5 Complicazioni di Orologio Inusuali (4 Video)

Viaggio nelle complicazioni di Alta Orologeria più inusuali

di Massimo Scalese 6 MIN LETTURA

 

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complicazioni orologi rare

In un orologio si dice complicazione una funzione che effettua una misurazione supplementare a quella del tempo.

Ci sono complicazioni astronomiche come i calendari o le fasi lunari, quelle legate alla misura del tempo come il cronografo e tutte le sue varianti: fly-back, ratrappante, monopulsante ecc (leggi questa guida dettagliata). Funzioni sonore come la ripetizione senza o con grande suoneria, quelle dedicate a regolare il tempo in maniera spettacolare come il tourbillon e il carrousel.

Poi c’è un mondo di complicazioni orologiere pressoché sconosciuto e non sempre perché sono più care delle altre ma perché rappresentano una nicchia nella nicchia: sono capolavori di micromeccanica adatti a chi ha sviluppato un fine palato di Alta Orologeria ed è per le complicazioni anticonvenzionali.

Secondi Morti

Grönefeld One Hertz secondi morti
Grönefeld One Hertz Techniek Nocturne

Partiamo dalla più accessibile ma per questo non di certo la meno interessante, anzi. È innanzitutto una complicazione da capire: se ti fermi al primo colpo d’occhio, ossia tutto quello che riesci a vedere è la sfera dei secondi che si ferma tra un secondo e l’altro, e pensi che è esattamente quello che fa un orologio al quarzo da poche decine di euro, è perché non ne hai ancora compreso funzionamento e filosofia.

I secondi morti funzionano meccanicamente con lo stesso principio dello scappamento a riposo (deadbeat escapement) inventato nel 1675 dall’astrologo Richard Townely che ebbe l’intuizione di fermare la lancetta prima di indicare il secondo successivo per riuscire a misurarli meglio.

Solo che implementarli in un movimento meccanico di un orologio da polso odierno é parecchio complicato: bisogna realizzare un treno del tempo supplementare che oscilla a 1 Hz e collegarlo a quello convenzionale che solitamente va a 4 Hz (28.800 a/h): non è uno scherzo.

Ore Vagabonde

Arnold & Son Golden Wheel ore vagabonde
Arnold & Son Golden Wheel – ore vagabonde e secondi morti

È forse in assoluto la più rara complicazione da incontrare ed è curioso che essa sia scaturita da un’idea e da mani tutte italiane.

Si tratta di una speciale affissione del tempo. Nel 1656 Papa Alessandro VII commissionò un orologio da torre con uno scappamento che doveva essere particolarmente silenzioso per non recare disturbo nelle ore notturne.

L’intuizione dei fratelli Campani che raccolsero la sfida fu quella di usare al posto delle lancette dei dischi rotanti che marcando un semicerchio con la scala dei minuti incisa e retro illuminata da una lampada a olio indicava l’ora corrente.

Per vedere questo singolare sistema migrare in un orologio da tasca dovette passare parecchio tempo: Abraham-Louis Breguet e John Arnold furono due grandi interpreti di questa rappresentazione del tempo unica.

Courtesy © WatchBox Reviews

Oggi sono pochissimi al mondo gli orologi da polso con ore vagabonde (wandering hours): alcuni esemplari creati dal maestro orologiaio Vincent Calabrese, lo Star Wheel costruito qualche anno fa da Audemars Piguet e recensito qui live in profondità, e quello presentato nel 2015 da Arnold & Son. Tra l’altro quest’ultimo ha anche i secondi morti.

Equazione del Tempo

Audemars Piguet Royal Oak Equazione del Tempo
Audemars Piguet Royal Oak Equazione del Tempo

Altra complicazione molto fine e inusuale.

L’equazione del tempo mostra la differenza tra il tempo civile (quello convenzionale in cui tutti i giorni dell’anno durano sempre 24 ore) e il tempo solare (determinato dal momento in cui la Terra si trova mentre gira intorno alla Stella).

Quest’ultimo a causa dell’orbita ellittica della Terra intorno al Sole, e per l’inclinazione di 23° del suo asse, corrisponde a 24 ore solo quattro volte l’anno: il 15 aprile, il 13 giugno, il 1° settembre e il 25 dicembre.

