Questa guida propone quali sono i migliori orologi vintage – e più abbordabili nella propria categoria di appartenenza – da comprare nuovi oggi.
Non esiste un campo che non tragga vantaggi da riedizioni di oggetti con un design che viene dal passato. Quindi ai nostri giorni la creatività è finita? No ma bisogna tener conto del richiamo speciale che suscitano le forme che hanno caratterizzato una decade dopo che non le vediamo più per un po’. Dicendola tutta con l’attaccamento che la nostra cultura ci spinge ad avere nei confronti del passato alla fine siamo noi stessi a alimentare il mondo del vintage.
Un esempio?
Sino a poco tempo fa nessuno avrebbe mai pensato che si potesse riesumare un tipico segnatempo degli anni 70/80 dal freddo e rettangolare quadrante a cristalli liquidi. Invece da un po’ sono nuovamente tornati in auge, e a ribadirlo ci ha pensato ad esempio il successo che la recente collezione Full Metal di Casio che ha riscosso riproponendo i suoi nostalgici orologi a led in acciaio.
Ogni epoca ha la sua ispirazione vintage. Un tempo si reinterpretavano orologi ispirati dall’Art déco ma qui gli anni ’60 continuano a farla da padrone. Perché? Perché le morbide forme tipiche di quel periodo sono quelle più facili per un segnatempo, specialmente classici come quelli elencati in questo post.
Gli orologi meccanici vintage sono oggetti personali che rispetto a ciò che li circonda sono da una parte anacronistici, non dovendo esprimere prestazioni sempre numericamente in crescita – come invece è per l’high-tech – non saranno mai rottamati per obsolescenza. È questa la formula magica di un orologio meccanico; con il senno di poi è la stessa che negli ultimi tempi regola i dischi in vinile, o speriamo che vada così.
Un segnatempo vintage look fatto bene è un po’ come un brano dei Pink Floyd: continuerà a affascinare anche molte future generazioni perché toccando spesso in profondità non sentirà mai l’effetto dei cambiamenti (esterni) procurati dal tempo stesso.
Ma ora andiamo a vedere che cosa ho scelto per rappresentare i segnatempo vintage contemporanei da comprare. Ecco di seguito l’elenco e poi i dettagli.
Orient Bambino Small Seconds
In una hit di segnatempo vintage top, ma anche accessibili, non potrà mai mancare un Bambino. Questo Orient ha toccato in tutte le sue versioni livelli di popolarità da rock star. Belli, ben fatti, e acquistabili a un paio di centinaia di euro – spesso a molto meno – le forme di questo orologio incarnano il tipico segnatempo anni ’60 del nonno.
Ho scelto il Bambino con i piccoli secondi, perché nella sua ultima versione con appunto i piccoli secondi alle sei per me valorizza ancor meglio l’immagine dei tre lancette d’epoca con i loro ampi quadranti e vetri in plastica molto curvi.
I quadranti sono tanti, tutti finiti a soleil. Questo è l’unico Bambino a offrire numeri arabi delle ore, cui si alternano con indici applicati. È disponibile in cinque varianti: cassa acciaio color oro rosa e quadrante bianco, acciaio e quadrante bianco, acciaio e quadrante champagne, acciaio color oro giallo e quadrante bianco, acciaio e quadrante nero.
Cassa da 40,5 mm, il consiglio è di provarne uno qualsiasi prima perché non sono proprio pochi per un orologio vintage style con anse classiche. Nuovo Calibro Orient F6222 a carica automatica.
Prezzo: 200-300 Euro
Seiko Alpinist SARB017
Questa non è una novità ma un altro segnatempo dalle forme d’epoca davvero strepitoso. È l’orologio da esploratore pensato dagli alpinisti giapponesi e realizzato da uno storico brand quale è Seiko.
Esteticamente molto bello, la robusta cassa in acciaio che misura 38 mm si caratterizza per una larga e liscia lunetta inclinata. Come tutta la linea Alpinist, per quanto in maniera molto discreta il SARB017 incorpora una bussola.
Stupendo il quadrante verde decorato a soleil con la maggior parte degli indici delle ore segnati da numeri arabi e i restanti da indici a freccia. Sono tutti particolari applicati in metallo dorato che si sposa benissimo con lo sfondo verde smeraldo. Tutta la grafica utilizza per le scritte gradevoli font vintage. Molto belle le tre sfere, cui insieme a molti elementi del Seiko Alpinist ricoperti di sostanza luminescente si accendono nel buio.
