È l’ultimo e per me riuscitissimo vestito della collezione Heritage, creata qualche anno fa per omaggiare gli orologi subacquei che la Maison della rosellina produceva intorno la metà degli anni ’50.
Il Tudor Heritage Black Bay Bronze non è solo la novità 2016 con cassa di bronzo di uno tra i migliori remake di orologi diver al tempo in cui indossarne uno in immersione significava mettere la vita nelle “sue mani”, ma anche l’occasione per montare il nuovo movimento di manifattura Tudor MT5601, dedicato per ora solo a questa versione, che con i suoi 33,8 mm è leggermente più grande del MT5602 che anima gli altri segnatempo della collezione.
Il Black Bay lo conosciamo oramai bene tutti. Ha fatto la sua prima comparsa nel 2012 in un’edizione con la ghiera girevole che riporta i tempi di immersione rossa, cromia molto in voga in ai suoi tempi.
Alla fine degli anni ’50 la lotta per la supremazia di misurare i tempi al di sotto della linea di galleggiamento era senza esclusione di colpi. Era l’epoca dei Memovox Deep Sea, dei Fifty Fathoms, degli Spirotechnique con in testa a tutti gli Auricoste, ma anche dei leggendari orologi creati da Charles e Hélène Von Buren con serigrafato sul quadrante il distintivo marchio “Squale” seguito dalla sagoma del temibile predatore. Questi ultimi, oggi costruiti in Italia, sono tra i miei sub preferiti tra quelli accessibili.
È in un’atmosfera altamente competitiva come quella accennata sopra che nel 1958 è venuta alla luce la referenza 7924. Essa ha preceduto di soli quattro anni la 7922, il primo orologio subacqueo Tudor che la storia ricorda che, come per molti dei modelli successivi è stato scelto da diverse aziende di palombari professionisti, nonché come equipaggiamento militare di alcune celebri Marine, in special modo quella francese.
Erano gli anni d’oro in cui Hans Wilsdorf spingeva sul mercato Tudor con segnatempo molto simili almeno nell’estetica ai Rolex, ma venduti a prezzi sensibilmente più accessibili. Tra l’altro, come il sottoscritto, molti preferiscono quei vintage agli analoghi modelli della casa coronata.
Con le sue enormi lancette squadrate il Tudor 7924, altrimenti chiamato “snowflake” (letteralmente “fiocco di neve”) è l’orologio cui si ispira anche il nuovo Tudor Heritage Black Bay con la nuova cassa in bronzo.
Cassa e quadrante del Black Bay Bronze
Terminato il dovuto quadro storico, con i suoi 43 mm di diametro la news 2016 è leggermente più grande dei Black Bay di serie (41 mm). Alla Tudor hanno dichiarato che per questo modello è stata messa a punto una speciale lega di bronzo – cui dettagli non sono ovviamente stati comunicati – per far emergere gradevole patina che si dovrebbe discostare da quella verde generata dalla normale ossidazione del metallo. Come l’originale la lunetta gira in senso unidirezionale ed è in bronzo con disco in alluminio anodizzato marrone opaco.
Tuttavia l’esemplare che vedi qui, e che ho fotografato live a Basilea, essendo nuovo fiammante non ho potuto verificarne la patina. Di sicuro il quadrante marrone riprende bene sia il colore della cassa, che ha un fondello in acciaio trattato PVD, sia la minuteria tono su tono di un marrone più chiaro scelta per riprendere al meglio il colore del cinturino.
Rimanendo sul quadrante, dallo sfondo leggermente bombato, trovo molto azzeccati nel carattere anche i numeri arabi 3, 6 e 9 ma, come è costume dei due marchi in assoluto meno avvezzi ai grandi cambiamenti, è bastato riprendere un Tudor Snowflake per fare bene: diciamo che se sei attratto dagli orologi subacquei vintage (e come potrebbe essere altrimenti), è difficile non apprezzare questo Black Bay con cassa in bronzo, salvo che lo stile di questo metallo non appartenga al tuo genere; ma allora ci si può orientare al modello Black Bay Black. Caratteristica comune a tutta la collezione è invece la corona di grandi dimensioni (Big Crown o all’italiana “Coroncione”)
A corredo due cinturini: il primo in pelle grunge, il secondo in tessuto. Entrambi hanno una fibbia ardiglione in bronzo. Quello in tessuto è a mio avviso il più affascinate dei due: Tudor lo ha realizzato ispirandosi a quelli manufatti artigianalmente dai militari; la linea centrale rievoca il cavo di un paracadute in dotazione alla Marina militare francese, come quello originale del 1977 nella foto di lato.
Non è specificato se la versione che andrà alla vendita possederà anse per un cambio rapido dei cinturini.
Movimento di manifattura Tudor
Il nuovo modello lancia il movimento MT5601, un Calibro di manifattura che Tudor fa sapere essere dedicato per ora solo al Black Bay Bronze. Come riportato in alto con i suoi 33,8 mm è 2 mm più grande del MT5602. Lo spessore, piuttosto contenuto per un Calibro dedicato a un orologio del genere è di 6,5 mm per entrambi.
Il movimento cui, come vuole la tradizione degli orologi subacquei di un tempo non possedendo il Black Bay un fondello in zaffiro trasparente non si vede, non è decorato.
Come per i movimenti automatici di ultima generazione la carica automatica è bidirezionale, cioè per avvenire più rapidamente la massa oscillante carica il rocchetto del bariletto da qualunque parte ruoti. La riserva di carica è di 70 ore. Possiede una funzione di arresto dei secondi per una messa in ora più confortevole e la spirale del bilanciere in silicio, materiale con dimostrate capacità amagnetiche.
Prezzo
Ref 79250BM – Tudor Heritage Black Bay Bronze – prezzo 3.810 Euro.
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Da sempre gli orologi da polso con cassa in bronzo, e specialmente negli ultimi anni, hanno trovato un terreno fertile tra i subacquei; un tempo, e per molti tra quelli commercializzati oggi, il limite è proprio quella bella patina che il metallo libera, bella ma così poco pratica per i polsini delle camicie.
Non ho esperienze a lungo termine di un orologio subacqueo in bronzo di ultima generazione, ma mi auspico che questo spiacevole effetto collaterale sia in qualche modo risolto.
Per finire anche in quest’ultima release Tudor c’è un subacqueo di prezzo medio molto appetibile grazie al suo fedele legame con gli snowflake con il vantaggio di potersi immergere senza “tuffi al cuore”.
