Con il Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier” Laurent Ferrier ci ricorda che quando l’argomento è un world traveller le funzioni sono si importanti ma non dovremmo mai fare compromessi con la bellezza. Il verde che vedi crea dipendenza.
Il Classic Traveller è un segnatempo fatto per viaggiare, molto con la testa visto che non è proprio alla portata di tutti, ma questa creazione ci offre una nuova occasione per apprezzare la mano ginevrina di Ferrier, firma di una delle più esplosive orologerie di alto di gamma genuine che potresti acquistare nel capoluogo del cantone dove da sempre nasce l’orologeria svizzera dei piani più alti.
Recensione Laurent Ferrier Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier”
Solo per pochi. Di questo orologio ne saranno realizzati soli 15 esemplari e chi vorrà comprarlo dovrà rivolgersi direttamente a Laurent Ferrier contattandolo attraverso il suo sito web.
Il maestro orologiaio ha dato il nome al suo brand e con alle spalle più di quarant’anni di cultura di Alta Orologeria molti dei quali trascorsi negli atelier di Patek Philippe. Come abbiamo imparato nell’articolo del suo recente orologio di lusso sportivo Sport Auto, in gioventù è stato un valente pilota di vetture sport. Alla 24 Ore di Le Mans del 1979 finì 3° assoluto dietro un tale di nome Paul Newman.
Ma non perdiamoci in chiacchiere e diamo un occhio all’ultima creazione interna del brand.
Quadrante Verde E Magnetico
La prima cosa che ti colpisce quando osservi un Laurent Ferrier è l’equilibrio. Qui la tecnica è l’abbondanza delle indicazioni che necessita un orologio da viaggio è prima di tutto ammorbidita da un delicato quadrante color verde salvia.
Una sfumatissima finitura a raggio di sole crea infiniti e luminosi riflessi verdi che definiscono diversamente i connotati del quadrante a seconda di come la luce lo investe. Il “verde magnetico” – come lo chiama Laurent Ferrier – è ripreso e moltiplicato dal cinturino in nuance con finitura a nubuck.
Guarda gli indici a goccia applicati.
Sono in oro bianco 18k ma la loro raffinatezza va oltre la loro forma e il taglio perfetto. Di marcata forma tridimensionale, più larghi e più alti all’esterno, si restringono su tutti e tre i piani man mano che si avvicinano al centro.
Un altro dettaglio che attira l’attenzione sono le borchie con teste arrotondate in oro lucido che sostituiscono gli indici a ore 3 e 9, dove i contatori non hanno consentito l’uso di indici lunghi.
I piccoli secondi a ore 6 sono arretrati rispetto allo spessore del quadrante, ponendolo così in primo piano. I numeri arabi trasferiti in grigio ardesia sono una finezza che abbiamo già visto nello Sport Auto.
Cassa
Quanto appena descritto è racchiuso in una cassa di titanio (link) grado 5 che misura 41 mm.
Le casse dei Laurent Ferrier hanno sempre la formula di un ciotolo.
Notoriamente leggero grazie alla sua durezza il titanio è anche resistente ai graffi. Nel Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier” è stato profondamente lucidato. Il risultato è una lucentezza piacevole alla vista, simile a quello di un metallo prezioso, ma una volta al polso può essere utilizzato senza troppi riguardi e nella massima sicurezza.
Funzione GMT
Il Classic Traveller all’inizio non si chiamava così, né aveva un aspetto classico.
Invece della tradizionale lancetta dei secondi al centro, o decentrata in un quadrante dedicato, Laurent Ferrier ha optato per un’indicazione dell’ora a distanza su un disco, visibile attraverso l’’apertura a ore 9. Collocandolo direttamente di fronte al datario a ore 3, il Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier” evidenzia nel quadrante una marcata simmetria, sottolineando così il senso di proporzione già presente in tutti gli altri dettagli.
Le sfere di ore e minuti al centro rappresentano l’ora locale, quella che viene letta per prima in ogni momento della giornata. È anche quella che si cambia quando si viaggia da un fuso orario all’altro, grazie ai pulsanti del correttore, la lancetta salta da un’ora all’altra a seconda della distanza percorsa, in avanti o indietro.
L’ora visualizzata nella finestrella a ore 9 segna invece l’ora di casa.. Rimane costante indipendentemente dalla distanza percorsa ed è controllata anche lei direttamente dalla corona.
Movimento Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier”
A comandare il Classic Traveller ci pensa il calibro LF230.02, un movimento a carica automatica con micro-rotore e scappamento naturale, progettato in collaborazione con La Fabrique du Temps.
E qui siamo di nuovo nell’elemento che stacca Laurent Ferrier da molti suoi competitor di Alta Orologeria.
Le finiture sono stupende ed eseguite magistralmente.
La platina a grana finemente circolare, i ponti smussati a mano e decorati con una satinatura rodiata orizzontale, il ponte dell’ancora traforato e lucidato a specchio che rivela eccezionali angoli interni realizzati a mano, il ponte del rotore lucidato a specchio e smussato a mano e il rotore smussato e guilloché non sono che alcuni dei dettagli che rendono il Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier” un’eccellenza. Una cura che sei portato a credere che venga dal passato.
