Se è un po’ che mi leggi saprai bene che sono un entusiasta della visione orologiera tedesca.
Che si tratti di A. Lange Söhne, Glashütte Original, Lang & Heyne per gli indipendenti, Nomos Glashütte per segnatempo dall’irraggiungibile rapporto qualità prezzo nella fascia di prezzo medio-bassa, i Sassoni – visto che quella è la regione dove tutto ebbe inizio e ancora oggi tutto si svolge – nell’orologeria non sono secondi a nessuno, neppure ai più conosciuti elvetici.
L’orologeria tedesca sviluppatasi come polo produttivo nel 1845 presso il piccolo borgo di Glashütte, partendo da zero ma guidata da un manipolo di geniali ed entusiasti orologiai, deve in alcuni dei suoi dogmi centrali l’essersi fatta ispirare dalla cultura orologiera più antica del mondo: quella anglosassone.
Per i tedeschi ogni tema deve possedere, e in egual misura: robustezza, eleganza, originalità.
Questi vengono citati nei miei articoli da oramai tredici anni.
Oggi ho pensato di raggruppare in questo post i tratti orologieri tedeschi più significativi.
1 – Platina a ¾
In un movimento meccanico le platine sono i supporti di tutti gli elementi. Da quando i fondelli degli orologi sono in zaffiro la prima cosa che incontri quando capovolgi l’orologio è la platina principale.
Come gli anglosassoni la visione tedesca contempla una platina principale sempre chiusa a ¾. In pratica che si tratti di un movimento a carica manuale – dove la vista su di essa è libera – o di uno a carica automatica parzialmente coperta da un rotore che comunque si sposta di continuo, i tedeschi chiudono quasi completamente i componenti sottostanti a sandwich lasciando fuori solo l’organo regolatore.
Questa soluzione offre una maggiore rigidità al calibro e a tutti gli elementi che lo compongono che nel tempo sono meglio fissati. Essendo per l’Alta Orologeria genuina costituita di argentone (german silver), materiale di cui di cui si hanno oltre 300 anni di esperienza, per l’affidabilità restituita un movimento chiuso a ¾ se regolarmente mantenuto potrebbe durare in eterno.
2 – Nastro di Glashütte
Rimanendo in tema di forme e materiali da sempre qualsiasi orologeria tradizionale dà una fondamentale importanza alle decorazioni. Non parlerò di tutte le decorazioni di un movimento ma di quella più diffusa che si confronta direttamente con gli svizzeri.
Gli svizzeri hanno le Cotes de Genève, i tedeschi il nastro di Glashütte. In pratica sono onde che decorano elementi come le platine e i ponti. Come si generano? Le onde si ottengono fresando il pezzo prima orizzontalmente, poi verticalmente, muovendosi attraverso i due assi cartesiani X e Y.
La macchina per eseguirle può essere automatica o manuale: anche con le prime, utilizzate oggi nella maggior parte dei casi, si ottengono ottimi risultati: al solito dipende tutto da chi le manovra.
La differenza tra le due coste è minima ma c’è ed è spiegata in questo articolo.
3 – Castoni d’oro
In orologeria i cuscinetti, quando non espressamente presenti negli ultimi anni nelle più scorrevoli versioni in ceramica, si chiamano rubini.
In questo particolare i tedeschi sono più fini degli svizzeri. Difatti gli artigiani che a Glashütte hanno scritto le “regole” di come debba essere realizzato un genuino movimento tedesco hanno sempre previsto castoni d’oro. Cosa sono i castoni? Sono i bicchierini che fissano i rubini sulla platina.
4 – Collo di cigno
Per quanto oggi in generale si preferisca regolare le ampiezze della molla del bilanciere con gli eccentrici, che sono speciali viti con teste di diverso peso posizionate sulla ruota del bilanciere e regolabili, da sempre questa operazione è svolta dalla racchetta.
Il collo di cigno, come dice la parola stessa, è una fine regolazione micrometrica della racchetta eseguita da un componente a forma dell’elegante uccello acquatico. Glashütte Original, che eccelle in questo componente, nel 2002 ne sviluppò e brevettò un sistema doppio che agisce sia sull’ampiezza delle oscillazioni sia sulla centratura della molla.
Per tradizione il collo di cigno dovrebbe essere sempre lucidato a specchio. La visione tedesca vuole che il ponte dove poggia questo meccanismo sia finemente decorato con incisioni filigranate a mano. Quando le vedi ti trovi al 99% davanti a un movimento di scuola germanica.
5 – Grande Data
Più che una funzione una vera complicazione. Anche lei simbolo univoco di orologeria germanica la Grande Data (si scrive sempre in maiuscolo) ricorda l’orologio digitale sviluppato nella prima metà dell’Ottocento dall’orologiaio Johann Christian Friedrich Gutkaesper – suocero di Ferdinand Adolf Lange – per il teatro Semperoper di Dresda.
Anche in questo caso Glashütte Original offre una variante molto originale che possiede due dischi complanari e concentrici per poter evitare la barretta centrale che altrimenti si deve mettere per nascondere il punto d’intersezione dei dischi, quando in praticamente tutti i casi essi sono affiancati (complanari). Scatta rapidamente dopo la mezzanotte.
6 – Tourbillon Volante
Inventata nel 1920 dal maestro orologiaio docente della Scuola Orologiera di Glashütte Alfred Helwig, si tratta di un meccanismo modificato del tourbillon originale di Abraham-Louis Breguet che si impose per precisione meccanica e spettacolarità.
Partendo dalla geniale invenzione di Breguet, nel suo tourbillon volante Helwig pensò di fissare il meccanismo regolatore solo da una parte. Due cuscinetti posti a una brevissima distanza l’uno dall’altro guidano l’intero dispositivo.
La gabbia che contiene lo scappamento e la ruota del bilanciere con molla della spirale annessa – è montata a sbalzo, ossia è fissata da un ponte con un solo braccio ancorato sotto, sulla platina principale del movimento. Questa configurazione fa sembrare l’intero meccanismo che ruota in un minuto come galleggiare nel nulla, di qui l’appellativo “volante”.
Oggi diverse manifatture svizzere lo montano al posto del tradizionale tourbillon di Breguet.
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Commenti
Grazie per l’articolo. La leggo sempre perché in questo sito non si vede ombra alcuna del vuoto snobismo tipico di molti ostentatori di orologi, ma semplicemente si legge di pura passione per i nostri amici dal cuore meccanico.
Grazie per il commento Cristiano!
Eh eh…Il Maestro non si smentisce mai, quanto a palato sopraffino in ambito tecnico…E non solo.
Best Compliments
Alex Corti
Grazie Alex! 😉