È difficile per un orologio moderno diventare un’icona ma Chanel J12 ce l’ha fatta alla prima uscita e non soddisfatto ha anche inventato l’orologio chic-sportivo.
Concepito nel 2000 dal direttore artistico Jacques Helleau il suo design pulito e deciso ispirato dagli yacht dell’America’s Cup trovò nella luccicante ceramica high-tech prima nera poi bianca il partner della vita.
Arnaud Chastaingt che dopo aver trascorso dieci anni da Cartier come designer dal 2013 guida il Chanel Watch Creation Studio, all’avvicinarsi dei vent’anni del J12 ha dovuto affrontare la mission impossible di mettere le mani sull’orologio più riconoscibile del marchio. Guardando il modello 2019 sembrerebbe che nulla è cambiato invece lo sono il 70% dei suoi elementi.
Estetica
La cassa che misura sempre 38 mm semmai ora è leggermente più alta per ospitare il nuovo movimento proprietario che é il componente più importante del nuovo J12. Si tratta comunque di differenze impercettibili ben mascherate dal design.
Realizzata in un unico blocco la cassa è della ceramica proprietaria a finitura lucida disponibile nera o bianca manipolata da Chanel sino a trasformarla in un materiale prezioso. Dello stesso materiale è il bracciale con le sue particolari maglie centrali molto arcuate che in fondo si raccordano con una tripla chiusura pieghevole.
Questo brevissimo video istituzionale ti mostrerà a 360° la nuova versione facendoti percepire l’ineguagliabile luce che emette la ceramica high-tech.
La lunetta girevole unidirezionale è ora più sottile e sono aumentate il numero delle scanalature che sono sempre a finitura lucida; un altro tocco che ha trasformato quella che un tempo era un’indicazione indispensabile per misurare i tempi di immersione in un gioiello. Si con il fatto che la sua impermeabilità arriva sino a 200 metri, prendendo in prestito lo slogan del brand questo segnatempo potrebbe davvero vivere ogni secondo della giornata di chi lo indossa.
Lo spazio rimasto è stato colmato da un quadrante più ampio.
Il font dei numeri arabi applicati è cambiato: ora sono più sottili, più delineati e anche loro di ceramica. La tradizionale scala interna a chemin de fer è più sporgente, un dettaglio che esprime maggiore profondità al volto del J12. La superficie è laccata, tecnica in cui Chanel eccelle da sempre.
Movimento
Di J12 ce ne sono anche di molto complicati. Negli anni la Maison si è avvalsa della collaborazione di grandi orologiai come Giulio Papi. Questi nel 2010 ha co-sviluppato il Chanel J12 Retrogade Mysterious firmando il calibro RMT-10 dove R sta per Retrogrado, M per Misterioso, T per Tourbillon, e 10 perché è stato costruito in sole dieci unità.
Muovendo i suoi primi passi in orologeria con umiltà ma molta determinazione oggi il marchio fondato da Gabrielle Bonheur oltre al Chanel Watch Creation Studio si ritrova proprietaria della manifattura svizzera G&F Châtelain da dove negli anni sono silenziosamente uscite tutte le sue creazioni, ma anche di quote di brand di Altissima Orologeria come F.P Journe e della manifattura del maestro Roman Gauthier cui mano si nota nel movimento del Monsieur.
Che cosa mancava al J12? Un movimento meccanico all’altezza dell’estetica per poterlo mostrare (NB nei precedenti modelli mossi da movimenti ETA il fondello era pieno) ed esprimere anche li la visione artistica del marchio.
Così Chanel si è attrezzata di misura acquistando agli inizi del 2019 quote della fabbrica di movimenti svizzeri Kenissi dove a tempo di record hanno sviluppato il Caliber 12.1, un movimento completamente nuovo costruito su specifiche Chanel.
Gli anglage sono visibili nella platina centrale che come il ponte del bilanciere riporta una superficie satinata. I componenti disposti nella parte periferica mostrano marcate linee a raggiera.
La massa oscillante in tungsteno ha una forma particolare tale da consentire di vedere bene tutti i componenti del movimento e nello stesso tempo, grazie all’elevato peso specifico, garantisce una maggiore efficienza nella ricarica. Arnaud Chastaingt ha voluto che fosse perfettamente tonda.
Il calibro 12.1 è certificato cronometro dal COSC e fornisce un’autonomia di carica di circa 70 ore rispetto alle 40 del precedente ETA 2892. Il datario appare sempre in una discreta finestrella tra le 4 e le 5 ma ora è più allineato con il giro delle ore.
Quest’anno il nuovo J12 con il calibro 12.1 ha permesso a Chanel di vincere per la sesta volta un premio al GPHG.
Con un prezzo di €5.300 per entrambe le versioni, un restyling che è riuscito addirittura a migliorarlo – o come dicono pragmaticamente in Chanel “a evolverlo” – e con un movimento del genere, è raro che un’icona sia anche un best-buy. Altre notizie sul sito chanel.com.
Scheda Tecnica Chanel J12
- Referenze: H5700 J12 bianco, H5697 J12 nero.
- Cassa: Ceramica high-tech bianca o nera.
- Diametro: 38mm.
- Impermeabilità: 200 metri.
- Quadrante: Laccato bianco o nero, Indici a numeri arabi rivestiti in SupeLuminova.
- Movimento: Calibro 12.1 Kenissi-Chanel Automatico Certificato Cronometro dal COSC.
- Riserva di carica: circa 70 ore.
- Funzioni: Ore, minuti, secondi, data.
- Frequenza: 4 Hz (28,800 a/h).
- Rubini: 28.
- Bracciale: Ceramica high-tech bianca o nera.
- Chiusura: Pieghevole.
- Prezzo: €5.300.
Commenti
Buongiorno,
dovrebbero migliorare la placcatura, che ad occhio mi sembra molto delicata e fragile: l’esemplare mostrato ha evidenti segni di usura sul cinturino e la cassa.
Grazie per il commento Giuseppe! Senza dissentire dal tuo parere, se così sembra è perché le foto sono live, senza filtro e a differenza delle foto da studio volutamente non corrette. Gli Chanel J12 2019 fotografati erano intonsi e le finiture com’è normale sono perfette in base alla loro esecuzione.
Grazie a lei Davide per la delucidazione.
Capisco, tuttavia la qualità della placcatura usata lascia molto a desiderare per un orologio nuovo.
Buona serata.