Presentato al mondo intero il 23 settembre scorso Omega Speedmaster Chronoscope ha sorpreso subito sia addetti ai lavori sia appassionati. Anche se rivisitata la cassa è in stile Speedmaster e la presenza di tre scale sul quadrante ci riporta indietro ai tempi in cui i cronografi erano utilizzati solo come strumenti di misurazione. Contemporaneamente introduce il nuovo movimento 9908, un calibro a carica manuale certificato Master Chronometer.
Come ho scritto nel primo articolo questa novità mi ha stupito anche per il significato del suo nome.
Difatti Chronoscope deriva dall’unione di due parole greche “Chronos” (tempo) e “Scope” (osservare) e, nonostante da sempre chiamiamo questi segnatempo “cronografi” da “Chronos” e “Grápho” con l’ultima parola che significa “scrivere”, è con il nome usato da Omega per questo Speedy vintage che dovremmo chiamare tutti i misuratori di intervalli brevi.
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Se ti stai dirigendo verso il maltempo e vuoi sapere con classe a che velocità stai andando, quando arriverà la tempesta e quanto veloce sta battendo il tuo cuore, non devi per forza essere hi-tech.
Estetica
Prima di iniziare la recensione va ricordato che Chronoscope non è un nome nuovo per Omega; la Maison che ha come logo l’ultima lettera dell’alfabeto greco lo ha già utilizzato per la sua collezione Deville che accoglie segnatempo vintage nell’aspetto.
La linea Speedmaster Chronoscope è composta da sei modelli con cassa in acciaio a finitura lucida e satinata più uno nella speciale lega Bronze Gold che il marchio ha introdotto in un Seamaster 300 lo scorso marzo insieme a parecchie altre novità 2021.
Innanzitutto la cassa misura 43 mm, una taglia intermedia tra il Moonwatch e i 44 mm del Dark Side of the Moon. Per me è stata un’altra sorpresa scoprire che il mio polso dove il limite sono 41 mm e abbastanza tirati ce la faccia ancora a caricarselo.
Non molto longilineo forse per calzare meglio, da ansa a ansa misura 48 mm e nonostante il vetro in zaffiro decisamente bombato i suoi 12,8 mm si spessore non si notano per niente. La larghezza dell’ansa è di 21mm e la chiusura del cinturino e del bracciale misurano 16mm.
Tutti numeri indossabili dalla media. Apparentemente per ora non si sente l’esigenza di costruirne una versione reduced – per citare la parola che Omega usa per identificare i suoi Speedmaster pensati per polsi piccoli – come invece ipotizzavo nell’articolo di presentazione.
Per quanto riguarda i materiali, se puoi permetterti il Bronze Gold è davvero incantevole. É una lega di bronzo arricchita di oro al 37,5 per cento, con un po d’argento per addolcirne il colore e del palladio per aggiungere resistenza alla corrosione.
I rimanenti sei hanno la cassa in acciaio, e quelli con bracciale hanno lo stesso aspetto del famoso “Nixon” del 1969.
Quadrante
É l’elemento centrale di questo cronografo. Quando Omega ha progettato lo Speedmaster Chronoscope si è ispirata ai suoi orologi sportivi degli anni ‘40.
Abbiamo tre scale che rappresentano il limite delle indicazioni che puoi mettere su un segnatempo di questo tipo. Un po’ com’è oggi con gli schermi degli smartphone, sempre più grandi e luminosi, ottant’anni fa in orologeria era un’abitudine realizzare cronografi con tre scale cercando di massimizzare più che si poteva il loro aspetto.
Per quanto funzionali bisogna ammettere che oggi la presenza di quelle scale hanno per la maggior parte di noi un significato puramente decorativo, comunque, anche agli occhi del sottoscritto, costretto dalle primavere che cominciano a non essere poche a mettere sempre occhiali con un +1,5 gradi, non si confondono tra loro.
Tra l’altro Omega non molto tempo dopo di quando costruiva cronografi simili a questi Chronoscope uscì con lo Speedmaster che si distinse subito proprio per la scala tachimetrica posizionata sulla lunetta.
