Rolex è l’orologio di lusso più conosciuto al mondo e il primo marchio di orologeria svizzera nel 2019.
Se chiedi a qualcuno che incontri per strada chi è Rolex nove su dieci ti saprà rispondere, ma la percezione che hanno la maggior parte dei consumatori è che i segnatempo coronati siano sinonimo di orologeria ai vertici, quando in realtà lo sono ma per la qualità che peraltro bisogna ammettere è difficile da raggiungere a questi livelli.
Nonostante le strategie di cent’anni fa del fondatore Hans Wilsdorf sarebbero oggi ancora più che vincenti, la notorietà del marchio non è frutto di piani di marketing ma di fatti che la storia dell’orologio riporta senza possibilità di fraintendimenti.
Rolex si è costruita un nome quando i marchi passando dall’orologio da taschino a quello da polso partivano tutti da zero.
Ricordiamo insieme alcune pietre miliari:
- 1910: agli inizi Rolex si concentra sulla fattura dei movimenti e nel 1910 fa segnare il primo orologio da polso a ricevere il certificato svizzero di precisione cronometrica rilasciato dal Bureau de contrôle de la marche des montres du Bienne.
- 1926: Rolex crea l’ermetica cassa Oyster che equipaggerà il primo orologio veramente resistente all’acqua e alla polvere. L’anno dopo un Rolex Oyster indossato dalla giovane nuotatrice Mercedes Gleitze attraversa Il Canale della Manica rimanendo a bagno per oltre 10 ore senza riscontrare il minimo problema.
- 1931: La Maison introduce l’Oyster Perpetual con il movimento Perpetual e lo brevetta. È il primo meccanismo di ricarica automatica con rotore Perpetual che ha ispirato molti movimenti automatici dei nostri giorni.
- 1945: Nasce il Datejust, primo orologio da polso automatico certificato cronometro impermeabile al mondo ad indicare la data all’interno di una finestrella sul quadrante. Completato da un bracciale Jubilé, con il Datejust la marca finalmente concretizza la visione centrale di Wilsdorf: offrire un orologio preciso e affidabile da non togliere mai, neppure mentre si fa la doccia.
- 1953: È l’anno più prolifico della storia di Rolex. In quel periodo il marchio inizia a dirigersi verso gli orologi sportivi e professionali e nel ’53 crea il Turn-O-Graph, il modello Explorer che raggiungerà il tetto dell’Himalaya, e il Submariner che sarà presentato e commercializzato l’anno dopo.
- 1955: Nasce il Rolex GMT-Master primo orologio da polso a visualizzare due fusi orari.
- 1956: Arriva il Rolex Day-Date primo orologio a visualizzare sul quadrante sia la data sia il giorno.
- 1963: Cosmograph Daytona, un nuovo cronografo sportivo robusto e impermeabile con bracciale Oyster e una lunetta con scala tachimetrica per il rilevamento della velocità media.
- 1967: Sea-Dweller primo segnatempo espressamente creato per i subacquei professionisti impermeabile sino a 610 metri e dotato di valvola per la fuoriuscita dalla cassa dell’elio.
- 1985: Acciaio 904L. Rolex usa una speciale lega altrimenti identificata come “acciaio chirurgico” che vanta una resistenza e lucentezza di gran lunga superiore al 316L.
- 2007: Rolex introduce la lunetta Ring Command sullo YachtMaster II che in una regata permette sia il conto alla rovescia che le funzioni di cronometraggio.
- 2015: Rolex presenta per la prima volta un bracciale costituito non interamente da un metallo. Denominato Oysterflex è in caucciù proprietario con un’anima in acciaio. Non tutti se ne sono accorti ma per il brand è stato un passo epocale.
Qual è il Rolex più economico?
Con l’ultimo listino prezzi il Rolex più a buon mercato è l’Oyster Perpetual che nella versione da 39 mm costa €5.900 (in realtà si partirebbe da €4.700 ma si tratta di un modello da 31 mm che puoi vedere nella foto di gruppo più in basso quindi adatto solo a un polso femminile).
