Tranquillo, 8 secondi non sono riferiti alla riserva di carica.
Gli abilissimi fratelli Bart e Tim, oltretutto molto alla mano e sempre pronti alla battuta (vai alla loro pagina Facebook), presentano The Grönefeld 1941 Remontoire, l’ultima ricca pagina di Alta Orologeria scritta dai due orologiai di BK Oldenzaa – Olanda.
Ispirati dal campanile della basilica di Saint Plechelmus, sito a pochi passi dal loro atelier, Bart e Tim presenteranno a Baselworld 2016 il 1941 Remointoire segnatempo che grazie a quella “parola magica” in francese presente nel suo nome, avrà fatto già drizzare i capelli a più di un “malato di polso”.
Che cos’è il Remontoire e Perché ne necessitò il campanile
Dalle parole di François-Paul Journe:
«Fin dai tempi più remoti l’uomo ha cercato di misurare il tempo dividendolo in frazioni uguali. E così facendo ha inventato la nozione di isocronismo. Ma è solo con i primi orologi meccanici che si è cominciato a cercare di rendere costante la forza che arriva allo scappamento. Non esisteva ancora la molla spirale e il bilanciere, chiamato foliot, aveva un battito irregolare, causato dall’arrivo di una forza legata alle imperfezioni della molla e degli ingranaggi.A quell’epoca gli orologi possedevano un’unica lancetta, che compiva un giro completo in dodici ore: la loro imprecisione infatti non permetteva ancora di misurare i minuti. Dopo l’invenzione della molla motrice, che rese possibile fabbricare orologi da tavolo, un orologiaio del XV secolo, Jobst Bürgi, ebbe l’idea di aggiungere all’ingranaggio tradizionale un sistema indipendente, caricato a brevi intervalli dalla molla principale. Ora lo scappamento era in grado di fornire un flusso più costante di energia e conferiva all’orologio un’autonomia di diversi mesi. Nacque così il primo remontoir d’égalité.” Fonte.
Torniamo al campanile della chiesa cui si ispira The Grönefeld 1941 Remontoire.
Il motivo per cui nell’orologio posto sulla sua sommità, la storica fabbrica di campane e di grossa orologeria Royal Eijsbouts sita nel villaggio di Ansten, montò nel 1913 un meccanismo a remontoire sono assai singolari.
Come spiegano i fratelli Grönefeld, all’epoca della sua creazione fu necessario montare un remontoire che forniva forza costante allo scappamento in quanto il quadrante dell’orologio è posizionato molto più in alto del movimento meccanico: Questo fatto singolare rese perciò necessario una maggiore forza per riuscire a muovere le indicazioni. Senza tale meccanismo l’enorme richiesta di energia si sarebbe riflessa molto negativamente anche sullo scappamento inficiando in maniera disastrosa la precisione di marcia, perla di ogni orologio a campanile ben regolato.
E come se tutto ciò non bastasse, il caratteristico movimento dell’orologio da torre fa ancora oggi avanzare la lancetta dei minuti ogni 30 secondi, sobbarcandosi di dover rompere anche il ghiaccio che inevitabilmente si forma durante la stagione invernale.
Quei magici 8 secondi in più
Abbiamo letto, storia, utilità e l’universale ambito di utilizzo del remontoire. Il nuovo Calibro G-05 completamente costruito in-house dai fratelli Grönefeld possiede un meccanismo a remontoire così sviluppato: Una piccola molla di carica dedicata si ricarica ogni 8 secondi garantendo così che qualunque cosa accada lo scappamento riceva sempre energia fresca e soprattutto costante. Per ottenere questo risultato il Remontoire del Grönefeld 1941 è costituito di un complesso sistema di ingranaggi satellitari con ruote epicicloidali, doppi micro cuscinetti a sfera, pignoni, rubini, e tutto ciò che firma la tradizione meccanica in un orologio.
Il movimento è dotato di un dispositivo per regolare la velocità del meccanismo remontoire. È stato posizionato a ore 9 e progettato per attenuare gli shock che arrivano al treno del tempo quando il remontoire si arresta.
Ruotando sul quadrante ogni otto secondi, insieme alla lancetta dei secondi morti – conseguenza della presenza di un dispositivo di forza costante – aggiunge altra spettacolarità a questo stupendo segnatempo.
Tra l’altro un Calibro Grönefeld poi, non fa molto fatica a raccontare della lunga tradizione di famiglia. Le finiture sono esageratamente curate: platina principale in ottone galvanizzata al rutenio, ponti di acciaio tagliati, bisellati e lucidati a mano, e con superfici interne incavate a finitura micropallinata.
Con i suoi elegantissimi 39,5 mm di diametro la cassa può essere sia in una lega di oro bianco e palladio sia in oro rosso e esibisce il nuovo design della collezione 1941 dedicata a Sjef Grönefeld padre di Tim e Bart che vediamo qui sotto al lavoro con uno stupendo One Hertz al polso.
Prezzi
50.850 Eur per il The Grönefeld 1941 in oro bianco, 49.500 Eur per l’oro rosso, entrambi tasse escluse, e tali rimarranno per tutti quelli che usciranno dalla comunità EU.
Un pezzo da brivido:
- Tradizionale, ma con elementi di gusto molto personali
- Meccanica da brivido
- Finiture e dettagli da sogno
Quella elencata è anche la visione del brand, abbracciata si dai soliti pochi fortunati ma, fatto ancor più raro, in questo caso solo da veri intenditori di Alta Orologeria.
Altri dettagli sul sito dei fratelli Grönefeld.
Commenti
Nessun commento, solo un inchino a questi maestri!!
Grazie per l’intervento Lorenz!
Storia tradizione cultura sapore rispetto pazienza passione amore……osservare questo Gronefeld 1941 Remontoire racchiude tutto questo e molto di più. Tecnicamente favoloso, quindi difficilmente commentabile,porta a sognare di poterlo ammirare tutti i giorni avendolo al polso. Un sogno….. Guardando il sito dei fratelli Gronefeld il mio sguardo è andato al One Hertz second dead. Bello da morire….
Grazie per il commento Marco! Simpatici, incredibilmente bravi e (se li conosci) molto umili! Bart e Tim sono due riferimenti mondiali della vera e antica arte della professione di orologiaio indipendente. Se non l’hai ancora fatto ti suggerisco a proposito di leggere lo stupendo articolo sui secondi morti di Michele Tonon, e del post sul One Hertz.