Recensione Rado HyperChrome 1616
Insieme alla creazione e al continuo sviluppo di materiali innovativi, ultimamente per la ceramica high-tech, la Maison di Lengnau continua anche a reinterpretare i modelli vintage che più l’hanno fatta brillare nel passato; Rado HyperChrome 1616 è un segnatempo che si ispira a un modello appartenente alla oramai antica collezione Cape Horn.
Se stai pensando di farti un regalo con un orologio da polso che riprenda con le sue linee quelle rettangolari e arrotondate tipiche degli anni ’70, ma che grazie alla ceramica a finitura lucida e opaca sia robusto e alla moda, questo HyperChrome potrebbe fare per te. Al solito tutti i dettagli li trovi nella sezione Caratteristiche e prezzo.
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Rado HyperChrome 1616 – storia e descrizione
La collezione Cape Horn cui s’ispira questo segnatempo apparì alla fine degli anni ’60, quando Rado costruiva già da un po’ modelli come il DiaStar che grazie al carburo di tungstemo avevano casse resistenti a qualsiasi graffio.
L’orologio oggetto di questa recensione si chiama HyperChrome 1616 perché rende omaggio all’anno in cui fu scoperto il celebre promontorio sudamericano indicato (convenzionalmente) come il punto più a Sud delle Americhe.
Cassa in ceramica high-tech all black
La cassa in ceramica high-tech nera lucida e opaca è di grandi dimensioni: di forma leggermente rettangolare misura 46 mm in larghezza e 45,5 mm in altezza. A ribadire la sua imponenza ci sono due sottili spallette proteggi-corona.
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Dimensioni e forma lo collocano oggi tra gli oggetti con un’anima molto alla moda. Anche il cinturino in pelle nera gradevolissimo al tatto è assai imbottito esternamente per apparire arrotondato, come a cercare di volersi meglio sposare con gli angoli superiori e inferiori della cassa.
La ceramica high-tech è leggerissima e basta indossarla qualche secondo per percepire quella piacevole sensazione di confort derivante dalla capacità del materiale di portarsi quasi istantaneamente alla stessa temperatura del corpo.
Come negli orologi vintage il fondello è pieno. In questo caso è di leggero titanio con trattamento PVD nero. La cassa è impermeabile sino a 100 bar (100 metri).
Vista quest’ultima caratteristica e il look tutto sommato informale e sportivo, nella dotazione si sente però la mancanza di un cinturino in gomma, magari con una chiusura semplice e pratica come quella ad ardiglione, in luogo della più elegante pieghevole qui fornita con quello in pelle.
Quadrante
Il quadrante del Rado HyperChrome 1616 richiama tutta l’anima vintage dei Rado di una volta. Anch’esso di tonalità nera, fortemente cangiante, mostra piccoli indici applicati neri inseriti sulla parte prossimale di un anello su cui è serigrafata la scala dei secondi. Su quegli indici ne sono poi innestati altri in acciaio stavolta di grandi dimensioni.
Giorno della settimana e datario sono disposti verticalmente sopra le sei, anche questi come avveniva in molti Rado vintage. Punta della lancetta dei secondi, e sfondo dell’ancorina (mobile) simbolo del brand, sono in rosso; la scritta Rado è in grigio.
In definitiva con la scusa della riedizione dei Cape Horn Rado ha voluto creare un look molto trendy, e secondo me – vestibilità al polso da verificare – c’è riuscita in pieno.
Di questo orologio ne esiste anche una versione con cassa in titanio grado 5 – Ref. 764.0172.3.101 – dai toni marcatamente vintage che potrebbe rappresentare un’alternativa al Rado HyperChrome 1616 oggetto di questa recensione..
Rado HyperChrome 1616 – Movimento
Si tratta del Calibro ETA C07.621 a carica automatica con 80 ore di riserva di carica che il Swatch Group concede a marchi come Rado, Mido, Hamilton e Certina i quali lo personalizzano leggermente a seconda del modello che andrà a muovere.
Derivando dall’ETA 2824-2 – anche se oramai piuttosto alla lontana – è un movimento di nuova generazione e come il precedente è assai affidabile. Riferito sempre a chi l’ha preceduto da segnalare la riduzione di frequenza da 4 Hz. 28.800 ai 3 Hz. pari a 21,600 alternanze/ora.
Altre caratteristiche peculiari di questo movimento, cui ne ho già trattato in diverse recensioni Mido e Hamilton, è l’utilizzo di Nivaflex NM nome dell’innovativo materiale della molla del bariletto che a dispetto di uno spazio più piccolo, con la sua maggiore sottigliezza permette di fare più avvolgimenti che sono quelli che permettono di estendere la riserva di carica a 80 ore.
Infine il sistema di regolazione delle oscillazioni della molla del bilanciere fa a meno della racchetta, la quale è stata sostituita da un sistema/molla del bilanciere denominato Elinchron II. Ora le regolazioni avvengono cambiando la geometria del meccanismo e vengono effettuate in fabbrica grazie all’utilizzo del laser. Il concetto è simile al sofisticato movimento dello Swatch Sistem 51 ma qui non vi sono elementi in plastica.
Anche per la parte meccanica, e nella sua fascia di prezzo, HyperChrome 1616 è mosso da un ottimo movimento automatico soprattutto se visto in termini di innovazione e affidabilità.
Rado HyperChrome 1616 – Caratteristiche e prezzo
Referenza: 764.0171.3.115
Cassa
In ceramica hi-tech nera lucida e opaca
Dimensioni: 46,0 x 45,5 x 13,7 (LxLxH in mm)
Proteggi-corona in ceramica hi-tech nera opaca
Fondello in titanio rivestito in PVD nero
Vetro zaffiro sagomato con rivestimento antiriflesso su entrambi i lati impermeabile fino a 10 atmosfere (100m)
Quadrante
Nero, indici applicati neri
Simbolo con ancora mobile dalle grandi dimensioni con sfondo rosso logo Rado e Automatic stampati in grigio
Lancette
Nere con Super-LumiNova® nera
Movimento
ETA C07.621 da 11 1⁄2, automatico, 25 rubini, 3 lancette, data e giorno al 6, fino a 80 ore di riserva di carica
Cinturino
In pelle nera soft touch
Fibbia pieghevole estensibile in acciaio con trattamento indurente cover in ceramica hi-tech nera lucida
Prezzo: 2.930 Euro
Conclusioni
Nonostante HyperChrome 1616 sia un segnatempo per nostalgici di taglio un po’ dandy-chic-alla moda, su questo segnatempo Rado ha messo il massimo della sua tecnologia notoriamente focalizzata sulla scoperta di materiali e forme innovativi.
Ottimo anche il movimento ETA che qui, riprendendo il canone vintage dell’assenza del cristallo sul fondello è invisibile. Il prezzo è piuttosto alto ma è in linea con quanto offre questo HyperChrome.
A parte decidere di sceglierlo o non sceglierlo per gusti personali, se andiamo per paragoni o non troviamo nulla di realmente paragonabile, o finiamo per salire ancora di fascia e quindi anche di prezzo.