L’Italia non è il primo posto dove ti viene in mente di cercare quando stai pensando a un orologio subacqueo professionale artigianale.
Lo era quando Panerai settant’anni fa era all’avanguardia assoluta e come sempre produceva segnatempo da guerra, o Anonimo – anch’essa fiorentina – a mio avviso nel periodo dalla sua fondazione nel 1997 a circa il 2010.
Se poi hai il palato così fino da volere subacquei con prestazioni talmente superiori da non poter fare paragoni, trovarli ovunque non è così scontato.
Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in Paradisi Watches, al secolo Riccardo Paradisi, ed è importante iniziare che lui i suoi diver li costruisce non solo in Italia ma praticamente da solo.
Dopo avergli fatto un terzo grado sui suoi subacquei artigianali, ho pensato che valeva la pena raccontarteli nei dettagli, sottolineando che sono un prodotto 100% italiano.
La storia che sta dietro a questi orologi subacquei italiani è genuina e molto semplice: prima di tutto essi non sono il frutto di un’attività commerciale.
Come imparerai meglio più avanti, Riccardo un lavoro ce l’ha già e non è quello di fabbricare orologi.
Paradisi Watches è un po’ il sogno che hanno tanti appassionati di realizzare il proprio orologio, solo che grazie alle proprie competenze Riccardo nei suoi ci ha messo molto di più. Questi sono giocattoli seri: nascono dall’ambizione di costruire qualcosa di veramente speciale.
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ToggleChi É Riccardo Paradisi Alias Paradisi Watches
Riccardo Paradisi è – come chiamano con una punta di snobismo le multinazionali (visto che in una vi ho lavorato per più di vent’anni) – un “one man company”, ossia uno che il suo business lo porta avanti completamente da solo. E aggiungo io che l’ha anche creato dal nulla, sempre ovviamente grazie a quel motore imbattibile chiamato passione.
Oggi poco più che trentenne, sin dagli inizi del suo rapporto con gli orologi ha sempre avuto il pallino di modificarli. Nel 2014 progettò un adattatore per permettere ai Citizen Promaster Ecozilla – noti sub professionali e abbordabili del brand giapponese impermeabili sino a 300 metri – di montare cinturini diversi da quello di serie in gomma. Quella soluzione fu un successo mondiale.
Ma com’è che a uno viene in mente di costruirsi il proprio subacqueo, non assemblando i primi componenti già fatti che trovi ma costruendoteli da solo utilizzando solo materiali di altissimo profilo?
La risposta è che Riccardo Paradisi porta con sé un bel know-how: il suo vero lavoro è occuparsi di un laboratorio di verifica metalli.
Paradisi RP 01
Siamo davanti a un orologio subacqueo italiano da veri duri, senza fronzoli e compromessi. Ad una prima occhiata RP 01 ha lo stesso impatto di uno dei primissimi Panerai Radiomir: ciò che vedi è l’essenziale. Il dettaglio – semmai – è da ricercare nei materiali, nella fattura e nelle prestazioni.
I modelli disponibili sono 3 e per ciascuno ne saranno prodotti solo 10 esemplari. La presentazione al pubblico è iniziata nel maggio 2021 e da lì sono iniziate le prime vendite dei Paradisi RP 01. Eccoli:
- Modello RP 01 DLC – Cassa in Titanio Grado 5 con trattamento superficiale DLC durezza 2400 HV
- RP 01 904L / Titanio Grado 5 – Cassa in acciaio inox 904L ed il resto dei componenti in Titanio Grado 5
- Orologio RP 01 TITANIO GRADO 5 – Realizzato totalmente in Titanio Grado 5
La cassa, la corona di carica, la ghiera unidirezionale, il fondello e l’anello porta movimento, sono ricavati dal pieno da barre di acciaio inox 904L (la stessa base che usa Rolex per la sua lega Oystersteel) e Titanio. Come vuole ogni subacqueo professionale la taglia è piuttosto XL. Misura 44 mm di diametro, 51 mm da ansa a ansa ed è alto 15,4 mm. Calza cinturini da 22 mm di larghezza.
