Alfred Helwig orologiaio della cittadina di Glashütte è noto per aver dedicato la sua vita ad insegnare l’arte dell’orologeria quanto per aver realizzato il Tourbillon Volante, una variante sospesa del meccanismo di Abraham-Louis Breguet che si impose per precisione meccanica e spettacolarità.
Abraham-Louis Breguet inventò il tourbillon descrivendone minuziosamente il suo funzionamento nel 1779 ma dovette attendere sino al 26 giugno del 1801 per ricevere dal Ministro dell’Interno il brevetto, peraltro della durata di soli 10 anni.
Tutti sono concordi nel riconoscere che il dispositivo regolatore del maestro originario di Neuchâtel segnò una pietra miliare nella storia dell’orologeria meccanica.
Quell’inedito meccanismo funzionò anche da stimolo per alcuni assai valevoli colleghi di Breguet e qualche tempo dopo nel 1892 Bahne Bonniksen, orologiaio danese di base a Londra, inventò il carrousel, un meccanismo che diversamente dal tourbillon otteneva le stesse prestazioni cronometriche ed estetiche costando tra l’altro meno.
Grazie alla collaborazione di Vincent Calabrese – maestro orologiaio di origini italiane e co-fondatore dell’accademia AHCI – oggi Blancpain implementa regolarmente i carrousel nei suoi segnatempo.
Il tourbillon volante
Circa una trentina d’anni dopo il carrousel, e quasi 120 dall’invenzione di Breguet, Alfred Helwig – entrato nella Scuola di Orologeria di Glashütte nel 1904 come allievo per diventarne in seguito il responsabile, mise a punto intorno al 1920 il tourbillon volante.
Partendo dalla geniale invenzione di Abraham-Louis Breguet, nel suo tourbillon volante Helwig pensò di fissare il meccanismo regolatore solo da una parte. Due cuscinetti posti a una brevissima distanza l’uno dall’altro guidano l’intero dispositivo.
La differenza tra il tourbillon volante e quello “normale” di Breguet è che nel primo la gabbia – che contiene scappamento e ruota del bilanciere con molla della spirale annessa – è montata a sbalzo, ossia è fissata da un ponte con un solo braccio ancorato sotto, sulla platina principale del movimento.
Quest’ultimo dettaglio fa si che il tourbillon mentre ruota su se stesso sembra galleggiare nel vuoto e la mancanza del ponte frontale orizzontale, presente invece nel tourbillon di Breguet, offre una visualizzazione senza ostacoli della cinetica della gabbia.
Alfred Helwig
Helwig apprese le basi del mestiere di orologiaio agli inizi del ‘900 da Gustav Dunkel. Nell’ottobre 1904 l’allievo Alfred Helwig fu ammesso alla Scuola di Orologeria di Glashütte con il numero di matricola 729.
In quel periodo l’orologiaio costruì un segnatempo da tasca da uomo e uno da donna, entrambi muniti di scappamento a àncora; l’ultimo dei due lo dedicò a sua madre Pauline. Il retro evidenzia il lavoro a guillochè eseguito dal maestro caratterizzato da una trama di numerose linee che s’intersecano tra loro. Anteriormente presenta il monogramma “PH”. Il movimento meccanico è dotato di una regolazione fine del bilanciere a collo di cigno.
Il bagaglio di esperienze di Helwig crebbe con un orologio che mostrava tutti i tratti genuini della scuola di Glashütte: platina a tre quarti, collo di cigno, castoni d’oro, leva e ruota dello scappamento in oro, posizione della lancetta, pignone perforato dei minuti e denti delle ruote spazzolati a raggi di sole.
Tra le imprese di Helwig è doveroso segnalare l’assistenza che fornì al suo amico Hermann Goertz (1862 – 1944) nella costruzione di un complesso orologio da muro con indicazioni astronomiche.
Helwig e Goertz erano appassionati perfezionisti. Tra tutti i lavori da loro eseguiti testarono alcune soluzioni per ottenere una migliore ritenzione d’olio su un orologio a pendolo di precisione. Alfred Helwig lo dotò di raccoglitori di olio posti sul lato interno della ruota centrale e sulle punte dei perni di grandi dimensioni.
I risultati a lungo termine furono positivi: oggi l’orologio – posizionato all’entrata del Museo dell’Orologio di Glashütte – continua a scandire il tempo con precisione.
Curiosità
Helwig trascorreva giorno e notte a studiare leve, ruote e profili degli ingranaggi. Quando era lontano dal suo laboratorio e dalla scuola amava comunque il mondo meccanico delle quattro ruote.
Fu il terzo cittadino di Glashütte a conseguire nel 1915 la patente di guida: percorreva le strade non asfaltate al volante di un elegante Bugatti, in seguito a bordo di una DKW. Alfred Helwig morì il 18 maggio 1974.
Nel 2011 in onore del 125° della sua nascita il Museo dell’Orologeria di Glashütte gli dedicò una speciale esposizione intitolata “Alfred Helwig – La sua vita e il suo effetto sull’arte orologiera”. Tuttavia molti dei pezzi esposti da lui firmati fanno oggi parte della mostra permanente del museo.
Il tourbillon volante ha compiuto 100 anni
Nel 2020 l’invenzione del tourbillon volante ha compiuto 100 anni. Oggi sono moltissime le Maison di Alta Orologeria, anche svizzere come Audemars Piguet, IWC, Cartier, Roger Dubuis e solo per citarne alcune, a montare un tourbillon volante nei loro orologi.
Glashütte Original, manifattura dell’omonimo borgo sassone dove questo spettacolare meccanismo volante nacque, da sempre omaggia il suo creatore con speciali opere.
L’ultima presentata il settembre scorso è il Glashütte Original Alfred Helwig Tourbillon 1920 Limited Edition, segnatempo qui recensito in edizione limitata di 25 pezzi ispirato da uno degli orologi da tasca del maestro.
Oltre all’alto livello dell’esecuzione la finezza è qui sottolineata da due dettagli: come nell’orologio da taschino originale, e come usava agli inizi anche Breguet, il tourbillon è posizionato sul lato fondello del movimento di manifattura, inoltre – tipico dei tourbillon volanti di Glashütte Original – la gabbia è realizzata nel pieno rispetto della prima versione creata da Helwig. Il suggestivo ponte a lira presenta una curata finitura a specchio, firma artigianale orologiera sassone, e la ruota del bilanciere presenta tre bracci dalla forma marcatamente aereodinamica.
Commenti
Bellissimo articolo. Come sempre è un piacere leggervi. Bravi, grazie e buone feste
Grazie per il commento Fabio! Buone feste anche a te
Complimenti, sempre ottimi articoli ben dettagliati, vi seguo.
Grazie Salvo! Mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto 😉
tutti meravigliosi e professionali i vs articoli
Grazie per il commento Giorgio! Torna presto a farti sentire…