I colori dei due esemplari che vedi fotografati sono i miei due preferiti. La tinta marrone è abbastanza scontato che sia la più adatta per il bronzo.
L’altro con quadrante blu, contatori argento e lancette rodiate l’ho espressamente chiesto a Omega perché è della combinazione di colori su acciaio che mi piace di più. La traccia a colimaçon (a forma di chiocciola) sul quadrante è tipica dei cronografi Omega degli anni 40.
Sono anche disponibili due modelli con quadrante argento e contatori blu e altri due con quadranti argento e contatori neri in stile Panda. Tutti hanno gli indici costituiti da numeri arabi applicati.
Le lunette sono in alluminio ad eccezione del Chronoscope Bronze Gold dove è in ceramica.
Per quanto riguarda le lancette sono nell’immancabile stile classico a foglia. Sottili e molto eleganti, come in quelle dell’epoca non possiedono un trattamento luminescente (alcuni non possono farne a meno) per cui nell’oscurità non si vedono.
Scale
Credo che la scala tachimetrica sulla lunetta tu la conosca molto bene. Comunque serve per conoscere la velocità media di un veicolo che percorre un chilometro o millesimo di miglio.
Vediamo le altre due disposte dall’esterno verso il centro del quadrante:
- Scala telemetrica: É in grado di misurare la distanza di un fenomeno, luminoso e sonoro allo stesso tempo, come un fulmine con l’associato tuono.
- Scala Pulsometrica: serve per misurare in tempi rapidi (30 pulsazioni) la frequenza del cuore al minuto.
Movimento
Per un cronografo vintage come il Chronoscope un movimento a carica manuale era d’obbligo. Il calibro Omega 9908 è un inedito movimento con cronografo e due contatori.
Immancabile per lo smistamento delle funzioni cronografiche la presenza della ruota a colonne e ovviamente, simbolo della Maison di Biel Bien, lo scappamento coassiale. Non manca neppure una scorrevole spirale in silicio.
Come si può notare attraverso il cristallo del fondello, per potervi apporre una estesa decorazione con Cotes de Genève a ventaglio Omega lo ha chiuso con una platina superiore, seguendo almeno esteticamente uno stile più sassone che svizzero. Le onde nascono tutte dallo scappamento (coassiale), il cuore di tutti i movimenti.
Ha una riserva di carica di 60 ore, dieci in più del calibro 3861 del nuovo Speedmaster.
Com’è abitudine nei movimenti Omega serie 8900/9900 estraendo la corona di una posizione si può impostare la lancetta delle ore in modo indipendente. Tirando ancora si può impostare l’ora.
Le indicazioni offerte sono: ore, minuti, piccoli secondi per il tempo, una lancetta centrale dei secondi e una piccola lancetta dei minuti e delle ore per le funzioni del cronografo. Sia la lancetta dei minuti che quella delle ore del cronografo si trovano all’interno del contatore a ore 3 perciò è come se fosse un tricompax.
Come tutti i movimenti Omega è certificato Master Chronometer dal METAS (Istituto Svizzero di Metrologia) ed è resistente a campi magnetici sino a 15.000 Gauss.
Per migliorare la riserva di carica dell’orologio Omega ha inserito due bariletti con rivestimento Diamond-Like-Carbon antiusura.
Caratteristiche Tecniche
- Cassa: Dimensioni 43 mm – Materiale Acciaio o Bronze Gold, Ghiera in alluminio con scala tachimetrica (in ceramica per il Bronze Gold), Fondello Acciaio/Zaffiro – Impermeabile sino a 50mt.
- Vetro: Zaffiro curvo con doppio trattamento antiriflesso.
- Quadrante: Argento e contatori blu, blu, contatori argento e lancette rodiate, argento e contatori neri stile Panda, marrone patina per il Bronze Gold, lancette a foglia.
- Movimento: Omega – calibro 9908 a carica manuale, 44 rubini, Frequenza 4 Hz – 28.800 a/h – Riserva di carica: 60 ore – Funzioni: ore, minuti, cronografo con ruota a colonne, piccoli secondi alle 9, e 12 ore alle 3.
