Il 1953 non è solo l’anno in cui per l’esattezza il 29 maggio Sir Edmund Hilary e Tenzing Norgay entrarono nella storia per essere stati i primi uomini a raggiungere la cima del Monte Everest, la vetta più alta del mondo, e insieme a loro gli appena usciti Rolex Explorer, ma l’inizio di una nuova era in orologeria.
Oggi segnatempo come la serie Explorer, Turn-O-Graph, Submariner – tutti venuti alla luce nel 1953 – sono l’immagine consolidata del genuino orologio sportivo, ma quando essi nacquero erano degli orologi-strumento (toolwatch) indispensabili per svolgere un mestiere o un’attività.
Nonostante ciò Rolex non fu la prima a inventare orologi da polso che fungevano da strumenti: già nel 1920 Longines guidata da Charles Lindebergh realizzò il famoso orologio ad “Angolo Orario” così chiamato perché in grado di misurare a che angolo ci si trovasse rispetto al meridiano di Greenwich e a poter così determinare la longitudine in quell’istante.
Poi arrivarono gli orologi da osservazione utilizzati nella Seconda Guerra, i Beobachtungsuhren o più semplicemente B-Uhren – letteralmente “orologi da osservazione” – utilizzati dal personale a bordo degli aerei, cui estrema precisione serviva per fare il punto durante la navigazione. E come non ricordare i cronografi con tutte quelle scale per eseguire calcoli di ogni genere?
Ma la brillante intuizione di Rolex, che all’inizio e per molto tempo si preoccupò solo dell’impermeabilità di un orologio e della sua funzionalità sviluppando per prima movimenti automatici, fu a un certo punto di svoltare pagina dalle forme classiche e adottate da tutti, ancora molto influenzate dagli antenati da taschino, e pensare a orologi con forme un po’ diverse, più robusti e professionali.
Consapevole o no, la Maison stava scrivendo una pagina importantissima nella storia dell’orologeria e lo fece proprio nel 1953 presentando ben tre nuovi modelli tutti basati sulla cassa Oyster: Explorer 6150, Turn-O-Graph 6202 e Submariner 6200.
In questo articolo esamineremo insieme il primo Explorer confrontandolo con l’ultimo Explorer 2021.
La Vera Storia del Rolex Explorer sul Monte Everest
Forte della oramai comprovata resistenza e impermeabilità dei tondeggianti fondelli che equipaggiavano le casse Oyster dei cosiddetti “Ovetto” (Buble Back), nel 1952 Rolex consegnò i primi prototipi degli Explorer ad alcuni alpinisti. Erano semplici Ovetto con quadranti bianchi che non riportavano il nome Explorer e si distinguevano per indici con numeri arabi 3,6,9. Le lancette erano a foglia.
Molti di coloro che parteciparono alla spedizione sull’Everest del maggio 1953 avevano al polso questi orologi e vi sono prove che Tenzing Norgay ne indossasse uno quello storico 29 maggio. Tuttavia il figlio Jaming Norgay dichiarò successivamente che l’orologio che aveva al polso quel giorno suo padre era un Rolex Ovetto in oro datogli dallo scalatore britannico Raymond Lambert.
Sir Hillary invece di sicuro indossava un orologio Smith e fortunatamente per il marketing Rolex dell’epoca Hillary e Norgay si rifiutarono di svelare chi per primo dei due tocco la cima dell’Everest.
Sia Smith che Rolex sfruttarono la notizia di questa grande impresa ma per qualche ragione, incluso forse il declino del marchio di orologi inglese, da sempre è il Rolex Explorer a essere collegato alla conquista della vetta più alta del mondo.
Tra l’altro se vai sul sito Rolex, il brand fa larghi riferimenti alla spedizione sull’Himalaya del 1953, con tanto di foto di un prototipo Oyster dell’Explorer con quadrante bianco e senza indici 3,6,9, foto di Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay nonché del DNA dei suoi orologi da esplorazione nata guarda caso nel 1953.
