L’ironico titolo di questo articolo mirerebbe ad introdurti al Deep Space Resonance Prototype, un orologio (orologio?) in cui il costo finale definirai anche tu come me puramente indicativo dopo che l’avrai visto funzionare in un video più in basso, e letto la meravigliosa favola lunga 25 anni che si è sviluppata intorno a lui.
Più con gli orologi sali in alto più la fantasia creativa di chi li inventa e poi li costruisce a mano non è quantificabile. Anche perché se ci mettessimo a fare le pulci avremmo forse più brutte sorprese in fasce di prezzo più abbordabili.
Chi è Vianney Halter?
Uno dei maghi dell’orologeria indipendente, un uomo che ha sempre parlato poco e osservato molto. Celebrato dai colleghi e adorato dagli appassionati da sempre realizza orologiai fissando un’idea, seguendo una visione, e realizzandola poi meccanicamente senza fare alcun compromesso.
Figlio di un macchinista delle ferrovie francesi Vianney Halter è nato nel 1963 alla periferia di Parigi. Quando era adolescente rimase affascinato dalle vecchie macchine e dagli oggetti meccanici che suo padre portava a casa. Questo precoce incontro con locomotive, motori a vapore e altri strumenti di misura è il motivo per cui Halter è sempre stato attratto dalla tecnologia e dalla meccanica.
All’età di 14 anni Vianney Halter decise di ampliare il suo interesse per la meccanica e prese il treno per la capitale per iscriversi all’École Horlogère de Paris (Scuola di orologeria di Parigi). Si qualifica nel 1980 e trascorre i primi dieci anni del suo lavoro a restaurare orologi antichi, un’esperienza che gli permette di conoscere a fondo l’arte dell’orologeria.
Lavorando in proprio dal 1984, ha poi creato una serie di segnatempo per noti produttori, tra cui Harry Winston, Breguet e Audemars Piguet. Dal 1998 ha inoltre sviluppato una propria collezione di orologi da polso.
Le sue creazioni sono sempre state considerate pezzi all’avanguardia e si ritiene che abbiano dato il via a una nuova svolta nel mondo dell’orologeria. Vianney Halter realizza orologi insoliti – molte volte ispirati dalla cultura steampunk – secondo il metodo tradizionale dei maestri orologiai del passato, pur utilizzando un’estetica singolare, i suoi brevetti tecnici e costruzioni sono uniche.
Tutto questo è illustrato nel suo primo modello, Antiqua, un calendario perpetuo presentato nel 1998. Questo orologio è stato subito considerato una “reliquia del futuro”, rafforzando la creatività di Halter e permettendogli di entrare nell’Académie Horlogère des Créateurs Indépendants (AHCI).
L’affascinante storia che ha portato al Deep Space Resonance Prototype
Ed eccoci finalmente ad esaminare il Deep Space Resonance Prototype. Questo orologio è di base un tourbillon che ruota su tre assi (NB Il primo a costruire un tourbillon triassiale fu nel 2004 Thomas Prescher– tra l’altro Vianney e Thomas sono grandi amici) ma quello di Halter presenta una variante unica: una gabbia del tourbillon modificata per incorporare una coppia di bilancieri sincronizzati acusticamente.
Guardalo subito in funzione in questo breve video che lo riporta in varie angolazioni.
Dopo molti anni di ricerca e sviluppo, fasi creative e influenze esterne, Vianney mostra un sistema unico nel suo genere che descrive accuratamente un vero fenomeno fisico.
Ora il testo che segue è il racconto di Vianney Halter circa il lungo cammino che o portò a realizzare il Deep Space Resonance.
Ispirazioni
L’idea di creare un regolatore a doppia risonanza acustica emerse nella mente di Vianney nel 1996, quando iniziò ad imparare a suonare il pianoforte.
Nell’accordare i tasti in cui tre corde armoniche si sovrappongono, egli notò uno scambio di energia tra le corde che costringeva loro a risuonare. Proprio come sul diapason, il meccanismo di risonanza sembrava dipendere dalla base fissa attraverso la quale scorre l’energia.
NOTA: Chissà quante persone hanno osservato questo fenomeno, ma per Vianney – che è un orologiaio indipendente – ogni momento della giornata può essere quello giusto per l’ispirazione a realizzare un nuovo meccanismo. Quella volta sentì che poteva esserci un modo simile al diapason per sincronizzare due bilancieri.
Mentre faceva delle ricerche sull’argomento, Vianney trovò dei disegni dei primi dell’Ottocento sui tentativi di Abraham-Louis Breguet di conseguire la risonanza. Gli schemi mostravano dispositivi che permettevano di regolare con precisione la distanza che separava le due ruote del bilanciere, che in questo caso utilizzavano un accoppiamento completamente diverso rispetto al pianoforte o al diapason.
I lavori di Breguet si basavano sulle interazioni tra i cerchi delle ruote del bilanciere e l’aria che li separava, utilizzando l’aria stessa come un ingranaggio fluido.
