Nel 1953, Blancpain ci ha introdotto al Fifty Fathoms, il pioniere degli orologi da immersione. Poi, nel 1956, è arrivato il Bathyscaphe, un’altra icona subacquea. Ora entrambi questi mondi affluiscono in un singolo pezzo di Alta Orologeria, e non necessariamente per coprirsi di salsedine (anche se non sarebbe un problema) ma per accompagnarti ovunque con classe.
In questa recensione ci concentreremo su qualcosa di decisamente più contemporaneo ma altrettanto affascinante che immergerci nella storia di Blancpain che risale al lontano 1735: il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback. Un nome lungo, certo, ma dove ogni parola ha qualcosa da raccontare.
Storia del Bathyscaphe
La storia della collezione Bathyscaphe ha inizio con il lancio del Fifty Fathoms nel 1953 il primo orologio subacqueo moderno, creato da Blancpain. Agli inizi il Fifty Fathoms non andava per vetrine come fanno oggi i suoi nipoti; è stato subito adottato come orologio ufficiale del corpo di combattimento subacqueo francese e successivamente da altre forze militari in tutto il mondo.
Nel 1956, Blancpain ha introdotto il Bathyscaphe, una versione più piccola e adatta all’uso civile del Fifty Fathoms con una cassa da 37 mm.
Marc A. Hayek CEO di Blancpain, anche lui appassionato sub di buon livello, nel 2002 rilancia la linea Fifty Fathoms che culmina nel 2013 in occasione del 60° anniversario nella presentazione del Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe. D’altronde che altro poteva nascere da una lunga genealogia di segnatempo da immersione?
Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback
Introdotto a fine 2022, riguardo ai materiali impiegati il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback rappresenta un punto di riferimento nel campo dell’orologeria di lusso. La cassa è realizzata in titanio grado 23, una lega di alta qualità spesso utilizzata in applicazioni aerospaziali e mediche. Questo tipo di titanio è noto per la sua purezza e una resistenza superiore alla corrosione.
Il titanio grado 23 è conosciuto anche con la sigla 5 ELI, acronimo di Extra Low Interstitial. Con lui l’orologio non solo diventa leggero ma si trasforma anche in un highlander.
Il quadrante, con la sua finitura a raggi di sole, dirige la luce verso l’esterno fino e quando incontra la finitura spazzolata della cassa – che misura 43mm di diametro – e la scavalca. Anche lei riflette la luce ma in modalità diffusa. E arriviamo all’immancabile uso di indici e lancette abbondantemente ricoperti di sostanza luminescente.
E la lunetta? È dotata di un meccanismo di bloccaggio brevettato. Già, proprio lo stesso componente con cui nel 1953 Blancpain fece conoscere al mondo intero la “ghiera unidirezionale”. Anche se oggi per misurare la durata delle attività subacquee e dei tempi di compensazione fortunatamente si adopera un più sicuro computer, senza di quella un orologio non si può chiamare diver.
Ma non è tutto. La corona a doppia tenuta anch’essa brevettata e il fondello avvitato con anello metallico offrono una resistenza all’acqua di 300 metri, mentre il bracciale in metallo o il cinturino in tela di vela offrono opzioni pratiche. Potendo, anche se c’è da sborsare qualche migliaio di euro in più lo sceglierei con il bracciale in titanio 23.
Movimento Blancpain F385
Il Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback è animato dal Calibro F385, un movimento cronografico automatico di manifattura che racconta la parte del DNA orologiero di Blancpain rappresentata da Frédéric Piguet, azienda acquistata nel 1932, e che per molto tempo ha prodotto calibri oltre che per la Maison di Le Brassus anche per Audemars Piguet, Breguet, Patek Philippe, Vacheron Constantin, solo per citare i marchi più illustri.
Il calibro F385 oscilla all’alta frequenza di 36.000 alternanze all’ora. È dotato di un rotore in oro 18k rivestito in platino e la ricarica automatica di 50 ore avviene in modalità bidirezionale. La molla della spirale è in scorrevole silicio.
La ruota a colonne in titanio e l’innesto verticale sono state scelte per offrire un’azione del cronografo fluida e precisa. È dotato di funzione flyback grazie alla quale si possono cronometrare intervalli di tempo in rapida successione, senza dover prima arrestare, resettare e far ripartire la lancetta centrale del cronografo.