Ma anche se non lo diresti, oltre che storici abbiamo anche degli accorgimenti tecnici assai sofisticati.
Il fondello in zaffiro permette di cogliere senza ostacoli visivi quella meraviglia chiamata micro-rotore con massa oscillante unidirezionale in oro 18 ct.
Ma è la presenza di uno scappamento diretto a far drizzare le antenne. Esso permette di rilasciare un doppio impulso diretto al bilanciere.
Che cos’è uno scappamento con doppio impulso diretto? Un sistema con due ruote di scappamento che funzionano alternativamente e trasmettono la loro energia direttamente al bilanciere. Si chiama impulso diretto al bilanciere perché non è l’ancora a dare l’impulso al bilanciere, come nei classici scappamenti ad ancora svizzeri, ma la ruota di scappamento che è molto efficiente.
Prezzo
62.000 CHF (tasse escluse)
Che Ne Pensi?
La “Série Atelier” di Laurent Ferrier è iniziata nel 2020 con il Classic Origin Green. È proseguita nel 2021 con una versione blu e arancione del Calendario Annuale École. A differenza della maggior parte degli orologi Laurent Ferrier, i pezzi di questa serie sono prodotti in quantità molto limitate e venduti esclusivamente sul sito web del marchio.
Quest’ultimo Laurent Ferrier Classic Traveller Magnetic Green “Série Atelier” dimostra ancora una volta la capacità del piccolo marchio di offrire una bellezza semplice e pura che nasconde una meccanica sofisticata, ma altrettanto rifinita nel più genuino approccio alla tradizionale Alta Orologeria ginevrina.
Che ne dici?
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Commenti
E così continui a tentarci con LF. Ragazzi, che classe. Anche quando scelgono un colore apparentemente eccentrico, riescono a renderlo elegante. Le finiture soleil fatte al top sono tra le mie preferite, la sinuosità della cassa è qualcosa di distinguibile come LF così come gli indici e le lancette affusolate, eleganti e dinamiche allo stesso tempo. Il movimento poi è anch’esso peculiare a LF. Stupendo nelle proporzioni, nei materiali e nelle finiture. Tecnicamente si parla di scappamento naturale e qui pongo la domanda al nostro Max. E’ veramente uno scappamento naturale? Personalmente non ho capito se lo sia effettivamente. A parte la domanda al nostro maestro, nulla toglie alla tecnica impiegata sempre di prima classe come tutto il resto. Mi piacerebbe avere un LF, chissà se prima o poi…
Grazie Lorenzo! Circa la tua domanda se quello di Laurent Ferrier è veramente uno scappamento naturale, la risposta è si: guarda questo video di pochi secondi che lo mostra all’opera https://youtu.be/naGKFCXihpQ. Ora visto che hai sollevato l’argomento faccio un inciso per chi non sapesse di cosa stiamo parlando. Nell’articolo non ho approfondito lo “scappamento naturale” in quanto risultava già piuttosto lungo, comunque non è che l’ennesima invenzione di quel genio che di nome fa Breguet, senza il quale non so se l’orologeria meccanica sarebbe dove si trova oggi, forse si forse no, visto che molte delle invenzioni meccaniche su cui si basa portano tutte la firma del grande maestro di Neuchâtel. Abraham-Louis Breguet inventò lo scappamento naturale per tentare di risolvere almeno parzialmente i limiti dello scappamento a detente (clicca sul termine per approfondire) nel quale l’impulso è dato al bilanciere da una sola vibrazione alternata. Quest’ultimo è il sistema di scansione del tempo inventato da chi sviluppò i primi cronometri da marina e vede tra i suoi grandi interpreti John Arnold – tra l’altro grande amico di Breguet. Di scappamento naturale come principio di funzionamento ne esiste uno solo. A Breguet venne in mente di inventarlo pensando a un sistema più stabile del battito singolo dello scappamento a detente, perciò meno incline a fermarsi a causa di urti improvvisi. Anche se una sorta di leva esiste, lo scappamento naturale raggiunge lo stesso scopo di quello a detente utilizzando solo due ruote dello scappamento collegate tra loro. Un altro vantaggio dello scappamento naturale è quello di “partire da solo” a differenza dello scappamento a detente che invece ha bisogno che il bilanciere venga avviato manualmente. Comunque quasi una decina di anni fa prima Urban Jürgensen subito dopo Christophe Claret riuscirono a portare lo scappamento a detente su un orologio da polso! Tornando allo scappamento naturale Laurent Ferrier ne ha fatto da tempo una delle sue bandiere, ma quando si parla di vera Alta Orologeria, e qui tecnicamente siamo a quote elevatissime, sono tutte invenzioni che come il tourbillon hanno più di 200 anni.
Una meraviglia… in tutto.
Nient’altro da dire.
Grazie per la recensione
Grazie a te Lorenz per apprezzare opere come queste! 🙂
Una vera opera d’arte per pochi fortunati, bellissime le scelte cromatiche e il movimento a doppio impulso (non si finisce mai di imparare).
Grazie Massimiliano, contento che questo Laurent Ferrier ti sia piaciuto!