Ancora Insuperato: F.P. Journe Chronomètre Optimum

Un viaggio con François-Paul Journe sulle vette dell'Alta Orologeria

di Massimo Scalese 6 MIN LETTURA

 

4

di Massimo Scalese 6 MIN LETTURA

 

4

F.P. Journe Chronomètre Optimum: solo dal nome sai già che si tratterà di Alta Orologeria, e di quelle molto complicate. Quando a Ginevra – che da Secoli se ne intende di tempo meccanico – si sparge la voce che è nato un nuovo F.P Journe, tutti – ancora prima di scoprire come funziona – sanno che sicuramente e ancora una volta Monsieur Journe non avrà fatto alcun compromesso, come ad esempio quando creò il Répétition Souveraine, un ripetizione minuti con una cassa in acciaio ultrapiatta e tutto ciò che ne consegue per farlo suonare come si deve.

F.P. Journe Chronomètre Optimum platino

Aggiornamento 2024

Questa recensione dell’orologio Chronomètre Optimum è stata originariamente scritta nel 2012, ho deciso di ripubblicarla su richiesta di Lorenzo. Per questo aggiornamento 2024, ho sostituito le immagini con foto nuove ad alta risoluzione e ho aggiornato i prezzi. Le caratteristiche tecniche dell’orologio non sono cambiate negli ultimi 12 anni, e come potrebbe un’opera che lo stesso orologiaio che l’ha creato ha all’epoca definito (giustamente) il “cronometro definitivo”?

F.P. Journe Chronomètre Optimum: la precisione a tutti i costi

F.P. Journe Chronomètre Optimum è un segnatempo che incarna l’ostinazione del suo creatore per ottenere la precisione a tutti i costi, ovviamente solo attraverso la via meccanica. È stato creato pensando a un orologio che doveva avere attriti interni ridotti al minimo, forza costante sullo scappamento per assicurarne l’isocronismo e un meccanismo regolatore che non necessitasse di lubrificazione per eliminare un altro fattore che nel tempo ne avrebbe inficiato la stabilità.

La risposta pratica di Journe, passa da due bariletti di carica posti in parallelo che da soli sono in grado di fornire tanta energia – fatto in orologeria sempre da non trascurare, un remontoir d’égalité ad assicurarsi che sia costante, uno scappamento brevettato chiamato EBHP, perchè – arrivati a questo punto – un lavoro è fatto bene solo se sino alla fine. Vediamo in dettaglio gli ultimi due.

Premessa al remontoir d’égalité

Nel 1982 – appena ventenne – Journe costruì il suo primo orologio da tasca con tourbillon e nel 1991 – creandone uno da polso al tempo marchiato “François-Paul Journe fecit à Paris” – lo dotò anche del meccanismo remontoir d’égalité. Quest’ultimo non è altro che un dispositivo indipendente a forza costante, il quale permette di bilanciare di continuo la forza motrice che dai bariletti arriva allo scappamento.

F.P. Journe Chronomètre Optimum oro rosa

Il remontoir d’égalité

Come funziona? In periodi di tempo brevissimi il remontoir d’égalité riesce a caricare la molla principale dello scappamento in modo da tenerla sempre pronta ad operare, garantendo così a tutto il sistema una maggiore isocronia. Nel F.P. Journe Chronomètre Optimum, è per la prima volta di titanio, soluzione che a detta dell’orologiaio consente di ottimizzarne il funzionamento anche nelle diverse posizioni che potrebbe assumere portandolo al polso.

Adesso, prima di proseguire, ho una chicca per chi vuol scoprire qualche dettaglio in più sulla personalità orologiera di François-Paul Journe. Faccio un breve inciso consigliando assolutamente di leggere – prima o dopo – un’articolo che pubblicai alcuni anni fa che altro non è se non una lettura magistrale del maestro su questo particolare meccanico dove concludeva con: “Ciò che rende affascinante il principio del remontoir d’égalité è il fatto che ogni orologiaio che si è impegnato nel realizzarlo ne ha dato una propria interpretazione personale: soltanto l’idea di base è comune a tutti”. Puoi leggere il resto facendo un click qui.

Echappement Bi-axial à Haute Performance EBHP

Come il meccanismo precedente anche l’Echappement Bi-axial à Haute Performance EBHP è brevettato. E’ uno scappamento a doppia ruota che si muove per impulsi diretti.

Echappement Bi-axial à Haute Performance EBHP
Echappement Bi-axial à Haute Performance EBHP (a sinistra in neretto)

Premessa

Nella storia dell’orologeria vi sono stati già molti esempi di scappamenti a impulsi diretti che nel loro funzionamento non necessitavano di oli lubrificanti come lo scappamento a detente di Robin e quello “naturale” di Abraham-Louis Breguet, quest’ultimo il migliore secondo Journe. Tuttavia nessuno di questi sistemi sarebbe stato adatto per un orologio da polso per le diverse problematiche rispetto a un orologio da tavolo o comunque fisso.

Il razionale del singolo impulso

E’ noto che in un normale scappamento ad ancora durante un’intera oscillazione vengono rilasciati alla ruota del bilanciere due impulsi (che determinano due semi-oscillazioni); si sa anche che è proprio in quei due attimi che, causa risonanze e vibrazioni, l’isocronismo può venir meno. La soluzione, inseguita da molti orologiai già oltre duecento anni or sono, è uno scappamento diretto che, fornendo un unico impulso, sia in grado di eliminare questi inconvenienti.

