Negli ultimi anni il mondo dell’orologeria ha assistito a un fenomeno diffuso ma inaspettato: il ritorno in scena di alcuni marchi storici pronti a parlare a nuove generazioni di collezionisti. Tra questi spiccano Lebois & Co e Airain, due nomi che un tempo brillavano di luce propria nel panorama internazionale, e che sono rinati grazie all’impegno e alla visione di Tom van Wijlick, imprenditore olandese e appassionato di orologi.
L’approccio di Tom è stato particolarmente interessante: non si è limitato a rimettere in produzione forme e meccanismi d’epoca, ma ha riconsiderato l’intero percorso creativo, dall’idea iniziale fino alla commercializzazione, accogliendo suggerimenti e feedback da una community di appassionati che quegli orologi li desidera davvero al polso.
In questa intervista scopriremo come questa filosofia abbia dato nuova energia a Lebois & Co e Airain, che in Italia sono commercializzati dal rivenditore Porta Nuova Gioielli di Bergamo, offrendoci uno sguardo inedito sulle strategie, le sfide e le ambizioni che hanno guidato il loro rilancio.
Massimo Scalese: Hai scelto di far rivivere non uno ma due marchi storici, Lebois & Co. e Airain. C’è una particolare responsabilità nel preservare due diversi patrimoni? Come gestisci le loro identità distinte?
Tom van Wijlick: Assolutamente, c’è una grande responsabilità nell’onorare l’eredità di questi marchi. Ognuno ha una propria storia, un proprio pubblico e una propria identità. Lebois & Co. esprime un’eleganza sobria con un raffinato linguaggio di design., mentre Airain è più famoso per il suo ricco patrimonio militare radicato nell’aviazione e nelle immersioni.
La sfida, e la bellezza, sta nel rispettare le loro storie assicurando al contempo che rimangano rilevanti oggi. Raggiungiamo questo obiettivo attraverso una ricerca approfondita delle loro origini e lavorando con esperti e appassionati che comprendono il loro DNA unico. Ogni decisione, dal design allo storytelling, viene presa tenendo conto dei loro caratteri distintivi.
Nel processo di ricerca dei marchi da far rivivere, immagino che tu abbia scoperto molte storie dimenticate dell’orologeria. Quali sono state le rivelazioni più sorprendenti che ti hanno colpito durante questo viaggio archeologico attraverso il tempo?
Uno degli aspetti più affascinanti è stato scoprire quanto l’orologeria sia profondamente intrecciata con la storia e la cultura. Per esempio, apprendere del ruolo di Airain nell’equipaggiare gli aviatori militari francesi o come Lebois & Co. si sia collegato all’ottimismo del dopoguerra degli anni ’40 e ’50 è stato davvero illuminante.
Un’altra rivelazione è stata constatare quanta maestria e innovazione questi marchi abbiano dimostrato nel loro tempo, nonostante la tecnologia limitata. Queste scoperte mi hanno ricordato che far rivivere un marchio non significa solo ricreare un prodotto, ma anche riaccendere lo spirito e il contesto che gli hanno dato vita.
Hai fatto qualcosa senza precedenti: invece di imporre una visione dall’alto verso il basso, hai creato un sistema di votazione per le decisioni di design. Cosa ti ha insegnato questa esperienza sul rapporto tra un marchio e i suoi appassionati?
È stata un’esperienza che mi ha reso umile e mi ha ispirato. Mi ha insegnato che gli appassionati di orologi non sono solo clienti; sono i custodi dell’arte e della storia dell’orologeria. Coinvolgendoli nel processo, abbiamo visto brillare la loro passione e competenza. Questo approccio ha rafforzato il legame tra il marchio e la sua comunità. Ha anche sottolineato l’importanza dell’ascolto: a volte le idee migliori vengono da coloro che amano e comprendono veramente il prodotto.
È un promemoria che l’orologeria riguarda, nel suo cuore, le persone e le storie con cui si connettono.
Nel far rivivere due marchi storici come Lebois & Co. e Airain, hai logicamente iniziato con i modelli iconici del passato. Continuerai con le repliche o proporrai eventualmente qualcosa di nuovo come se questi marchi stessero continuando da dove si erano fermati? Se sì, quando?
Iniziare con i classici è stata una scelta deliberata per reintrodurre Lebois & Co. e Airain e onorare la loro eredità. Per ora, il nostro focus è far rivivere fedelmente questi design iconici, assicurando che soddisfino gli standard moderni di qualità e artigianalità.
Tuttavia, siamo aperti a esplorare materiali e innovazioni moderne nel prossimo futuro e, in un futuro più lontano posso immaginare che svilupperemo design completamente nuovi che riflettano come questi marchi si sarebbero potuti evolvere se non avessero mai cessato la produzione. Qualsiasi passo in quella direzione sarà fatto con attenzione, assicurandoci di rimanere fedeli all’heritage e all’essenza di questi marchi storici.
Hai scelto di posizionarti in quello che chiami “orologeria artigianale indipendente accessibile”. In un settore ossessionato dal lusso estremo, questo sembra quasi una dichiarazione politica. Lo è?
È meno una dichiarazione politica e più una filosofia personale. Credo che la vera maestria artigianale e l’arte debbano essere accessibili a più persone, non solo a una ristretta élite. Detto questo, “accessibile” non significa scendere a compromessi.
Il minimo che possiamo fare è dare il nostro meglio assoluto per creare orologi che siano sia tecnicamente eccezionali che belli. La mediocrità semplicemente non è un’opzione: miriamo a creare orologi che le persone siano orgogliose di possedere e tramandare attraverso le generazioni.
Da imprenditore IT a custode del patrimonio orologiero: cosa porti del tuo background tecnico in questo mondo profondamente artigianale? Come si arricchiscono a vicenda questi due mondi?
Il mio background IT porta una mentalità orientata alla risoluzione dei problemi e un focus sull’innovazione. Per esempio, utilizziamo strumenti digitali per ottimizzare la ricerca e lo sviluppo, e per connetterci con il nostro pubblico globale in modi che prima non erano possibili.
Allo stesso tempo, il lato artigianale dell’orologeria mi ha insegnato la pazienza e l’importanza della maestria artigianale – qualità che spesso mancano nel veloce mondo della tecnologia. Insieme, questi due mondi creano un equilibrio dove la tradizione incontra la modernità, che è al cuore di tutto ciò che facciamo in Lebois & Co. e Airain.
Per maggiori informazioni, visita i siti www.leboisandco.com e www.airain.com.
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Conoscevi la storia della rinascita di questi brand? Che ne pensi della visione di Tom van Wijlick su come far rinascere un marchio di orologi storico? Dì la tua opinione in un commento.
Commenti
Buongiorno Massimo
Che intervista !!
Come avevo scritto in un commento su un altro tuo articolo, sono orgoglioso di essere uno di quelli che la sera, verso le 18:00 ci collegavamo e parlavamo con Tom van Wijlick ed i suoi collaboratori per “decidere” come doveva essere il nuovo Airain Sous-marine.
Alcune sere eravamo solo in 3-4 persone, un’esperienza unica. Penso che nessun altro marchio di orologi abbia mai coinvolto gli appassionati/clienti in un modo cosi particolare per progettare tutti insieme un orologio.
Mi sono sentito davvero parte della rinascita di un marchio storico con Airain.
Pazzesco.
Grazie
Ciao Lorenz! Bellissima esperienza la tua… Grazie per averla raccontata. Tom è un visionario!