Introdotto a Baselworld 2015 l’ultimo Oyster Perpetual è il discendente diretto del primo Perpetual del 1931.
Rimasto negli anni pressoché immutato nell’estetica tutti i modelli montano un movimento di manifattura Rolex.
Meno costoso ma qualità e materiali sono gli stessi dei modelli top
Costruita di robusto acciaio Oystersteel la cassa Rolex Oyster Perpetual è impermeabile fino a 100 metri. La sua lega di acciaio di alta qualità offre un alto livello di protezione alla corrosione. Il fondello scanalato è avvitato ermeticamente.
La corona di carica, anch’essa avvitata, è dotata del sistema di doppia impermeabilizzazione Twinlock. La finitura è satinata mentre la lunetta bombata è lucidata.
Da segnalare il debutto nel 2015 della misura da 39 mm. Rimasto negli anni pressoché immutato tutte le referenze montano un movimento Rolex con certificato di cronometro rilasciato dal COSC vidimato dal Superlative Chronometer.
Movimenti automatici di manifattura 3132, 3130, 2231
La linea di segnatempo più abbordabile di Rolex monta diversi Calibri di manifattura a seconda delle dimensioni della cassa.
Oyster Perpetual 26 e 31 mm = Calibro 2231
Oyster Perpetual 34 e 36 mm = Calibro 3130
Oyster Perpetual 39 mm = Calibro 3132
I movimenti 3130 e 3132 possiedono la nota spirale di manifattura Parachrom blu che approfondiremo più in basso.
Per ora nessuna di queste referenze monta la spirale in silicio introdotta l’anno prima. Tutti i movimenti hanno un’autonomia di circa 48 ore.
Il bracciale Oyster Perpetual
Costruito anch’esso in acciaio 904L le sue tre maglie affiancate non sono oggetto di aggiornamenti. La chiusura pieghevole è la tradizionale Oysterclasp.
Cerchi un orologio più abbordabile? Dai un occhio all’elenco nella selezione di orologi uomo 2020.
Perché un Rolex è così caro?
Per quanto tutti i Rolex siano realizzati interamente da processi industrializzati e da macchinari, i materiali, la loro lavorazione, le finiture e gli innumerevoli test cui sono sottoposti fanno salire di molto il prezzo.
Prendiamo l’acciaio che dal 1985 è il 904L ma solo per i Sea-Dweller, poi finito in tutti i modelli a partire dai primi anni 2000 per poi dal 2008 passare all’Oystersteel. Sapevi che per la loro durezza queste leghe sono molto più difficili e lunghe da lavorare rispetto a quelle inox standard?
Una volta lucidato l’acciaio che usa Rolex risplende come pochi altri. Lo noti se osservi il bagliore che emanano le maglie centrali dei bracciali Oyster o Jubilé rispetto a quelle laterali.
I puristi sono sempre restii a lucidare casse e bracciali in acciaio ma quando è un Rolex se ben eseguita anche dopo anni di graffi, urti, acqua salata, l’acciaio torna a splendere come se fosse il primo giorno che ce l’hai al polso. Ripeto: la qualità dei materiali è davvero invidiabile.
Un tempo quasi tutti i marchi compreso Rolex utilizzavano movimenti svizzeri ETA o Valjoux. L’orologeria andava così: un brand doveva occuparsi solo di sviluppare tutto ciò che c’era intorno.
Ma poi all’avvicinarsi del nuovo millennio le grandi marche, non parlo di quelle di Alta Orologeria artigianale che lo fanno da sempre, cominciarono a sentire l’esigenza di sviluppare il proprio calibro.
Per quanto un movimento automatico tre lancette con datario alle tre abbia una disposizione pressoché standard dei ruotismi – quelle sono le funzioni e quindi più o meno anche gli elementi necessari – sviluppare un calibro internamente ha dei costi enormi.
Oggi tutti coloro che offrono segnatempo di qualità ma a prezzi da medio di gamma utilizzano movimenti base ETA o Sellita. Cambiano qualche particolare come la massa oscillante o un ponte e spesso non dichiarano neppure nelle caratteristiche tecniche che si tratta di un affidabile ma diffuso movimento basico.