Ovviamente non mancano le foto del primo Explorer 6350 con quadrante nero di cui parlerò nel prossimo paragrafo – ma intelligentemente il marchio non scrive da nessuna parte proclami tipo “Il primo orologio a salire sul tetto del mondo”.
Non so se ciò avvenne all’epoca ma non oggi nel 2021. Dopo tutti questi anni in cui la storia dello Smith di Hillary è documentata e ben nota, a Ginevra che sono troppo attenti ad ogni dettaglio piuttosto che mischiare il loro nome con altri preferiscono che sia il mito a parlare. Tutti pensano che li in cima quel 29 maggio 1953 c’era un orologio con la corona: questo è ciò che conta per Rolex, poi che fosse davvero un Explorer alla fine passa in secondo piano.
1953: Il Primo Rolex Explorer del 1953
Nel 1953 le primissime referenze della collezione erano la 6098 e 6298. Anche se alcune di loro riportavano un quadrante nero con indici numerici 3-6-9 esse erano più conosciute per i quadranti color crema, alcune con numeri arabi altre con indici cuneiformi (vedi quello sul sito ufficiale).
A fine anno Rolex lancia definitivamente la versione con quadrante nero nelle referenze 6150 e 6350. Entrambi montavano il movimento a carica atomatica A296 ma il 6350 era certificato cronometro, quindi regolato con maggiore cura.
Equipaggiati con cassa e bracciale Oyster, la prima misura 36 mm di diametro – non pochi nel 1953. Si tratta di un modello solo tempo con un quadrante nero – in alcuni casi con una pregiata trama a nido d’ape – lancette Mercedes luminescenti come gli indici con numeri arabi al 3, 6 e 9. Quelle lancette in particolare sono il segno che da sempre caratterizza la linea Explorer.
Oggi entrambi molto rari, essendo il 6350 il primo a riportare sul quadrante la scritta “Explorer” è questo il vero primo Explorer.
Explorer 2021
Non previsto da molti, compreso il sottoscritto che come novità 2021 pensava al solo arrivo di un nuovo fratello maggiore per il suo cinquantesimo anniversario, Rolex ai primi di aprile ha presentato anche un nuovo Explorer.
Il marchio è conosciuto per cambiare poco o nulla di versione in versione e così dovrebbe accadere anche nel 2023 quando l’Oyster riconoscibile da lontano per le lancette Mercedes e i numeri 3-6-9 senza datario compirà 70 anni. Però l’Explorer modello 2021 presenta alcune inaspettate differenze rispeto al penultimo.
Prima di tutto si è ristretto di ben 3 mm passando dai 39 mm degli ultimi tempi a 36 mm. Io lo vedo come un bene dato che primo tutti gli sportivi Rolex partono da 40 mm e vanno su, secondo lo fa somigliare di più al primo modello del 1953. Poi, cosa mai vista in 68 anni, per la prima volta e contrariamente a un’immagine legata all’Everest – anche se come abbiamo visto non esclusiva – e comunque alle esplorazioni in genere, ora l’Explorer è disponibile anche in una versione acciaio e oro Rolesor giallo. Ma questo è già successo nel 2019 con il Sea-Dweller.
Il Rolex Explorer 2021 è equipaggiato con il calibro 3230, l’ultimo movimento automatico Rolex del marchio e il quadrante è ora laccato nero con lancette e indici colmi di nuova sostanza luminosa proprietaria Cromalight più potente di prima. Il nuovo Explorer acciaio referenza 124270 costa 6.100 Euro, mentre l’acciaio e oro referenza 124273 ha un prezzo di 10.350 Eur.
Evoluzione Rolex Explorer
Bene, adesso che abbiamo davanti un quadro ben delineato del Rolex Explorer e di come si presenti dopo quasi settant’anni è ora di tirare le conclusioni.
A differenza di come è accaduto nel 2017 quando per i cinquant’anni del Sea-Dweller Rolex mise per la prima volta la lente Cyclope sul vetro di quell’orologio, e questa cosa non piacque a molti, penso che tra gli orologi coronati odierni l’Explorer 2021 sia nonostante tutti gli aggiornamenti più fedele che mai al suo passato; lo stesso non penso per il nuovo Explorer II ma è solo un’opinione personale.