Viene rilasciato con un’impermeabilità dichiarata di 1.000 metri ma ogni esemplare viene testato sino a 1.500 metri di profondità, pari a una pressione di 150 bar.
Comunque, per provarne la resistenza all’estremo queste casse sono state testate per resistere alla forza generata dall’esterno da una colonna d’acqua di 2.500 metri.
Su questo non c’è molto da scherzare perché, grazie al know-how della sua vera professione, Riccardo Paradisi oltre ad aver realizzato componenti per altri orologi subacquei, si è costruito anche la sua camera per effettuare test di tenuta sino a 4.000 metri.
Con un’ impermeabilità che si spinge a questi livelli è immediato pensare che gli RP 01 possano affrontare immersioni in saturazione, ma che i Paradisi facciano a meno della famosa valvola di espulsione dalla cassa delle miscele di elio, inventata e brevettata nei primi anni ‘60 da una collaborazione tra Doxa e Rolex e cui bene o male tutti i sub professionali non possono a farne a meno, è un segno delle altissime prestazioni di questi sub italiani artigianali.
Sarà merito del vetro speciale in zaffiro spesso 5,50 mm realizzato da un’azienda italiana su specifiche di Riccardo, e di quella che egli chiama una “particolare progettazione ed un’accurata tecnica di lavorazione”? Per me c’è dell’altro ma comprensibilmente lui tiene la bocca chiusa.
Per la cronaca anche la tedesca UTS MÜNCHEN ditta di Monaco di Baviera dell’Ing. Spinner, specializzata nella costruzione di parti di precisione per l’industria tedesca, effettua una piccola produzione di orologi subacquei per immersioni in saturazione senza la valvola di espulsione dell’elio.
Ma per prendere una strada del genere bisogna saperci fare. Diversi anni fa il mio amico Denis Fabbro che ne possiede uno ha scritto una recensione paragonandolo a due Rolex, un Deepsea e un Submariner.
Riprendiamo. La ghiera con punto luminoso ruota di 60 scatti. La molla in inox unidirezionale della ghiera proviene da una ditta che realizza esclusivamente acciai speciali per molle e poi viene tagliato e rifinito a misura da Riccardo con un procedimento che può richiedere anche diverse ore.
Movimento
Per i movimenti il creatore degli RP 01 ha scelto degli ETA 2824-2 che fa modificare togliendo il datario, per cui quando regoli l’ora non senti quel fastidioso scatto di chi semplicemente toglie solo il disco del calendario e non apre una finestrella sul quadrante lasciando il meccanismo in situ.
Ma questo, anche se si tratta di un’altra dimostrazione di cura per i dettagli, non mi ha stupito più di tanto, quanto invece la scelta di usare un 2824-2.
Non sto qui a dilungarmi perchè ormai dovrebbe essere cosa nota a tutti. Oggi, causa il contingentamento del marchio ETA decisa da Swatch Group, non è così facile trovare questi movimenti. Difatti oramai tutti i marchi usano i Sellita SW200-1, ottimi movimenti automatici cloni sempre svizzeri.
Come ho spiegato in diversi articoli la presenza in questi ultimi calibri di un rubino in più offre tra l’altro anche qualche vantaggio. La sua funzione è quella di ridurre leggermente l’ attrito relativo all’avvolgimento automatico del bariletto.
Ma tanto per capirci meglio, architettonicamente parlando gli ETA 2824-2 sono tra i migliori movimenti automatici al mondo.
Le loro ebauches sono la scelta prediletta dei migliori orologiai indipendenti al mondo – per fare dei nomi Thomas Prescher, Christiaan van der Klauuw, e Peter Speake-Marin – come base per costruire calibri molto complicati.
Questo non ha nulla a che fare con gli orologi di Paradisi ma anche qui ci leggo la cocciutaggine di utilizzare semplicemente il meglio in qualità, affidabilità e sicurezza che un movimento automatico non proprietario possa offrire. Doti che non c’è bisogno che spieghi di quanto possano contare in un orologio da immersione.
Orologio Subacqueo Italiano al 100%
Okay, ti sarai accorto che questo è un post di orologi e passioni, quindi roba per polsi forti.
La cosa curiosa è che ho sfacciatamente chiesto a Paradisi Watches di precisarmi quanto i suoi subacquei fossero davvero italiani, e lui senza fare una piega mi ha risposto dettagliatamente.
- Tutti i componenti – tranne ovviamente il movimento – sono stati progettati da Riccardo e realizzati da un’azienda con cui egli collabora da anni per la sua attività di verifica di materiali. É una ditta di meccanica di precisione fornita di strumenti di ultima generazione con i quali Paradisi realizza in collaborazione dal pieno i componenti dei suoi orologi.
- Il quadrante è realizzato da un laboratorio vicino Milano con tecniche prettamente manuali, mentre la satinatura delle casse è invece eseguita dal “Maestro del Tempo”, laboratorio di orologeria di Milano, vicino il Duomo, che espone anche in vetrina un RP 01.
- Il vetro in zaffiro è disegnato internamente e realizzato da un’azienda italiana che produce vetri e ottiche per strumenti tecnologici.
- Le fibbie in titanio dei cinturini in pelle le fa la TIGI di Vicenza.
- I cinturini in cuoio vengono invece da Chiavari, da un artigiano con cui Riccardo ha da anni un contatto personale.
- I cinturini in gomma sono della ISOFRANE, realizzati anch’essi in Italia.
- Le incisioni dei fondelli sono realizzate a Bologna, da un’azienda che esegue questo tipo di lavorazioni anche su materiali particolari.
- Alcune lancette sono di provenienza svizzera mentre altre sono realizzate da Riccardo con tecniche manuali di riempimento di sostanza luminescente SuperLuminova.
- Della molla in acciaio della lunetta unidirezionale ne ho già parlato: fabbricata da un’azienda di Bologna è tagliata e rifinita da Paradisi.
- Le guarnizioni essendo di misure e mescole particolari sono acquistate in Italia da produttori di guarnizioni e sistemi di tenuta.
Parte dell’assemblaggio dell’orologio viene eseguita direttamente da Riccardo, mentre la regolazione e la modifica del movimento ed il controllo di qualità vengono affidati ad un orologiaio.
Infine i test ISO 6425 sono eseguiti nel laboratorio di Riccardo, così come i test di tenuta e di funzionamento in condizioni estreme (- 10° C per 60 minuti)
Persino la fattura della confezione dell’orologio non è meno artigianale.
Ovviamente anch’essa disegnata da Riccardo è stata ricavata dal pieno da singole barre di alluminio 6082 e successivamente viene rivestita a mano di pregiato tessuto Alcantara.
Prezzo
I Paradisi Watches RP 01 costano a partire da 3.200 Euro. Com’è naturale che sia, a richiesta sono completamente personalizzabili.
Cosa Ne Pensi?
Mettersi al polso un orologio subacqueo italiano, di progetto e produzione, non è da tutti.
Io, prima dell’esclusività che questi Paradisi Watches esprimono ci vedo tanta cura, e per ciascuno dei trenta esemplari è il sogno di due appassionati ad avverarsi: di chi lo compra ma anche di chi lo costruisce.
Siamo nel lato nascosto delle competenze orologiere artigianali individuali, ed è bello riscontrare che per una volta sia tutta roba di casa nostra.
Conoscevi Riccardo Paradisi e i suoi RP 01? Sei così malato di orologeria da pensare un giorno di comprarti un orologio subacqueo italiano, e artigianale?
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E per maggiori dettagli sugli orologi Paradisi clicca sul pulsante qui sotto.
Commenti
Mi. Sembrano abbastanza cari
Non essendo un brand
A livello dei tudor ecc.
Grazie per il commento.
Orologio molto personale quindi senz’altro non per tutti. Nominare Tudor in questo contesto significa non aver capito nulla e non solo di questo Paradisi ma anche di com’è fatto un Tudor.
Grazie per il commento.
Ciao dove posso comprare il paradiso in Piemonte grazie 3428399570
Grazie per la domanda. Da lui,solo da lui come chiunque. Li fa lui e li vende lui. Contattalo dal suo sito web che raggiungerai cliccando in fondo all’articolo su “Scopri di più”.
Dopo aver letto l articolo, penso che ne valga la pena, solo per andare in giro per l’Italia e reperire quanto serve per costruire qualcosa di serio. E poi è un orologio veramente fatto bene, complimenti a sig. Paradisi
Grazie per il commento.
Conosco il Sig. Riccardo, e come ha detto lei in questo favoloso articolo, si acquista la passione e il know how, e in cambio si ha un orologio unico nel suo genere.
Grazie per il commento.
Esprimendo il mio modesto e personale parere dico che è un bellissimo orologio. Da ricordarsi che il marchio “conta” ma non va snobbato, il prezzo per un oggetto con queste caratteristiche lo trovo buono, fosse di marche trend parleremo di cifre ben più alte. Ripeto per me bellissimo e buon prezzo, va valutato il lavoro e non le possibilità . Complimenti
Grazie per il commento.
In questo articolo c’è descritto un vero orologio artigianale al 100% (e italiano!)
Sono anch’io (come ben sai) un malato di orologi, ma qua c’è sia la passione che ,e soprattutto, tanta, tanta capacita e conoscenza.
Mi piace molto la zona tra la corona ed il fondello.
Da una foto, sembra che si intraveda un modello in PVD, corretto?
Grazie come sempre
Grazie per il commento. Si Lorenz, confermo per il modello PVD. Se vuoi vedere altre foto o saperne di più, ti consiglio di cliccare il solito link di approfondimento che lascio in fondo ad ogni articolo!
Io sono un sommozzatore e come la penso io per progettare un orologio subacqueo bisogna conoscere bene come viene usato in immersione, la ghiera che ti dia una lettura ben chiara é molto importante cosa che questo orologio non ha. Quindi a mio parere non può essere definito orologio subacqueo. Secondo punto il prezzo é molto alto anche se adotta una cassa massiccia ma, il movimento fulcro di ogni orologio, é sempre un ETA 2824-2 ottimo movimento utilizzato anche da orologi di modesta qualità.
Grazie per l’opinione. La pubblico, come quella di tutti e ci mancherebbe, ma le parole che ho letto fanno intendere che provengono da una diversa fonte culturale orologiera.
Si può parlare anche di cultura per quanto riguarda l’orologieria, ma dato che sono un orologiaio posso esprimere un giudizio positivo sia per il progetto bello per la vista e principalmente italiano. Se parlo nello specifico per quanto riguarda orologi subacquei, dato che sono un istruttore subacqueo se lo devo comprare, devo sapere che lo compro principalmente per fare immersioni subacquee e devo avere nel mio orologio una ghiera segnatempo ben leggibile perché é vitale, era questo il mio intento. Se devo acquistarlo per il piacere di un bel progetto, lo tengo senza portarlo in acqua come faccio con tutti i miei OMEGA.
Il giudizio positivo non è mai richiesto, altrimenti non sarebbe una discussione aperta. Imparando che quanto ho letto nel commento precedente deriva da un orologiaio di professione rimango ancora più perplesso: aveva più un senso se quelle parole provenissero da un istruttore subacqueo. Comunque per me la questione si conclude qui.
Buongiorno Gentile Massimo,
plauso assoluto per questa magnifica realizzazione che tiene ben alto il livello del “ Made in Italy” a riconferma che all’ occorrenza NON siamo secondi a nessuno . Come sai sono figlio di un ex incursore della Regia Marina a cui al momento della cattura gli inglesi “soffiarono” il Panerai d’ordinanza senza mai più restituirlo al legittimo proprietario…Vabbè si era in guerra e certe cose capitano…Tornando a questo magnifico segnatempo, forse comprendo, in quanto subacqueo, l’indicazione rimarcata dal Gentile Sig. Giuseppe…
Si tratterebbe in sostanza del “First glance…First safe”
Mi spiego meglio: quando scendi con l’autorespiratore ad una certa profondità è assolutamente impensabile di risalire “ a pallone”
si morirebbe di embolia…Ergo la necessità di effettuare opportune tappe di decompressione a “quote” prefissate con il rispetto altresì di tempi di sosta corretti.