Anche dal lato calibri Rolex non è mai stata a dormire. Poche idee (riferito alle complicazioni) ma molto chiare.
L’organo regolatore di un Rolex è costituito da un bilanciere a inerzia variabile, soluzione che fa a meno della racchetta per regolare le semi oscillazioni che influenzano l’isocronismo.
Questa è oggi la scelta primaria di molte Maison e ha il vantaggio di offrire regolazioni molto più precise. Un altro tipico approccio odierno di casa Rolex è quello di “sperimentare, conoscere, ma non innovare mai troppo”.
Un esempio? Il Milgauss è stato il primo orologio studiato per chi lavora in ambienti con forti campi elettromagnetici ma come rivela il nome è da sempre “fermo” a 1000 Gauss perché per Rolex sono più che sufficienti.
Dentro alla ruota del bilanciere oscilla la brevettata spirale Parachrom blu che possiede caratteristiche di amagneticità e robustezza molto buone.
Prendi lo scappamento Chronergy. Rolex che da anni ha sviluppato anche lei la sua tecnologia al silicio (si chiama Siloxy) si concentra ancora a cercare di migliorare lo scappamento che è il punto cruciale di qualsiasi orologio meccanico, tanto che i più grandi orologiai viventi sono soliti dire che “lo scappamento perfetto non è stato ancora inventato”.
Uscito nel 2015 e finito per primo nel calibro 3255, Chronergy è un tradizionale scappamento ad ancora svizzera ma ottimizzato negli elementi che lo compongono.
Presenta un rapporto di lunghezza tra i denti della ruota dello scappamento e quelli della paletta dell’ancora invertito rispetto a quanto siamo normalmente abituati a vedere nello scappamento oggi più diffuso. A Ginevra fanno sapere che questo accorgimento è stato operato per compattare il sistema.
Il resto delle innovazioni Rolex è concentrato sulla tecnologia di lavorazione e sui materiali. Se da una parte l’utilizzo della tecnica di taglio Liga in Alta Orologeria non è più da tempo una novità, la conformazione dello scappamento Chronergy permette un “effetto leva” migliorato.
Da molto tempo il marchio non si limita più a certificare i suoi movimenti cronometri solo attraverso l’ente ufficiale svizzero COSC (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres). Dopo questi test Rolex riesamina il movimento successivamente ad averlo incassato seguendo i criteri interni del Cronometro Superlativo che coinvolgono: impermeabilità della cassa, efficacia e tenuta della carica automatica, garantendo alla fine una precisione di -2/+2 secondi al giorno.
Questi sono accorgimenti che anche altri marchi top hanno messo a punto individualmente ma tutto questo fa si che i Rolex siano orologi abbastanza costosi. La visione del marchio non è di approcciare l’Alta Orologeria ma di prediligere di costruire segnatempo affidabili e longevi.
Quanto costa un Rolex usato?
Se guardiamo il mercato degli orologi vintage, negli ultimi dieci anni è in generale cresciuto del 100%.
Ma soprattutto negli ultimi tre anni la popolarità di Rolex ha raggiunto livelli elevatissimi. La domanda sempre crescente unita alla difficoltà di comprare un Rolex nuovo ha fatto inevitabilmente salire di molto anche le quotazioni dell’usato.
Visto che negli ultimi anni la Maison si è particolarmente dedicata al GMT-Master II questa è al momento la collezione più ricercata, ma tra gli sportivi seguono a ruota il Submariner, poi l’Explorer, meno l’Explorer II, e c’è sempre un ottimo interesse per i classici Datejust e Day Date.
Nuovo o usato il Daytona rimane il Rolex in assoluto più ricercato. Poi da quando il 26 ottobre 2017 il Daytona di Paul Newman è stato venduto a un’asta tenuta da Phillips per la pazzesca cifra di quasi 18 milioni di dollari, diventando il secondo orologio da polso più caro al mondo se consideriamo il successivo Patek Philippe Only Watch 2019, chi lo ferma più.