Ovviamente quando a firmare un orologio da immersione è un brand di alto di gamma le finiture curate non possono mancare.
Il ponte del bilanciere, ad esempio, presenta una superficie sabbiata con una finitura circolare, mentre i suoi bordi brillano per una lucidatura a specchio. La platina e i ponti del calibro sono decorati con una finitura sabbiata con motivo a spirale. Come sempre i tradizionali anglage lucidati a mano aggiungono un tocco di raffinatezza.
Prezzo
Come potrai immaginare il prezzo del Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback in titanio riflette quanto descritto sinora. La versione che vedi in titanio grado 23 con cinturino in tela di vela è disponibile a un prezzo di €16.400. Se invece scegli per il bracciale in titanio, il prezzo sale a €19.060. Costoso? Certamente. Ma considera ciò che ottieni: un pezzo che abita al piano più alto che un orologio da immersione può occupare.
Opinioni
Quando tieni tra le mani orologi subacquei come il Blancpain Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback in titanio, ti rendi immediatamente conto di avere a che fare con un segnatempo fuori dal comune che si distingue dal mucchio sia per il suo design minimalista ma affascinante che per la sua esecuzione.
Ma come ogni oggetto che procede a testa bassa non è adatto a tutti. Come filosofia è parecchio lontana da quella di un Submariner o un Seamaster che sono i bestseller di questa categoria di segnatempo che, senza tanti giri di parole, alla fine sono tutti degli sportivi. È vero che è anche un cronografo, complicazione che come saprai è la più amata dagli italiani, ma non uno qualunque.
Quarantatré millimetri poi non sono per tutti i polsi ma c’è un perché e io ci ho messo anni per capirlo. Chi costruisce gli orologi come qualunque altro bene potrà anche in qualche caso mettere in prima fila la passione ma come minimo di fianco c’è che deve fare profitto, scontato vero?
Per anni mi sono domandato perché i Fifty Fathoms – esclusi quelli in edizione limitata – misurano come minimo oltre 42mm passando per i 43mm del Bathyscaphe e in qualche caso toccando i 45mm. Questo perché Blancpain li considera ancora oggi orologi da mettere sulla muta, stop. È anticommerciale non fare dei sub da 38-40mm ma lei la vede così.
In conclusione, il Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback è un orologio che merita considerazione per chi è alla ricerca di un pezzo che combina l’Alta Orologeria con un robusto orologio sportivo, leggero in quanto fatto del sofisticato titanio 23 e con un movimento che merita di essere visto non solo perché oggi i fondelli sono in zaffiro.
Cosa ne pensi? Che ne dici dell’uso di un materiale come il titanio 23? Qual è il tuo punto di vista su un orologio subacqueo con un movimento di Alta Orologeria?
Lascia la tua opinione in un commento.
Commenti
E’ un ottimo esempio del fatto che si seguano le leggi del mercato, e si facciano orologi di questo tipo, a volte anche senza alcun senso. Ed e’ vero anche che gli orologi subacquei non li usino solo i subacquei.Come e’ vero anche che uno in possesso del Monaco deve per forza fare la 24 ore di Le Mans.
Modello di altissimo prestigio, meccanica sopraffina, materiali esagerati, ma cronografo no, quello no. Certamente avranno fatto dei miracoli per i pulsanti ( anche se,giustamente, la maggior parte di marchi che produce questo tipo di orologi consiglia di non usarli sott’ acqua ).lo trovo piuttosto come un’ ibrido, subacqueo piu cronografo da usare fuori dall’ acqua, quindi due orologi in uno.Mi scuso per l’ ironia, ma questo e’ il mio punto di vista, forse un’ po radicale, ma certamente sincero. Buon weekend a tutti.
Grazie per il commento Raffaele!