- Cinturino: Cuoio, chiusura ardiglione.
- Bracciale: Acciaio ‘Nixon’, tre file finitura opaca/ due a finitura lucida – Nuova chiusura a pulsante con microregolazione.
Prezzi
La collezione è per ora composta da 7 orologi, 6 in acciaio e 1 in Bronze Gold. Ecco i prezzi partendo dall’ultimo.
- Ref 32992435110001 – 14.100 Euro
- Ref. 32930435102001 – 8.700 Euro
- Ref. 32933435102001 – 8.400 Euro
- Ref. 32930435102002 – 8.700 Euro
- Ref. 32932435102001 – 8.400 Euro
- Ref. 32930435103001 – 8.700 Euro
- Ref. 32932435103001 – 8.400 Euro
Opinioni
Alla presentazione di questo orologio c’era un responsabile di prodotto svizzero a descriverli e abbiamo potuto vederli da vicino ma erano tutti fissati su un pannello. Io i due che vedi li ho avuti a disposizione una settimana, più che sufficiente per farmi un’idea precisa.
I marchi come Omega hanno una storia così lunga che quando esce una novità in stile vintage i più informati possono trovare dei precisi riferimenti ai modelli del passato. Qui mi riferisco ai quadranti a tre scale così come a dettagli costruttivi tipo il pavimento dei contatori a chiocciola.
Meccanicamente parlando c’è un movimento nuovo di zecca con i soliti tecnicismi che da sempre distinguono Omega dai suoi diretti competitori.
Stupende le decorazioni a ventaglio della piattina che copre il calibro 9908 e il dettaglio qualitativo che vede sempre per il calibro un diametro di 40 mm su 43 mm di cassa. Perciò oltre a non essere presente la fastidiosa ciambella per raccordare movimento e cassa, se noti l’anello del fondello che trattiene il vetro in zaffiro è molto sottile e tutto quello che vedi è vero movimento, non spessori!
Forse chi ha un polso molto piccolo deve rinunciarvi ma per chi ne ha uno medio, non volevo crederci neppure io, vale la pena andarlo a provare.
Infine, salvo per il Bronze Gold che vede il suo prezzo inevitabilmente lievitare per la lega preziosa di cui è fatto, i modelli in acciaio sono più che da valutare economicamente parlando. Prova a farti un giro e guarda quanto si fa pagare un marchio svizzero, anche tra quelli non storici, un cronografo di manifattura.
Queste sono le mie considerazioni.
Quali sono le tue?
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Commenti
Bella recensione complimenti e foto bellissime! Il modello acciaio con quadrante blu è meraviglioso… Ma anche se vintage il bracciale in acciaio Nixon qui non ci azzecca nulla.. È palesemente di un’altra epoca. Meglio con un cinturino in cuoio secondo me. Per il movimento sono d’accordo, Omega sempre come minimo una spanna sopra Rolex… Ciao
Grazie per il commento Ismaele!
Gran bell’articolo ma con una imprecisione
Omega ha come simbolo la lettera Omega, ultima lettera dell’alfabeto greco.
L’omicron è invece uguale alla nostra o
Caspita Grazie Franco! È un “errore” che mi porto dietro da tempo.. Da non umanistico mi sono fidato di chi anni fa mi aveva detto omicron. Comunque mea culpa: corrego subito.
Per quanto sia bello e simpatico e retro’….ha voglia di correre dietro ai Rolex…….!!!
Grazie per il commento Renato!
A ore 3 vi è il conta ore (12), a ore 9 vi è il segna secondi (60), ma non vedo il contaminuti (30 dichiarati nelle caratteristiche del movimento. Per le scale invece è tutto chiaro.
Non vedi il contatore dei 30 minuti perchè NON C’É e quello elencato nelle caratteristiche del movimento era un refuso! (creato molto probabilmente copiando, incollando le caratteristiche di un altro crono Omega e modificandole, appunto erratamente). Corretto. Grazie per la segnalazione Andrea! 😉