E invece, riprendendo il discorso, se volessimo proprio “esagerare”, magari investendo la somma precedente moltiplicandola all’incirca per 10, dove andremmo a parare?
Per quanto concerne la nautica, un’esperienza indimenticabile è quella che regalano – si fa per dire! – le Lobster Boat, ovvero le imbarcazioni nate nel New England per la pesca delle aragoste… Quindi non ci resta che salpare sul Dolphin 44’ di Mochi Craft, uno dei marchi icona della nautica mondiale.
Nel parallelo con l’orologeria, per fare pari valore con questa fascinosa imbarcazione, possiamo davvero entusiasmarci, portando nella cassaforte di casa 5 capolavori assoluti.
Perciò lustriamoci gli occhi di fronte a questa cinquina stellare: Chopard L.U.C 150 “All in One”, Corum Admiral’s Cup Minute Repeater Tourbillon 45, Greubel Forsey Double Tourbillon Technique, Patek Philippe Ref. 5951P e, dulcis in fundo, Vacheron Constantin Patrimony Traditionnelle Calibre 2253.
Il Mochi Craft Dolphin 44’ è uno yacht di 13 metri che si rifà alle work-boat del New England degli anni ’50.
Gli interni del Dolphin 44’ sono caratterizzati da legni masselli e pellami pregiati.
Ecco per i 150 anni del marchio il Chopard più complicato di sempre, il L.U.C 150 “All in One”, che “conta” calendario perpetuo e tourbillon e sul retro la riserva di carica, l’equazione del tempo e le indicazioni di giorno-notte, ora di alba e tramonto e le fasi lunari con indicazioni astrali.
Il Corum Admiral’s Cup Minute Repeater Tourbillon 45 attiva la funzione della ripetizione minuti attraverso la rotazione della lunetta, mentre il tourbillon ha lo scappamento e l’ancora in silicio.
Il Double Tourbillon Technique è l’evoluzione della “prima invenzione fondamentale” di Greubel Forsey, il Double Tourbillon 30°. Il quadrante è realizzato in zaffiro trasparente e mostra gli indici delle ore sulla fascia che circonda la lunetta, con le lancette che sono scheletrate, in linea con la generale ricerca di luce e trasparenza. A ore 3 si trova il piccolo quadrante settoriale della riserva di carica e a ore 9 quello dei piccoli secondi.
Il calibro CHR 27-525 PS Q, realizzato esclusivamente a mano – un esemplare per volta – che dà vita al Patek Philippe 5951P, complessivamente arriva ad uno spessore totale di soli 7,3 mm. È così che questo crono-monopulsante-rattrapante e calendario perpetuo si può tranquillamente definire un capolavoro.
Il Patrimony Traditionnelle Calibro 2253, che fa parte della Collezione Excellence Platine, è la più importante tra le “grandi complicazioni” presentate da Vacheron Constantin in occasione del SIHH 2010 ed è un segnatempo sontuoso che “anima” un tourbillon e diverse complicazioni astronomiche come calendario perpetuo, ora di alba e tramonto e l’equazione del tempo (con una riserva di marcia che arriva a ben 14 giorni).
Michele Mengoli
NOTA: L’articolo “Un Capolavoro del Tempo… Oppure salpiamo in mare? Seconda parte” è stato pubblicato la prima volta il 13 luglio 2010.