Qualche anno fa venne alla luce che l’invenzione del cronografo altrimenti chiamato “contatori di terzi” non era opera – come da sempre ritenuto (e come ancora oggi continua a riportare erroneamente Wikipedia) – dell’orologiaio francese Nicolas Rieussec, ma del connazionale Louis Moinet.
Non a caso l’artigiano, autore tra l’altro anche di un famoso trattato di orologeria, visse la fine dell’Epoca dei Lumi forse proprio per creare una tra le complicazioni meccaniche più utili, anche a livello scientifico, che tra l’altro è da sempre la più amata dagli appassionati italiani.
Il primo cronografo è del 1816
Quasi un secolo prima nel 1720 l’orologiaio inglese George Graham, realizzava un meccanismo cui pendolo era in grado di dividere il secondo in quattro parti. Unito allo sviluppo in contemporanea di appositi scappamenti, grazie ai secondi morti la strada che avrebbe un giorno portato al cronografo era ben chiara, ma nessuno riusciva a fare il fatidico passo finale.
I tempi erano perciò maturi, ma solo Moinet – dopo appena un anno di esperimenti – riuscì ad ultimare nel 1816 il primo contatore di terzi che finalmente ora la storia gli attribuisce. Con le sue 216.000 alternanze/ora (altro che alta frequenza) già all’epoca in termini di ricerca della precisione era una “macchina da guerra”.
Corredato di uno scappamento a cilindro totalmente appoggiato su rubini e immerso nell’olio per poter sopportare l’incredibile velocità di 60 oscillazioni complete in un secondo, dimostrò di essere in grado di funzionare anche per sessioni di misurazioni prolungate.
Altra chicca del primo cronografo della storia firmato da Moinet era la presenza di un meccanismo di reset della lancetta dei secondi, meccanismo che vediamo anche qui per la prima volta.
Fa un certo effetto pensare che tutto questo è opera si di un orologiaio ingegnoso ma in un contesto di conoscenze, materiali e mentalità di 200 anni fa. Di seguito il video commemorativo creato da Louis Moinet.
Louis Moinet Memoris 200th: alla memoria
Quast’anno lo storico brand che rivive in uno storico e pittoresco atelier sito a Saint-Blaise NE (CH), grazie alla grande passione di Jean-Marie Schaller (CEO), della moglie, che entrambi conosco da anni, ha presentato a Baselworld uno speciale cronografo per festeggiare i 200 anni del primo contatore di terzi della storia.
Alloggiato in una nuova cassa in oro rosa di enormi dimensioni (46 mm che testimoniamo il target extraeuropeo di questo Memoris), costituita da ben 52 elementi. Le realizzazioni Louis Moinet non sono nuove a interpretazioni molto sofisticate di questo elemento.
Il crono per il bicentenario si distingue esternamente anche per un quadrante volutamente inesistente per mettere in primo piano il suo “cuore cronografico”. Tra contatori con scala incisa su una lastra di zaffiro, elementi lucidati e smussati a mano, affiora la platina principale anch’essa di una tonalità blu translucida intensa come l’anello della minuteria con scala a chemin de fer. Ne esiste anche una “Geneva edition”: entrambi saranno realizzati in due serie di soli 20 pezzi.
Altre informazioni sul sito web ufficiale.