Quando sei sotto “in attesa” il tempo sembra non scorrere mai e posso assicurarti che ogni due secondi il tuo sguardo ( glance) si fionda sulla ghiera esterna che opportunamente graduata da 0 a 15 minuti (con intervalli a 5 e 10) ti permette di sapere all’istante per quanto tempo devi ancora stazionare alla quota di decompressione prima di raggiungere più in alto la successiva.
Effettivamente questo magnifico Paradisi non riporta sulla ghiera girevole tale scala graduata, vi è comunque il circoletto da puntate in corrispondenza della lancetta dei minuti, permettendo comunque di calcolare il tempo di decompressione, ma ad un primo sguardo ( first glance) la cosa risulta un pelo più “impegnativa”
Questo senza togliere minimamente pregio a questo straordinario segnatempo.
Presumo che il Gentile Sig. Giuseppe intendesse questo.
Best Regards
Alex
Grazie per il commento Alex. Forse tutti, presi dall’eccitazione, non si ricordano che oggi, nel 2022, ma oramai già da molti anni, un orologio subacqueo qualunque in qualsiasi immersione, anche di poche decine di metri, va usato solo come “un gadget” di accompagnamento. Nessuno di loro realizzati da qualunque marchio dalla A alla Z consente di misurare i tempi di decompressione con affidabilità. Oggi usarli è come curarsi un’infezione con l’acqua. Sulle parole di quel commento e sulla loro attendibilità mi sono già espresso.
Gentile Massimo,
concordo con quanto da Te asserito ed infatti il mio SCUBAPRO non lo mollerei per nulla al mondo, ma ti assicuro che il mio Triple Six, all’occorrenza non ha mai fatto “cilecca”…
Se così non fosse …Non sarei ora a scrivere sul tuo “Wonderful Blog” …
Salut
Alex
Caro Alex, più che io a dirlo è una realtà di fatto. Certo che è sempre possibile seguire le tabelle di compensazione con un orologio subacqueo, un tempo si faceva così e non tutti sono morti di embolia. Ma oggi è come scalare un monte con le funi di 100 anni fa. Tu lo faresti? Tutto qui. Grazie come sempre per seguire fedelmente il blog e lasciare sempre commenti interessanti. 😉
U’r Welcome Sir…
Gnite
Alex
Orologio interessante
Grazie per il commento.
Orologi essenziali, da collezionista non giudico il prezzo sicuramente importante ma proporzionato alla manifattura. A breve ne acquisterò uno e poi lo recensirò.
Forza Made in Italy.
Grazie per il commento.
Ottimo bello Made in Italy ✌️Grande qualità e serietà complimenti
Grazie per il commento.
Bellissimo orologio! non amo i subacquei non essendo io un amante del mare ma devo riconoscere il lavoro non indifferente fatto su quest’oggetto. Un BRAVO al Sig. Riccardo.
Forse in domani potrà montare un calibro OISA 1937, allora si un 100% made in Italy.
Il prezzo per me è super buono considerato il lavoro svolto artigianalmente che è certamente un plus.
Grazie per il commento Marco! Giriamo la tua nota a Riccardo che sicuramente la leggerà.
Semplicemente MERAVIGLIOSO e con un rapporto qualità/prezzo direi perfetto.
Grazie per avermi fatto conoscere questa eccellenza di casa nostra.
Grazie a te per il commento.
Signori Buongiorno,
complimenti al Signor Paradisi per la Sua avventura, ha denotato una cura dei particolari non comune, nel progettare e realizzare questo splendido orologio, voglio spezzare una lancia in suo favore, in relazione alla critica sulla ghiera girevole………se avessero osservato con più attenzione l’orologio, si sarebbero accorti che le scanalature sul lato della ghiera, non sono un particolare solamente estetico…….ma sono i “famosi indici” graduati, non da 0 a 15, ma da 0 a 60……..basta contarli per calcolare il tempo trascorso o quello rimanente.
Un Saluto a Tutti.
p.s. ho letto che volendo può essere personalizzato, cosa s’intende ? grazie per la disponibilità.
Grazie per il commento. S’intende che un orologio fatto a mano e in così pochi pezzi potrebbe essere modificato in quasi tutti i suoi elementi. Vuoi sapere quali? Contatta Riccardo Paradisi dal suo sito web.
