mm (diametro) x 16 mm (spessore)
Movimento: Meccanico, 624 elementi - Carica: Manuale con doppio bariletto di carica a molle sovrapposte per evitare eccessi di tensione
- Riserva di carica: 72 ore con indicatore
- Tourbillon: 24 secondi
- Frequenza: 21.600 a/h
- Funzioni: Calendario perpetuo, equazione del tempo, confronto tra tempo solare e tempo medio
- Cinturino: Pelle di alligatore cucita a mano
- Fibbia: Oro rosso 5N incisa a mano
- Prezzo: CHF 670.000 o € 635.270
Conclusioni
Estetica, meccanica, interpretazione e prezzo: come sempre un Greubel Forsey è incredibile da qualunque punto lo osservi.
La meccanica dell’accoppiata calendario perpetuo e equazione del tempo così interpretata è talmente complicata da quasi oscurare il tourbillon. Invece, il tourbillon a 24 secondi, terza invenzione fondamentale della Maison, con una gabbia inclinata a 25° e una velocità di rotazione di 24 secondi – soluzioni per attenuare ulteriormente l’effetto negativo della gravità, é tutto meno che scontato.
I quattro tourbillon del modello GMT Quadruple Tourbillon cui è abbinata anche una funzione ore del mondo unica sono fantastici, ma l’equazione del tempo così declinata insieme a calendario perpetuo e tourbillon del Greubel Forsey QP à Équation per me almeno per ora non li supera nessun altro GF.
Cosa ne pensi di questa “Equazione del tempo palestrata”?
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Commenti
Bellissimo e strepitoso orologio così come lo stabilimento che sono andato a vedere ad agosto 2019…purtroppo solo esterno e reception… non avevo appuntamento
Grazie per il commento Pierluigi! Si la manifattura è davvero strepitosa anche fuori e a un centinaio di metri c’è quella di Jaquet Droz 😉