In questo caso, la distanza, la viscosità dell’aria e le direzioni di rotazione erano fondamentali. L’aria si comportava come una frizione ed era consentita una sola rotazione. Senza aria, non poteva esserci alcuna risonanza.
D’altra parte, affinché si verificasse il fenomeno della risonanza acustica, le onde sono di estrema importanza. Usando una sorta di collegamento, le onde potevano essere trasmesse da un bilanciere all’altro. Avendo entrambe le spirali attaccate ad un ponte comune ben progettato, i due oscillatori potevano influenzarsi a vicenda e raggiungere la risonanza, qualunque fosse la loro direzione di rotazione.
Al fine di formare solide basi per le fondamenta meccaniche, Vianney aveva bisogno di studiare gli orologi a risonanza preesistenti, quindi realizzare uno strumento che potesse dimostrare la possibilità di generare risonanza dall’accoppiamento di due oscillatori.
Iniziò perciò a raccogliere ogni oggetto cronometrico legato ai fenomeni ondulatori che poteva, con l’obiettivo di costruire un prototipo per dimostrare le sue teorie.
Il dispositivo finale, continua Vianney, sarà un omaggio a tutti gli scienziati e artigiani che hanno sviluppato teorie, e pensato e costruito macchine per condividerle.
L’atelier si trasforma in un laboratorio
Nel 2007, Vianney Halter inizia la costruzione del prototipo che immagina dal 2005. Per costruire il suo movimento, utilizza due orologi da ponte russi identici, con conseguentemente anche identici treni del tempo. Per far risuonare i due bilancieri, ha bisogno che i due oscillatori siano il più possibile simili, e li collega come in un diapason usando un solido ponte fisso.
Man mano che l’orologeria e la manifattura di segnatempo quotidiana cominciavano a occupare sempre più tempo, Vianney dovette mettere da parte le sue sperimentazioni. Tuttavia, con il passare del tempo, la voglia di tornare a quel visionario progetto si fece sentire sempre più forte.
Nel 2012, Vianney acquista un orologio antico realizzato dall’orologiaio Langlois nel 1660. Con l’aiuto dell’esperto di orologeria Jean-Claude Sabrier, scopre che l’orologio è in realtà uno di quelli che Christiaan Huygens utilizzava con vari artigiani per dimostrare la sua teoria dell’isocronismo basata sulla risonanza.
Oltre a confermare la sua teoria, lo scienziato e padre dell’orologeria moderna Huygens assistette alla risonanza di pendoli multipli installati su un unico telaio. Per Vianney, questo esperimento è stato l’iniziatore dell’idea della risonanza acustica in orologeria.
Nel 2016, una grande scoperta scientifica spinge Vianney molto in avanti con la risonanza. Quasi un secolo dopo la teoria della relatività di Albert Einstein sono state rilevate onde gravitazionali, confermando l’esistenza di due buchi neri che collassano tra lo stupore della comunità scientifica e degli appassionati di fantascienza.
Lo spazio-tempo è il tessuto del nostro Universo. Gli oggetti pesanti lo piegano e lo deformano e quando accelerano o si scontrano, questi generano onde che si propagano attraverso il cosmo alla velocità della luce, in tutte le direzioni. Queste onde perturbano l’intero Universo, e infine sono state misurate sulla Terra utilizzando un sismografo spazio-temporale basato sulla risonanza.
Questa scoperta è stata così importante per Vianney che scattò in lui la determinazione a terminare la sua ricerca sulla risonanza acustica in orologeria. Provando diverse configurazioni per l’accoppiamento dei due bilancieri alla fine ne trova una che permette la risonanza acustica senza fare affidamento sull’aerodinamica.
Allo stesso tempo, è emersa una nuova idea e una nuova sfida.
Nel 2011 Vianney ha sognato un oggetto progettato per ricordarci le nostre quattro dimensioni durante i nostri viaggi stellari: il Tourbillon Deep Space. Nel 2013 è nato l’orologio, un tourbillon centrale a 3 assi per mostrare le dimensioni fisiche, circondato dalla visualizzazione della nostra quarta dimensione, il tempo.
Queste 4 dimensioni che rendono il tessuto elastico del nostro universo, essendo esso deformato e rimodellato dalle onde gravitazionali, hanno suggerito che anche gli oscillatori di risonanza sarebbero stati posizionati al centro del Tourbillon Deep Space.
Lo studio delle configurazioni dei prototipi ha permesso di definire che i due bilancieri avrebbero assunto la configurazione del diapason. Per evitare la dissipazione dell’onda, Vianney sceglie materiali solidi specifici, e minimizza la lunghezza e la complessità del percorso che l’onda deve percorrere.
Tutto questo ha portato alla configurazione in cui le due molle delle spirali sono montate una di fronte all’altra. Utilizzando un ponte rigido condiviso per le due spirali, Vianney ha fatto in modo che la risonanza risultante fosse un comportamento genuino e non un artefatto funzionale.