F.P. Journe Chronomètre Optimum mocimento calibro

La soluzione F.P. Journe

Nel F.P. JOURNE Chronomètre Optimum lo scappamento EBHP si avvia da solo e, non essendo sottoposto ad attriti tangenziali, per funzionare di continuo non necessita di lubrificanti. Journe ha testato per 50 ore la marcia di questo scappamento a impulso diretto senza alla fine rilevare alcuna variazione dell’impulso. La spirale del bilanciere presenta la curva Phillips, ottima per scongiurare spostamenti laterali indesiderati della stessa.

Tra l’altro è noto che François-Paul Journe nutra una profonda ammirazione e rispetto per molti suoi colleghi orologieri del passato, tra cui George Daniels cui era molto legato anche personalmente; con lo scappamento coassiale Daniels inventò un altro congegno che fosse in grado di aggirare i problemi legati ai problemi sopra enunciati dello scappamento ad ancora svizzero.

Secondi morti

Cosa si può aggiungere a questo punto d’altro? Innanzitutto, e l’ho tenuta per ultimo visto che è la “delizia” di un appassionato, il Chronomètre Optimum possiede anche una complicazione che – pur non appartenendo a quelle convenzionali – è meravigliosa da osservare: i secondi morti (leggi qui un bellissimo articolo che li spiega di Michele Tonon), in questo caso, “regalati” dal sistema a forza costante remontoir d’égalité. Purtroppo sono nella parte posteriore del movimento, ma sembra essere una finezza nella finezza, tra l’altro voluta..

La tradizione dice che il tourbillon “dovrebbe” essere posizionato, come lo era negli orologi da tasca Breguet, dietro, sotto al coperchio posteriore? Così penso che Journe abbia voluto metterlo lì per la stessa ragione. E’ anche vero che sfilarsi l’orologio dal polso e veder scattare i secondi morti mentre si ammira ogni più piccola parte del Calibro, rifinito come si vede nella foto poco più in alto, deve essere un piacere indescrivibile.

 

F.P. Journe Chronomètre Optimum quadrante

Caratteristiche tecniche

Disponibile sia in una cassa in platino da 40 mm, sia in oro rosa da 42 mm; le sue finiture sono, come la sua meccanica, molto curate: la platina è decorata con un perlage parziale, i ponti sono decorati a Côtes de Genève, le teste delle viti lucidate, e gli spigoli degli elementi arrotondati con anglage eseguito a mano.

Prezzo

Listino al pubblico consigliato 2024: in platino CHF116.500, in oro rosso CHF113.500.

Conclusioni

In termini di Alta Orologeria non è facile accontentare tutti: meno male dico sempre io. Ma quella espressa dal Chronomètre Optimum – se esiste da altre parti bisogna cercarla con il lanternino.

E’ un segnatempo che non ha paragoni, anzi, più provi a cercarne uno che calzi, più ti ritrovi poi molto lontano. Vuoi qualche esempio? Non ha una complicazione come il tourbillon, ma è più complicato (proprio nel meccanismo regolatore) della maggior parte di quelli che lo posseggono, costa molto per non avere una complicazione tradizionale, costa meno della metà di altri segnatempo che ce l’hanno, ma che non arrivano neanche “alla metà della complicazione” di alcune sue soluzioni meccaniche. Prova: è divertente!

F.P. Journe Chronomètre Optimum platino e oro rosa

Il Chronomètre Optimum segue al massimo il significato letterale del suo nome: è uno strumento di alta precisione, un cronometro appunto, ma come non si era mai visto prima. “Questo da lei però ce lo aspettavamo Monsieur Journe..”.

Chi è François-Paul Journe?

Parliamo di Haute Horlogerie, parliamo di un uomo cui opere saranno ricordate un giorno, come le innovazioni della lenta evoluzione orologiera, in un ipotetico libro una o due pagine dopo le invenzioni di Breguet. Oggi il suo marchio è uno dei più desiderati. Nato nel 1957 è, come abbiamo potuto vedere con il Chronomètre Optimum, un vero genio.

Inizia a restaurare gli orologi nell’atelier dello zio dopo aver terminato gli studi su l’arte degli orologi a Marsiglia.Nel 1982, all’età di appena 25 anni firma il suo primo orologio, un tourbillon da tasca ora esposto al museo de La Chaux-de-Fonds.

Dopo aver lasciato lo zio continua ad occuparsi, mantenendo la vecchia clientela, di restauro di orologi ed inizia a creare pezzi unici su commissione.Nel 1995 decide di riunire i migliori esperti di orologeria e nel 1998 incomincia a creare la sua prima collezione che sarà presentata nel 1999 a Basilea. Con la vendita di 50 orologi il primo anno, 125 il secondo, 180… 250… 350… inizia l’era Journe che lega al suo marchio la massima: “Invenit et Fecit”.

Altre informazioni su F.P. Journe Chronomètre Optimum www.fpjourne.com

 

 

 

 

Commenti

  1. Grazie a te per lo spettacolare articolo e le nuove foto, oltre ovviamente a Journe per aver prima concepito e poi realizzato un orologio alle vette delle scelte tecniche di alta orologeria. Con i prezzi che vediamo su certi modelli pseudo popolari di Patek o AP in acciaio, con semplici movimenti, o anche prendendo a riferimento le complicazioni più spinte, direi che il prezzo qui proposto è quasi conveniente, nonostante sia stratosferico, adotta soluzioni, materiali e originalità che altri proprio non riescono a competere.
    E già che ci siamo perché non includere anche i secondi morti tanto per non farci mancare nulla? Et voilà!
    Per me tra i top dei top anche come genialità incorporata, anzi credo proprio non abbia paragoni.

  2. L’immensità sta proprio qua lo splendore E la lucentezza di questi segnatempo con carattere duro praticamente immensi fantastici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest