La notizia la conosciamo oramai tutti da qualche giorno: Chanel ha acquistato una quota minoritaria di Montres Journe SA la società intestataria di F.P. Journe, marchio di Alta Orologeria e firma di pezzi straordinari.
Seguendo il passo della sua fondatrice Gabrielle Bonheur Chanel, il marchio di lusso francese di proprietà privata continua lentamente la sua marcia, ma senza soste, nell’esclusivo mondo dell’alto di gamma.
Chanel: a passi felpati nel tempo tradizionale
La Maison di Place Vendome è entrata nel settore oltre trent’anni fa. Mentre il mondo era convinto che a Chanel, marchio di alta moda, sarebbe interessato solo trasferire la sua visione all’esterno dei suoi segnatempo (d’altronde questo era ciò che mostrava) già nel 1993 arrivava la prima importante acquisizione in alta quota: l’antica manifattura fondata dai fratelli George e Francis Châtelain che per oltre vent’anni se Chanel l’ha utilizzata l’ha fatto anche qui nella massima riservatezza.
Nel 1998 Bell & Ross inaugura l’acquisizione di piccole quote di marchi di orologeria. Per il passo successivo – con Romain Gauthier piena espressione di alto di gamma artigianale – si deve saltare al 2011.
Per vedere le prime influenze del savoir-faire dell’orologiaio indipendente della Vallèe de Jeux bisognerà attendere il 2016 anno che segna l’arrivo del Calibre 01 – primo movimento 100% di manifattura che anima il Monsieur.
F.P. Journe: ai vertici dell’orologeria meccanica
Le gesta di F.P. Journe sono al centro delle pagine contemporanee di quel libro senza fine che si chiama Alta Orologeria.
Con sede nel centro di Ginevra in una bassa palazzina storica circondata da minacciosi grattacieli, gli orologi che escono da li portano il nome abbreviato di François-Paul Journe maestro orologiaio AHCI che aggiungendo al suo nome il motto “Invenit e Fecit” aprì ufficialmente i battenti nel 1999.
Com’è normale che sia qui nel blog Orologi di Classe veneriamo le opere del Maestro.
Operativo dal 1982 e cresciuto orologicamente parlando con in mente alcuni tra i migliori orologiai mai esistiti: solo per citarne tre Abraham-Louis Breguet, Antide Janvier e George Daniels (che venerava), François-Paul è padre di segnatempo straordinari come il Souverain Tourbillon con “Remointor d’Egalite” e secondi morti, il Chronomètre à Résonance cui concetto che lo governa è spiegato in questo articolo, o lo zen concettuale della precisione meccanica fatto orologio personificato dal Chronométre Optimum – segnatempo che anni fa ho recensito in ultra-profondità.
Preservare un patrimonio (intellettuale)
Si dice che Journe non sia una persona dai tratti facili: d’altronde più di lui – e di molto – lo sono tutte le sue creazioni. Negli anni il suo business è cresciuto sino, come riportato nel comunicato stampa Chanel, a produrre 900 pezzi limite che non ha mai voluto valicare.
In un’epoca in cui per stare al mondo in questa fascia o ti chiami Klings e costruisci un orologio forse due l’anno o superi questi numeri di molte migliaia di pezzi, ma al 99% appartieni a un grande gruppo orologiero, è difficile muoversi se come dicono le tue creazioni non vuoi scendere a compromessi.
Sino ad ora in tutti i suoi acquisti Chanel ha dimostrato di trovare un giusto compromesso tra business e indipendenza, un po’ come quella libertà sotto responsabilità che se tutto va bene ricevi dai tuoi genitori molto prima di diventare uomo.
Ma da appassionati, come non si fa fatica a notare l’influenza della perfetta mano di Gauthier nelle nere finiture del Boy∙Friend Squelette, attendiamo così l’esito di questo acquisto materializzarsi in un pezzo siglato con lo stesso carattere del magico flaccone No. 5.
Link esterni
www.fpjourne.com
www.chanel.com