Questa complicazione meccanica è in grado di tener conto della variazione della lunghezza di ogni singolo giorno che va da -16 a +16 secondi al giorno, cui nel corso di un anno diventano per la precisione da -16 minuti e 23 secondi a +16 minuti e 22 secondi al giorno, a seconda del momento in cui ci troviamo.

Tutto questo è miracolosamente eseguito da un meccanismo cui nucleo è costituito da una speciale camma che effettua una rotazione completa in un anno.

Ebbene si un orologio meccanico può spingersi anche a eseguire calcoli così miracolosi, e già che c’è fornire (con opportune regolazioni legate alla propria località) anche l’ora esatta del mezzogiorno solare, tempi di alba e tramonto come se si avesse sempre allacciati al polso una meridiana, e che funziona persino quando il Sole è tramontato o è coperto dalle nuvole.

Ore del Mondo

Glashütte Original Senator Cosmopolite ore del mondo
Glashütte Original Senator Cosmopolite ore del mondo + ora legale

Anche la complicazione delle ore del mondo non è una funzione che su un orologio meccanico vedi tutti i giorni. Inventata nel 1931 da Louis Cottier, orologiaio figlio d’arte (suo padre realizzava automi), il maestro ebbe la geniale trovata di riportare su un disco di 24 località del mondo che differivano tra loro di un’ora così, ruotandolo con una corona, potevi conoscere istantaneamente l’ora di ogni parte del mondo, o quasi.

Un orologio con le ore del mondo non è poi così difficile da rintracciare: nel mercato dell’usato si trovano dei modelli vintage e se la meccanica basilare che comanda il disco è in buone condizioni puoi toglierti delle belle soddisfazioni.

Quello che non vedi tutti i giorni è un ore del mondo del mondo in grado di mostrare l’ora di 37 località, comprese quelle con fusi orari di frazioni di ora.

Ma c’è un solo ore del mondo che non solo è capace di fornire l’ora di 37 diverse località per frazioni d’ora, ma tiene conto anche delle rispettive ore legali e in automatico. È il Glashütte Original Senator Cosmopolite.

È spiegato nei minimi dettagli nel video e nell’approfondimento.

Tuttavia è incredibile che per i canonici 24 fusi orari da un’ora il sistema di Cottier è meccanicamente parlando ancora oggi imbattuto.

Foudroyante

Jaeger-LeCoultre Duomètre à Quantième Lunaire
Jaeger-LeCoultre Duomètre à Quantième Lunaire – foudroyante

Chiudiamo questo flash dedicato alle funzioni rare di un orologio con la complicazione foudroyante.

Un po’ come i secondi morti questo termine definisce un preciso comportamento della lancetta dei secondi, e legato quasi esclusivamente a quella di un cronografo, ma può interessare anche i normali secondi ed essere sempre attiva: Habring2 ad esempio ne costruisce uno.

In un cronografo la complicazione foudroyante fa compiere ad una lancetta un giro completo ogni secondo trascorso fermandosi quattro, cinque, persino 8 volte per indicare i quarti, i quinti o gli ottavi di un secondo.

Vedere la sfera ruotare – a scatti – ad una velocità pazzesca ha un incredibile effetto scenico, oltre ad ottenere meccanicamente una misura che sembra, a descriverla, solo “pensabile ed ottenibile” elettronicamente.

Un meraviglioso esempio ce lo fornisce Jaeger-LeCoultre. Presentato nel 2010 il Duomètre à Quantième Lunaire offre sia la funzione foudroyante a incrementi di 1/6 di secondo sia le fasi lunari.

La manifattura ha appositamente realizzato il calibro 381 Dual-Wing che presenta due fonti indipendenti di energia: la prima dedicata allo scappamento e al bilanciere, la seconda per la visualizzazione di ore, minuti, secondi, data e fasi lunari per i due emisferi. Entrambe le molle indipendenti si caricano dall’unica corona di carica.

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Cosa ne pensi? Quale tra queste funzioni ti emoziona di più e qual è la tua complicazione preferita?

Dillo in un commento.

 

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