Il lavoro e la perseveranza alla fine hanno dato i loro frutti, e all’inizio del 2019 i due bilancieri nel prototipo da laboratorio battevano come uno solo. Il comportamento era stabile e permise a Vianney di iniziare la costruzione di un modello indossabile al polso: il Deep Space Resonance.
Un lungo cammino che alla fine ha dato i suoi frutti.
Vianney Halter Deep Space Resonance Prototype
La realizzazione del Deep Space Resonance Prototype ha occupato Vianney per tutto il 2020.
L’orologiaio lo ha costruito per verificare che la sincronizzazione acustica funzioni correttamente quando viene indossato al polso.
Grazie alla rotazione su tre assi, ogni dettaglio della struttura è visibile. La complessità del meccanismo è evidenziata da una costruzione architettonica unica e leggera. I 42 pilastri curvi lucidati che sostengono i ponti sono un richiamo al bellissimo cronometro marino di Achille Benoît del 1939.
Ogni parte del meccanismo è tradizionalmente decorata e rifinita a mano per un effetto mozzafiato. Nonostante l’apparente complessità, l’architettura del movimento è stata tenuta al massimo della semplicità e dell’efficienza. Qui nulla che si vede è superfluo.
La struttura degli assi è stratificata in gabbie concentriche: La gabbia più interna contiene i bilancieri e i 162 elementi che la costituiscono pesano 0,6 grammi.
Questa gabbia ruota all’interno della traversa in 60 secondi. La traversa pesa 2,8 grammi e ruota intorno al suo asse orizzontale in 6 minuti. Questa è montata nella culla, che ruota su di essa sull’asse verticale in 30 minuti. L’intero sistema del tourbillon a 3 assi conta 371 singole parti.
I bilancieri oscillano nominalmente a 21’600 alternanze/ora ma in realtà Halter dice che variano un po’. Ogni bilanciere trasmetterà il suo movimento al ponte comune che a sua volta influenzerà l’altro bilanciere. In questo modo, entrambi i bilancieri si influenzano a vicenda e raggiungono rapidamente e in modo affidabile una frequenza comune. Gli effetti di questo rendono più preciso l’intero sistema di regolazione del tempo.
Il Deep Space Resonance Prototype è un orologio a carica manuale con una riserva di carica di 65 ore. I bilancieri iniziano a risuonare non appena l’energia è sufficiente per mettere in moto i bilancieri e rimangono sincronizzati fino a quando tutto il movimento si ferma. I bilancieri si sincronizzano e oscillano allo stesso tempo, ma non necessariamente nella stessa direzione. Questo definirà la modalità di risonanza.
La modalità dipende dalla posizione che i bilancieri stavano occupando quando hanno iniziato a battere, e manterrà questo comportamento fino alla fine della riserva di energia. La prossima volta che l’orologio verrà caricato, i bilancieri potrebbero iniziare a battere in una modalità diversa, e questo offrirà una nuova visione del fenomeno della risonanza.
Il quadrante è stato sviluppato come un elemento senza alcun particolare senso e si ispira direttamente alla pinza di Vernier. Le ore e i quarti possono essere letti nell’apertura superiore. Nell’apertura inferiore si possono leggere i minuti supplementari trovando dove i segni corrispondono.
Nella sua realizzazione finale la lettura dell’ora sarà più facile grazie a un affascinante quadrante appositamente progettato per corrispondere ai principi di risonanza. Vianney dice che anche la riserva di carica sarà drasticamente aumentata.
Nel frattempo, possiamo goderci questo primo orologio da polso con tourbillon a tre assi a risonanza acustica. La bellezza della costruzione speculare, la simmetria architettonica, i riflessi della luce e i contrasti della finitura che danno un senso magico al balletto meccanico.
Come in un incantesimo questo orologio ipnotizza per il luccichio delle delle ruote e dei ponti. Qui non c’è alcun su e giù né destra o sinistra, solo il sincronizzato movimento di due bilancieri che volteggiano su tre assi.
Il Deep Space Resonance Prototype costa CHF 860.000 tasse escluse, ma che prezzo hanno 25 anni di vita di una sola persona con sogni, notti insonni, piccoli passi, speranze con alti e bassi?
Ma il vero guadagno per un orologiaio indipendente come Vianney Halter è di essere riuscito nel suo obiettivo. Qualcosa che come alcune opere dei suoi predecessori ha scritto un’altra pagina di quel libro infinito e meraviglioso chiamato “orologeria”.
Foto Copyright Guy Lucas de Peslouan
Commenti
Ti ringrazio infinitamente per tutto quanto riesci a trasmettermi in questi meravigliosi articoli senza i quali non riuscirei mai a soddisfare la mia sete di sapere orologiero.
Chapeau
Sono io che ringrazio te e tutti quelli che li leggono Pierluigi! 😉