Per un Daytona acciaio 116500LN semi-nuovo con lunetta in ceramica al momento che scrivo ci vogliono anche €23000 dal mercato grigio. Per un 116520 usato circa €20000.

Tornando con i piedi sulla terra il Rolex più economico usato è il Precision che costa dai €2000 ai €2400. Non te lo consiglio perché quelli che si trovano in giro sono passati da diverse mani e il calibro che lo muove a carica manuale è abbastanza fragile nell’alberino di carica, di solito per mancanza di manutenzione.
Spendendo un po’ di più per una somma dai €2.800 a salire andrei su un Air-King ref. 5.550 che monta un movimento a carica automatica. Se vuoi comprare un Rolex usato che ti durerà una vita ed ha molta classe andrei su un Explorer 114270 che trovi a circa €5.000 ma a quel prezzo bisogna pretendere una dotazione completa di scatola e garanzia originale.
Non è il momento migliore per comprare un Rolex usato anche se, i risvolti economici purtroppo negativi dell’era Covid-19, potrebbero favorire una maggior contrattazione del prezzo finale.
Se cerchi una referenza sportiva per un Submariner, ultimo modello o precedente che sia, ci vogliono intorno ai €9000. Io mi orienterei più verso un Explorer II 16570 che è uno stupendo Oyster e si trova intorno a €6.000. E pensare che solo due anni fa valeva quasi la metà.
Altrimenti valuterei uno Yacht-Master 16622 Rolesium con quadrante e ghiera in platino, un segnatempo che gli appassionati del marchio non hanno mai colto forse per la sua stretta somiglianza con il più blasonato Submariner, ma per me si tratta di un Oyster davvero speciale. Prezzo intorno a €7.000.
A prescindere se sia economico o no compra il Rolex usato che vuoi basta che sia da un negozio conosciuto o da un amico di cui puoi fidarti della provenienza e dell’originalità.
Soluzioni alternative verso il basso sono altamente sconsigliate per il grande numero di falsi che ci sono in giro o di referenze non coerenti, ossia modificate anche con pezzi originali.
Concludendo dovresti comprarne uno?
Mi auguro che leggendo questo articolo, ripassando alla mente concetti cui forse conoscevi già, tu abbia ora un quadro più chiaro che mai.
In sostanza Rolex è un marchio che con le sue innovazioni ha scritto i primi anni dell’orologeria da polso e oggi continua a essere un riferimento per la qualità, il suo immobilismo estetico, e la continua ricerca di piccole migliorie.
Poi se per te riconoscibilità e status sono al primo posto sei a cavallo: Rolex sarà sempre il marchio di orologi sulla bocca di tutti.
Però l’orologio, almeno come lo intendo io, non deve esprimere solo chi sei o a che livello tu ti trovi ma costruire un tunnel di emozioni tra lui e te, e non tutti quando arrivano a questo sublime traguardo percorrono la stessa strada.
Pensa quali sono le tue priorità e fai la tua scelta.
Diciamocelo chiaramente: Rolex non fa innovazione da 50 anni, i materiali che usa nella produzione standard sono materiali normalissimi (il 904L costa, in barre, meno di 5 euro al kg, tanto per capirci. Guardatevi i listini pubblici delle acciaierie, se volete ve li mando). Costa molto la lavorazione? Con le attuali macchine a controllo numerico ve lo sventro il 904L. Diciamocelo chiaramente: Rolex fa movimenti industriali, ottimi per carità (e ci mancherebbe: dopo 100 anni…) ma senza alcuna innovazione e senza alcuna particolarità che valga davvero quello che fa pagare i suoi prodotti. Sono semplicemente stati molto bravi a capitalizzare l’immagine che si sono fatti quando davvero facevano cose all’avanguardia. Ora Rolex vende o a chi ha davvero bisogno di un orologio per tutti i giorni, pratico, conscio di strapagarlo comunque, o a chi di orologi capisce poco ma vuole una grande immagine presso gli strati più bassi della popolazione, o presso chi, quando gli si dice in un orecchio “A. Lange” ti guarda stranito.