Qui finisce la mia parte.
Adesso, qualunque essa sarà, sarei contento di sentire la tua opinione in un commento.
Commenti
A mio avviso il nuovo Rolex Explorer rimane fedele alle origini, semplice ma al tempo stesso elegante, non si discosta tanto dalla versione primordiale, forse a cambiare sono gli aspetti tecnici, interessante articolo comunque! 😀
https://corradofirera.com
Grazie per il commento Corrado! 🙂 Sono contento che l’articolo ti sia piaciuto…
Salve Gentile Massimo,
Domenica pomeriggio decisamente interessante…Basta navigare sul tuo fantastico blog…
Ebbene si lo ammetto erroneamente presumevo che il 29 Maggio 1953 il Neozelandese Sir Edmund Hillary avesse al polso un coronato, poi documentandomi e ricevendo altresì la tua conferma “ufficiale” con tanto di locandina della ditta Smith, mi sono dovuto ricredere.
Come già indicato al tuo blog-mate Mr. Davide Colombo, molto socraticamente : ” so di non sapere” ergo tutto ciò che permetta di ampliare il mio bagaglio conoscitivo è benvenuto se poi si tratta di notizie, opinioni, dettagli concernenti magnifici segnatempo…Siamo al non plus ultra.
L’odierno articolo non fa che riconfermare la tua ” Cool vision” concernente il nuovo modello
dell’Explorer I con cassa down-sized a 36 mm ; appena desti la notizia storsi un pelo il naso presumendo che la precedente versione da 39 mm fosse l’unica da apprezzare.
E’ come vedere un Ferrari GTO del 62…Ti chiedi perché monti ruote a raggi Borrani od il volante in legno a tre razze Nardi ? Semplicemente perché come diceva il grande Vasco…Va bene…Va bene così…
Allora capisci il senso delle cose e forse anche il perché qualcuno abbia pagato 70 milioni di dollari per averne una.
L’unicità non a prezzo… Come unici sono i 36 mm..N’est-ce pas?
A’ bientôt Monsieur…
Meilleures Salutations
Alex
Penso che l’Explorer sia uno di quegli orologi che dovrebbe rimanere sempre uguale al primo modello, come una goccia d’acqua e com’è stato sinora! Chissà se sarà così anche tra due anni per il suo 70°… Grazie per il commento Alex 😉
Gentile Massimo,
scusa gli errori di battitura, intendevo : ditta Smiths e : l’unicità non HA prezzo…
Ormai senza occhiali all’alba dei sixties , come diciamo noi meneghini : ” L’è dura…”
Best Regards
Alex
Ma figurati Alex! 🙂 sai quanti ne faccio io…
Ciao Massimo, commentare e/o criticare (anche se in maniera costruttiva) certi “pezzi” non è facile ma ci provo. Premetto che il vintage a me non piace: perciò preferisco decisamente l’Explorer più recente (anche se nel suo insieme questo Rolex non mi fa impazzire). Preferisco la riduzione di misura di cassa dai 39 mm del precedente agli attuali 36 mm. Bella la variante acciaio/oro ma è soggettiva. Quindi tra 1953 e 2021 io voto quest’ultimo. Se lo comprerei? Su una scala da 0 a 10 (0 non lo compro – 10 lo agogno) dico 3.
Buona continuzione a tutti. Riccardo / SolLevante
Grazie per il commento Riccardo! 🙂
mi era sfuggito, stupefacente il quadrante a “nido d’ape”del 1953.
Complimenti per la precisione ,si impara sempre qualche cosa.
Grazie per il commento Carlo! Anch’io non mi ricordavo di questo particolare, poi quando mi sono documentato per scrivere l’articolo… 😉
Rivedere EXPLORER tutto acchittato fa abbastanza tristezza.
Possibile che si debba procedere sempre a qsti restyling che snaturano originale!