Il cronografo è una delle complicazioni più amate e diffuse negli orologi meccanici, una volta indispensabile per misurare frazioni di tempo, oggi è amato dagli appassionati per i suoi intricati ingranaggi che, mentre premi un pulsante, percepisci sotto il polpastrello lavorare misteriosamente all’interno della cassa. Ai nostri giorni è anacronistico ma continua ad incantare. All’interno della famiglia dei cronografi esistono alcune specie più rare e ricercate, che aggiungono funzionalità estremamente interessanti.
Una di queste specie protette dell’orologeria è il cronografo flyback, che si distingue per la sua capacità di azzerare e riavviare istantaneamente il cronometraggio premendo un solo pulsante. È una funzione estremamente utile per chi vuole rilevare più intervalli di tempo in rapida successione, come facevano i piloti che utilizzavano questo strumento ai suoi albori.
Rispetto ad un cronografo tradizionale, che richiede lo stop, l’azzeramento e la ripartenza con tre distinte pressioni del pulsante, il flyback compie queste operazioni istantaneamente e con un unico gesto.
Da riedizioni di orologi da pilota militare d’epoca di marchi come Breguet e Ayrain, a design moderni di grandi nomi come Frederique Constant, TAG Heuer, Zenith, Glashütte Original e altri, il flyback sta tornando di moda.
Scopriamo quindi la storia e il funzionamento di questa raffinata complicazione.
Storia e Origini
Le origini del cronografo flyback risalgono agli anni ’30, quando questo questo meccanismo di alta qualità fu introdotto per la prima volta in orologi destinati all’uso aeronautico e militare. Proprio in quegli anni pionieristici dell’aviazione, la necessità di rilevare più intervalli di tempo in rapida successione portò allo sviluppo di questa funzione.
Il primo brevetto per un cronografo flyback fu depositato nel 1936 da Longines, ma Breitling – regina dei cronografi – ne aveva già realizzato un prototipo nel 1932. Inizialmente marchi come Hanhart e Tutima utilizzarono il flyback per i cronografi da polso e da tasca destinati ai piloti della Luftwaffe.
Il termine “flyback” deriva dal francese “retour en vol”, significativo del ritorno immediato in volo reso possibile da questa complicazione. Dagli anni ’50, con l’avvento dei viaggi aerei commerciali, il flyback cominciò a diffondersi anche negli orologi meccanici di alta gamma destinati al pubblico, prodotti da marchi prestigiosi come Breitling, Rolex, Omega e Patek Philippe.
Funzionamento e Vantaggi
Dal punto di vista tecnico, il flyback richiede un movimento cronografico più evoluto e complesso rispetto ad un cronografo tradizionale. Mentre in un cronografo normale l’azzeramento può avvenire solo a cronometro fermo, nel flyback è presente una leva supplementare che consente lo sblocco istantaneo del meccanismo di azzeramento.
Premendo il pulsante di azzeramento, per intenderci quello posto a ore 4, mentre il cronometraggio è in corso, la leva flyback disinnesta il cronografo permettendo così l’azzeramento istantaneo delle lancette. Rilasciando il pulsante, il cronografo riparte all’istante.
Questa rapidità di azione è estremamente utile per chi vuole rilevare più intervalli di tempo in rapida successione, come facevano i pionieri dell’aviazione. Oggi, il fascino del flyback sta nell’unire pragmatismo e raffinatezza tecnica in un segnatempo dal sapore vintage ma dalle prestazioni ancora attualissime.
Esempi di Cronografi Flyback
Tra i modelli storici con cronografo flyback ricordiamo l’iconico Hanhart da tasca degli anni ’30, destinato all’uso aeronautico o i Type 20 manufatti da Breguet e da altre aziende che nei primi anni ’50 si erano anche loro aggiudicate l’appalto dell’esercito francese.
Passando ad esempi moderni che propongono il fascino vintage del flyback troviamo sempre il Breguet Type XX, recentemente reinterpretato, o i cronografi IWC e Breitling pensati per evocare il mondo dell’aviazione.