Grazie per l’intervento Bull! 😉 Sono d’accordo, hai sviluppato anche tu e con altri interessanti dettagli che al giorno d’oggi Rolex non innovi molto, ma più che altro migliori. Tuttavia non si può ignorare che il nome se lo sia costruito 100 anni fa con invenzioni epocali e davanti a qualsiasi marchio. Come avrai notato in questo lungo articolo ho sottolineato si la qualità – per me ineccepibile – degli orologi coronati, ma anche solo accennato per non far polemica sul diffuso fraintendimento tra alta qualità e Alta Orologeria che quasi tutti hanno in testa su Rolex.
Carissimo sig. Scalise, vorrei scusarmi per il mio primo intervento, che ad una rilettura trovo sia un po troppo aggressivo nella forma. Grazie per la risposta, con la quale concordo.
Nessun problema! 😉 Le opinioni allargano la mente, torna presto a lasciarne un’altra
Salve a tutti!
Non essendo un intenditore vorrei chiedere consiglio a tutti voi. Ho trovato questo Rolex usato https://www.biffigioielli.com/orologio-rolex-datejust-31-mm-68240/ ma non riesco a capire se valga la cifra che costa, sapreste aiutarmi?
Grazie mille anticipatamente
Ciao Marco fatto salvo che sia 100% originale e coevo il prezzo è nella media.
ANCHE IO HO SENTITO PARLARE, NON SONO INTENDITORE, DI ALTA QUALITA’ DEI MATERIALI E LIVELLO DI PRECISIONE DI COSTRUZIONE, MA NON DI ALTA OROLOGERIA. DA CONSIDERARE PERO’ L’INDUBBIO FASCINO CHE IL NOME ROLEX HA ACQUISITO IN 100 ANNI DI STORIA E DA GIUSTIFICARNE I PREZZI SEPPUR ALTI.
Grazie per il commento Emiliano!
Massimo sto cercando di acquistare il mio primo orologio Rolex e sono innamorato del Rolex turn-o-graph ma vedendo il prezzo che a oggi si aggira intorno ai 7000€ mi domando se ne valga la pena o orientarmi su un Datejust nuovo che a listino trovo a 8150? Grazie
Grazie per la domanda Daniele! Il Turn-O-Graph è un orologio fantastico: come sai è l’orologio che ha preceduto il Submariner e il GMT-Master ma nel 2011 è uscito di produzione ed è più per intenditori. Il Datejust credo proprio che non sarà mai dismesso e se per il tuo primo Rolex propendi più per una commerciabilità futura al momento sembrerebbe la scelta giusta. Vedi tu.
Circa il tanto decantato AISI 904L trattasi di un acciaio austenitico con bassissima percentuale di Carbonio (come del resto il ben più noto AISI 316L) che quindi, nell’impiego specifico di cassa, fondello e bracciale, dovendo innalzare le caratteristiche di resistenza alla corrosione, viene impiegato solo dopo essere stato solubilizzato: viene cioé effettuata la tempra, che essendo quasi senza carbonio, addolcisce il materiale, affinandone la grana, il tutto a vantaggio delle caratteristiche di resistenza alla corrosione, ma con decadimento delle caratteristiche meccaniche, vedi per esempio la durezza e la resistenza a trazione.
Concludo affermando che se al posto del AISI 904L venisse impiegato il Nictronic 50 con ancora maggiori quantità di Cromo e Nichel senza o quasi tracce di Carbonio, visto il costo del materiale sarebbe più giustificabile il prezzo del più comune Rolex oltre che dopo 6 mesi di permanenza in acqua salata, non vi si riscontrerebbero che debolissime tracce di pitting facilmente rimovibili con uno spazzolino in Nylon.
Caspita, un vero esperto di leghe… Grazie per il commento Andrea! 🙂 Ricordo solo – come peraltro citato nell’articolo – che dal 2008 per l’acciaio Rolex utilizza l’Oystesteel, che appartiene anch’esso alla famiglia del 904L ma si distingue per qualche seppur minima e segreta differenza.