Gentile Signor Giampaolo la mia non voleva assolutamente essere una critica fine a sé stessa , non sono orbo le “scanalature” ai lati della ghiera girevole le ho notate pure io, ma mi creda ad un primo sguardo ( first glance) non risultano di facilissima individuazione , tutto qui per il resto l’orologio è di per sé magnifico ed in ogni caso come ben sottolineato dal Maestro Massimo ormai si scende tutti con profondimetri/decompressimetri digitali…Giusto per non sbagliare e le ghiere più o meno graduate si configurano solo come un vezzo stilistico .
Magari ci si incontra alla Meloria od ai tre porcellini davanti a Punta Ala… Naturalmente avrò in mio SCUBAPRO al polso sinistro ma al destro il mio Sea Dweller Triple Six…Non mancherà di certo
Buonanotte
Alex Corti
Ops … A quanto pare ho trovato chi indossa ancora il Rolex per l’utilizzo per il quale è stato progettato. Almeno come muletto. L’eccezzione che conferma la regola?
Gentile Ramsay…
Eh si noi “ragazzacci” della vecchia scuola…Non molliamo tanto facilmente il nostro “ferro del mestiere”…Del resto come da lei ben rimarcato il Sea Dweller come “muletto” è pressoché imbattibile.
La ringrazio per l’acuta e gratificante sottolineatura…Un saluto dal profondo blu
Best Regards
Alex Corti
Gentile Signor Giampaolo,
la sua indicazione mi ha fatto ulteriormente riflettere, e come “contro deduzione” mi permetto di farle notare che le scanalature sulla ghiera girevole da lei indicate, risultino presenti anche nel mio Sea Dweller Triple Six come in ogni altro segnatempo subacqueo.
La loro funzione non è tanto di indicare i 60 minuti dell’arco temporale orario ( essendo incise sul lato ghiera come già indicato risultano di difficile consultazione e sott’acqua già dopo i 10 m le radiazioni dello spettro iniziano ad attenuarsi ) quanto semmai garantire un migliore “grip” al momento di far ruotare la ghiera unidirezionale verso sx puntando il circoletto luminoso del Paradisi (triangolo con circoletto nel mio Triple Six) sulla lancetta dei minuti, al fine di calcolarne lo scorrere .
Giocoforza tali scanalature debbono essere presenti sullo spessore della ghiera in quanto spesso si scende ( io sempre) con i guanti e la presa risulta meno salda rispetto a quella a mani nude.
Tutto qua…
Buona Giornata
Alex Corti
Ciao Massimo, oggi ti devo fare il doppio dei complimenti!
Con questo articolo hai fatto proprio centro: ricordo con fatica un altro articolo con così tanti commenti.
Il fatto che questo orologio possa piacere è soggettivo ma, se possibile, esalta ancora di più il made in italy.
Quando si parla di qualsiasi prodotto e/o stile il made in italy è sinonimo di qualità.
Faccio un grande applauso al mio omonimo Riccardo per quello che è riuscito a fare!
Non voglio dire a volce alta se questo orologio mi piace o no.
Di sicuro è un bell’oggetto che non dovrebbe mancare ad un attento collezionista.
Grazie a tutti per la partecipazione
Ciao Riccardo, grazie! Beh i commenti sono i Vostri, per cui anche il merito! 😉 Tutti grandi appassionati, e questo mi ripaga sempre. Alla prossima!
Concordo con Giuseppe per quanto riguarda la “critica” relativa alla ghiera trattandosi di un subacqueo professionale, di certo non è pratico contare le scanalature della ghiera, come suggerito da Giampaolo, che casualmente sembrano corrispondere ai minuti-ora ma hanno tutt’altra funzione.
Mi permetto di aggiungere altre “critiche”, che però in realtà non sono altro che frutto di gusti ed idee personali, che ovviamente altri possono benissimo non condividere … tutto è soggettivo.