Anche brand come TAG Heuer, Omega, Zenith e Patek Philippe hanno inserito il flyback in collezioni contemporanee dal carattere sportivo, dimostrando l’attualità di questa complicazione.
Tra gli ultimi modelli usciti il Glashütte Original Seaq Chronograph spicca per essere un cronografo flyback sportivo subacqueo con un movimento di manifattura rivisto completamente in tutti i particolari della meccanica per offrire una maggiore protezione contro gli urti.
Tra i modelli di altissima gamma c’è l’elegante Patek Philippe Ref. 5935A-001. Presentato nel 2022 è la versione con cronografo flyback in una rara cassa in acciaio delle famose ore del mondo della Maison ginevrina.
Tuttavia oggi è possibile allacciarsi al polso un cronografo dall’aspetto classico con funzione flyback e movimento di manifattura con il Frederique Constant Flyback Chronograph Manufacture spendendo solo circa 3.700 euro.
Per vederne altri consulta l’articolo sui migliori cronografi.
Conclusione
Pur non rivelandosi di fondamentale utilità nella vita di ogni giorno, il flyback emerge come un tratto distintivo intriso di pragmatismo, splendidamente congeniale su orologi sportivi e da lavoro – categorie di segnatempo che, a dire il vero, scatenano spesso vivaci entusiasmi negli animi degli appassionati.
Il cronografo flyback, agli inizi relegato a sfere militari e aeronautiche, cavalca oggi con destrezza l’onda lunga del rinnovato interesse per le riedizioni vintage. In questo contesto, la semplicità con cui tale funzione può essere implementata rappresenta un irresistibile richiamo per gli orologiai, sempre più inclini a far leva sul flyback per infondere nei loro pezzi un tocco supplementare di interesse, autenticità e singolarità inconfondibili.
Il tuo prossimo cronografo sarà flyback? Lascia come la pensi in un commento.
Commenti
Vi siete dimenticati di Seiko, i cui calibri 7015 e 7016 costruiti nella fabbrica Daini avevano la stessa funzione ad un decimo del prezzo rispetto ai summenzionati marchi. Per inciso uso da anni un Breguet Type XX.
grazie per l’interessante articolo.
mi sono sempre chiesto una cosa. la lancetta dei secondi fa sempre la stessa “strada” per tornare allo “zero”?
se no, in base a cosa gira in senso orario o in senso antiorario una volta che si preme il tasto di reset?
grazie
Grazie per la domanda Giuseppe! Solitamente tutti i cronografi meccanici normali o flyback quando vengono azzerati la lancetta ruota in senso antiorario. Questa è la convenzione standard, tuttavia se prendi ad esempio il movimento al quarzo che anima gli Omega X Swatch Moonwatch la lancetta torna a ore 12 girando in senso orario.
Complimenti per l’articolo, però non viene mai citato chi ha realmente introdotto la complicazione Flyback e cioè la Longines con il calibro 13ZN.
La Longines stessa ha poi riproposto questa complicazione anche con lo stupendo calibro 30CH.
Grazie per il commento! Hai ragione, Longines ha effettivamente introdotto la complicazione Flyback con il calibro 13ZN nel 1936. Nell’articolo avevo scelto di menzionare sia Longines (1936) che Breitling (1932) per il loro ruolo pionieristico nella storia del cronografo flyback senza specificare alcun nome di orologio. Apprezzo la tua passione e conoscenza sull’argomento!
il type XX in uso presso la aeronavale francese negli anni ’50 , serviva per calcolare al “volo” il decollo in sequenza dalle portaerei delle squadriglie , in modo da non avere tempi morti e compattare la squadra in cielo nel minor tempo possibile.
Grazie per l’inciso Carlo!
Grazie per queste informazioni.
Ho appena comperato in un mercatino delle pulci un longines flyback con movimento ch30 senza saperne il funzionamento.
Ora ho molte più nozioni in merito.
É un piacere Johnny!