Secondo me sul Bathyscaphe, lo chiamo così perchè col Fifty Fathoms condivide solo il pre-nome commerciale, potevano lasciare gli indici come nel vintage, quelli nuovi svuotano il quadrante che risulta meno proporzionato, non solo su questo chrono, anche sul solo tempo. Sulle finiture balza all’occhio Il rotore che è appunto “inguardabile” sia in se che come causa di offuscamento del movimento. Blancpain potrebbe fare molto di più, senza dover ritoccarne per forza il listino, ma forse non è molto focalizzata sul pezzo. Non vorrei che le edizioni Swatch facessero perdere l’orizzonte, cioè la bussola. In mare è un attimo…
Grazie per il commento Lorenzo! Molto spesso i marchi quando eseguono riedizioni non presentano copie esatte del passato; il motivo è di non intaccare il proprio mercato del vintage…
Sinceramente e come opinione personale, non credo freghi nulla a Swatch del mercato del vintage. Se fosse dovrebbe avere in pancia, o in una sua società satellite, una marea di orologi vintage, ma non credo sia il suo core business.
Capisco il concetto se riferito ad una referenza particolare, come la data rossa o gli indici un pò diversi fatti per edizioni irripetibili, cioò replicarle sarebbe presuntuoso, ma affinare un design riuscito ed iconico, cioè renderlo moderno ed attuale, come fa da sempre anche Rolex, non è sbagliato di principio.
Se poi ci focalizziamo su questo gruppo che riproduce gli stessi design ma in plastica di icone del presente e del passato, come Speedmaster e Fifty Fathoms, senza minimamente badare alle conseguenze dello svilimento delle referenze originali, allora il discorso protettivo non credo possa reggere.
E’ ovvio che sono discorsi da intenditori esigenti, lontano dalla realtà del mercato, fatta invece da clienti che si accontentano di ciò che le case decidono di produrre e gli va sempre bene tutto, anzi giù con gli applausi e le lodi.
Buongiorno Massimo
Che dire… orologio bellissimo, sia per quanto riguarda il materiale utilizzato, il Titanio 23, non così banale da lavorare, sia per l’utilizzo del movimento di Alta Orologeria.
Però se devo dirla tutta… ormai più nessun subacqueo indossa queste chicche per fare immersioni.
Quelli che conosco io, che si immergono ogni fine settimana, indossano computer da polso, come Suunto, Mares ecc..
Più nessuno indossa Rolex, Blancpain, Omega. Quindi tornando alla tua frase:
“Per anni mi sono domandato perché i Fifty Fathoms – esclusi quelli in edizione limitata – misurano come minimo oltre 42mm passando per i 43mm del Bathyscaphe e in qualche caso toccando i 45mm. Questo perché Blancpain li considera ancora oggi orologi da mettere sulla muta, stop. È anticommerciale non fare dei sub da 38-40mm ma lei la vede così.”
R&D, Marketing, Commerce, di Blancpain dovrebbero ripensare un pò alle loro convinzioni, ormai i loro orologi non sono più usati dai “Cousteau” delle immersioni, ma da benestanti che li sfoggiano durante gli aperitivi delle terrazze di Milano, per cui se adeguerebbero le dimensioni, probabilmente aumenterebbero le loro vendite.
Buona giornata
Grazie per il commento Lorenz. Sembra assurdo ma quella mia frase che hai riportato qui riguardo le dimensioni non è una mia licenza letteraria o opinione che spesso ci può stare nelle parole di un autore, è la sacrosanta verità. Ossia, sono le parole di Blanpain che ho incontrato ai primi del 2023 durante la presentazione del Fifty Fathoms 70th Anniversary Tech Gombessa https://www.orologidiclasse.com/blancpain-fifty-fathoms-70th-anniversary-act-2-tech-gombessa/. Loro, escluse le edizioni limitate o speciali come il Fifty Fathoms Anniversario Atto 3 uscito quasi a sorpresa Sabato 23 notte che troverai dopo questo articolo, che è 41,3mm, gli orologi sub – come ho scritto, e premesso che un giorno non cambierà idea – continueranno a farli di quelle dimensioni per la missione che si sono dati, quella di continuare a creare strumenti subacquei, fregandosene se non vanno bene per i come chiami tu “benestanti che oggi li sfoggiano durante gli aperitivi delle terrazze di Milano”. Ho banalmente scritto anche che è anticommerciale come comportamento e lo sanno benissimo, ma loro preferiscono così.