Avrei preferito la corona di carica decentrata ad ore 4, il punto luminoso incassato a filo e non sporgente, la presenza degli indici mancanti dei minuti-ora anche se magari rovinano un attimo la purezza del design, le sfere completamente ricoperte di superluminova tipo UTS, la cassa con gli spigoli maggiormente raggiati e le sidebar maggiorate e a vite tipo Bell & Ross.
Sarebbe interessante conoscere quali personalizzazioni è possibile ottenere
Detto questo, mi piace tantissimo il design essenziale e senza fronzoli inutili tipo Sinn ed UTS.
Per quanto riguarda il prezzo, a mio parere ci può benissimo stare considerata la qualità (raggiungere una resistenza di 1.000 metri, e a quanto pare addirittura maggiore del 50%, non è uno scherzo), i materiali impiegati, l’artigianalità quindi costi di progettazione e produzione ammortizzati su numeri esigui e sorvolando sul carico fiscale italiano che è da considerare ovviamente come un ulteriore costo.
Sicuramente preferisco un Paradisi ad un Rolex, ma da un po di tempo a questa parte anche ad Omega cioè da quando ha introdotto i “freccioni” che odio e che purtroppo sono diventati una moda. Esclusività, sarà quasi impossibile incontrare altri che l’indossano, associata a qualità. Intendiamoci, con questo non voglio di certo affermare che un Rolex non sia un ottimo orologio, tutt’altro, ma a mio parere sono stravalutati oltre al fatto che sono ormai diventati da decenni pressoché esclusivamente uno status symbol. L’arrichito che non capisce nulla di orologi nel 99,9% dei casi compra un Rolex. Mi piacerebbe sapere quanti oggi fanno immersioni con un Rolex al polso. Sicuramente “immersioni” in piscina, a Milano Marittima, a Porto Rotondo e a Porto Cervo, ma è già tanto se arrivano a 5 metri di profondità. Oggi come oggi, concepisco l’acquisto di un Rolex solo come un’investimento. Concessionario, cassetta di sicurezza e quando le quotazioni salgono rivenduto (NOS).
Ho divagato un attimino, sorry.
Tanto di cappello a Paradisi per il risultato ottenuto che trasuda da ogni poro competenza e tanta passione.
Grazie per il commento.
Gentile Ramsay,
Lei purtroppo tocca un punto dolens che da un pò di tempo mi cruccia, siamo uomini liberi che vivono in uno stato libero e democratico, ergo se qualcuno compri un ROLEX intendendolo quale pura forma d’investimento nulla da obbiettare…Ci mancherebbe…
Reputo in ogni caso che il grande Hans Wilsdorf non prefigurasse né intendesse minimamente un simile andamento da Stock Exchanges delle su creazioni, in ogni caso come si dice qua a Milano…Parafrasando la famosa affermazione di Amatore Sciesa : “Tirem innanzz…”
Al di là di tutto è comunque innegabile che la soddisfazione che si provi rimirando al polso il tuo “coronato” dopo mille battaglie, urti ed avventure in cui ti ha accompagnato …Sia inarrivabile, tanto che ti trovi alla Grand Anse alle Seychelles quanto bloccato in Tangenziale allo svincolo di Cormano…
Ben vengano quindi realizzazioni come questo magnifico subacqueo di Paradisi a riconferma che si possano trovare insuperabili “chicche” giocando in casa ( mi scusi il paragone calcistico) e chissà…Un pensierino per averlo al polso…Perché no?
Buona Festa della Repubblica a Tutti
Alex
“Caro” Alex,
ecco un ulteriore motivo per il quale evito nel modo più assoluto di indossare certi orologi, anche a Milano e dintorni purtroppo, specialmente Rolex: https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/06/06/news/rubato_orologio_250mila_euro_scippio_milano-352686348/
Con il mio bel Casio GW-M5610-1ER preso su Amazon a meno di 100 euro qualche anno fa, non rischio che qualche imbecille mi strappi il braccio oltre magari a sfondarmi il finestrino della macchina, anche se dovessi perdermi a Quarto Oggiaro o alla Barona.
Voglio infine far presente che il Casio 5610, ma anche altri, è diventato il toolwatch di molti reparti di eserciti, come a suo tempo sono state alcune verisoni di Rolex.