Io e Hajime Asaoka Tsumami è un bel po’ di anni che ci guardiamo; forse lui vede me perché sono io che non smetto mai di fissarlo, ma in casi come questi l’adorazione ci può stare. Dopo aver ancora rimandato la sua recensione per l’arrivo nel 2017 del Chronograph, ora non ci sono più scuse.
Oggi voglio descrivere un tre lancette così bello e pulito fuori, e meccanicamente spettacolare dentro, che se dell’elegante signore che te lo porge non si notassero subito i suoi genuini tratti orientali, proprio non ci crederesti che Tsunami è Made in Tokyo.
Ah, dici per il nome. Se fosse occultato, anche a fissarlo per un’ora la conclusione sarebbe la stessa: l’ennesimo capolavoro di un orologiaio artigianale che lavora al di la delle nostre Alpi.
Tutte le volte che vedo live opere come quelle di Hajime perdo il contatto con la realtà. Neppure grida e risate che si innalzano dal sottofondo dell’ambience di Baselworld riescono a interrompere l’occhio che scansiona linea per linea per cadere in un anglage finendo per rimanere accecato da una lucidatura.
Chi è Hajime Asaoka?
Un distinto cittadino della grande Tokyo che molto prima di diventare orologiaio Indipendente AHCI era un designer di formazione e professione. Di Asaoka ne ha tracciato tempo fa Michele un curato profilo in questo articolo.
Senza dubbio un personaggio molto particolare.
Timido e schivo. quando presenzia la sua vetrina allo stand AHCI di Baselworld sembra avere la testa tra le nuvole. Più volte mi sono dovuto nuovamente presentare, poi di colpo un sorriso porgendo la mano seguito da un mio inchino fa sembrare a chi ci osserva che ci si veda ogni giorno.
Come tutti i nativi del Sol Levante dal primo momento che si è messo in testa di fare l’orologiaio Asaoka ha incominciato a documentarsi e a studiare i manuali di George Daniels che chiunque può comprare su Amazon. Hajime è un autodidatta. Il solito umile approccio orientale di colui che pur di raggiungere le sue mete pensa sola a imparare. Oggi sono i suoi segnatempo a parlare per lui.
Uno sguardo a Hajime Asaoka Tsumami
Esternamente Hajime Asaoka Tsumami sembra fondere le forme arrotondate degli anni ’60 con il design transizionale e più tecnologico della successiva decade.
Le linee del segnatempo Tsunami sono uniche e così piacevoli che dopo averle squadrate un paio di volte diventi dipendente. Ti incantano, ti incastrano: sono molto pericolose.
La cassa che ha un design classico, con finitura lucida e satinata, misura appena 37 mm. Prevede una spessa lunetta arrotondata cui curvatura continua nella parte superiore con il vetro in zaffiro, sotto invece con il rehaut dl quadrante su cui appare incisa una minuteria a chemin de fer intervallata da tacche più grandi in corrispondenza delle ore.
Tutto questo è circoscritto in un anello nero dove, sempre per le ore, agli indici si alternano dei grandi numeri arabi. Segue la parte centrale color antracite a finitura micropallinata e in basso a ore 6 i piccoli secondi continui marcati da una sfera in metallo lucido, piccola modifica in questo Tsunami 2018 in luogo della solita dipinta di rosso.
Le lancette di ore e minuti richiamano la silhouette dell’Empire State Building.
Tsunami, una meccanica travolgente
Hajime Asaoka è uno che non scherza, e mi riferisco al suo approccio con l’Alta Orologeria. Hajime Asaoka Tsumami è solo un tre lancette ma il nipponico ha firmato pezzi con movimenti proprietari molto complicati come il Cronograph che ho recensito lo scorso anno, ma anche tourbillon in cui la complicazione non fa mai compromessi con l’estetica, peraltro come si è visto qui sempre al top nei pezzi manudatti da Hajime.
Il movimento di Tsunami e le sue finiture sono da urlo.
Visibile dal fondello il movimento a carica manuale è caratterizzato da un’enorme bilanciere di 15 mm di diametro, come si usava una volta nei Calibri da concorso di cronometria. Non tradendo il suo aspetto vintage oscilla a una frequenza di appena 18.000 alternanze/ora. L’autonomia è di 40 ore.
Le sue oscillazioni sono ipnotiche così come tutte le finiture. Lo sfondo esibisce una decorazione a perlage, poi vengono le precise e muscolose coste. Ma l’occhio continua a perdersi nei particolari. Anglagee bisellature sono ovunque: nelle sedi delle viti lucide e a testa piatta, nei ponti, negli spazi in cui sono incassati altri elementi funzionali.
Dopo che avevo appena finito di fotografarlo si è avvicinato Philippe Dufour – uno che di finiture ha solo da insegnare a tutti, incluse le grandi Maison – lo ha preso in mano e dopo averlo osservato con attenzione si è complimentato con Hajime il quale oltre a un leggero sorriso di riconoscimento è rimasto impassibile.
Non potevo farmi sfuggire questo scatto storico allo stand AHCI che sa anche un po’ di passaggio di consegne.
Come per tutti gli altri segnatempo del giapponese Hajime Asaoka Tsumami è costruito in edizione limitatissima e per averlo bisogna aspettare parecchio.
Costa intorno ai 25.000 Euro.
Visita il suo sito che è disponibile anche in lingua inglese: www.hajimeasaoka.com
Commenti
Caro Massimo eccomi dopo un periodo lungo di assenza dai commenti. Questo segnatempo, questa bellissima opera di Asaoka veramente rapisce per la sua incredibile e affascinante semplicità. Il fatto che sia realizzato interamente a mano ,che ogni pezzo sia praticamente diverso anche se uguale, che la sua artigianalitá sia cosi fuori dal tempo da essere perfetta per un segnatempo sono aspetti unici che fanno innamorare. Il calibro,se attraente in foto non oso immaginare dal vero,per me esprime forza ed essenza al tempo stesso. Come scrivi giustamente le finiture sono di altissimo livello e la misura di 37mm,ormai quasi anacronistica, risulta per me perfetta in un orologio di questo tipo. Il quadrante è molto bello e vorrei far notare come le due viti non stonino ma al contrario siano un elemento estetico. A questo proposito voglio sottolineare come JlC nel suo geophisic ore del mondo abbia una vita in bella vista sul quadrante ,criticata ma per me di non assoluto disturbo. Sfere e secondi al sei sono favolosi.
Grazie mille Massimo.
Grazie a te Marco!
raffinato, bellissimo, un mondo sconosciuto e incomprensibile per i ricconi da off-shore ap .
Grazie per il commento!