Attenzione: da un po’ è uscito di produzione, ma si trova ancora anche se non si sa per quanto. Molto bello anche con il bracciale in acciaio – ref MOTZ111JO che possiamo vedere nei dettagli nel seguente video.
Lo anima il Calibro Seiko 6R15, un movimento fantastico – soprattutto considerando il prezzo – completo di funzione di arresto dei secondi. La data in una piccola finestrella a ore 3 non disturba l’armonia delle linee. Il cinturino in cuoio marrone riprende con i suoi tagli la tipica pelle di coccodrillo.
Un’alternativa ci sarebbe: si chiama Alpinist Blue U.S. Limited Edition, ossia la referenza SPB089 ma com’è evidente dal nome si tratta di un’edizione numerata limitata disponibile solo sul mercato americano, almeno ufficialmente.
Il prezzo del SARB017 si aggira sui 450 Euro
Laco Vintage Ø 34,0 MM Ref. 861846
Le prime due posizioni sono occupate da noti best buy; ora, rimanendo sempre in un budget molto abbordabile, è tempo di piazzare al polso qualcosa di “vecchio” ma che non vedi tutti i giorni. Laco è un marchio nato quasi cento anni fa.
Brand conosciuto più che altro per gli storici B-UHREN, ho scelto invece un modello per il design che richiama l’iconico stile Bauhaus da sempre ovviamente interpretato alla grande da brand tedeschi storici come Stowa, Junghans e appunto Laco.
La linea Laco Vintage è popolata da molti segnatempo di design minimalista sia antico sia più moderno. Potrebbe essere un valido consiglio sia per chi non vuole spendere oltre ottocento euro per un Max Bill automatico sia per chi ha un polso piuttosto piccolo visto che, come i segnatempo di una volta, la cassa del Laco Vintage misurando solo 34 mm è quindi l’ideale per polsi piccoli.
Quadrante nero o bianco, versione a indici e lancette molto sottili ma ci sono altre referenze con altre grafiche e colori. È mosso da un Calibro automatico giapponese che più semplice di così non si può ma assai noto: il Miyota 9015.
Prezzo: 598 Euro
Junghans Meister Handaufzug
Per un progetto vintage al polso intorno ai 1.000 Euro è quasi un sacrilegio non mettere in conto un Max Bill, ma sempre lo scorso anno a Baselworld, dove ho avuto modo di parlare a lungo con Junghans, ho scoperto il Meister Handaufzug spettacolare modello dell’omonima collezione dall’estetica superlativa e per giunta mosso da un movimento a carica manuale. I malati di polso sanno bene cosa significhi questo apparente passo indietro rispetto a un automatico.
Meister, il Maestro. Si chiama così perché uscito la prima volta dagli atelier di Schamberg a metà anni ’30, era con i suoi movimenti il segnatempo top di Junghans. La storia riporta che nel 1956 il marchio era il terzo produttore di movimenti certificati cronometri e che l’anno dopo fu proprio un Meister a montare il primo movimento automatico con cronometro sviluppato da Junghans.
Al momento il marchio tedesco non sviluppa più calibri di manifattura ma nelle fasce di prezzo da 500 Euro a 3.000 Euro da il meglio di se e spesso fa la differenza – dentro e fuori – su altri nomi più famosi.
Tornando a questo Meister Handaufzug, il quadrante grigio antracite è la purezza in persona. In scia la cassa in acciaio da 37,7 mm con una lunetta sottile quasi come una lancetta e un vetro molto bombato. Qualche hanno fa ne ho recensito un’altra versione a questo link.
Il bello è che – nonostante il prezzo sia da sempre accessibile – monta uno dei Calibri a carica manuale più validi: il Peseux 7001. Nato 47 anni fa all’inizio della crisi innescata dal quarzo, dal 1985 Peseux è di proprietà ETA ora parte di Swatch Group. Junghans lo ha rifinito con elementi e decorazioni proprietarie denominandolo J815.1.
Prezzo: 1.170 Euro
Guinand Model 361
Saliamo un po’ di prezzo e in questa guida voglio ora proporre uno tra i più strabilianti cronografi dal look vintage oggi in circolazione rivolgendomi a Guinand, marchio con una bella storia alle spalle e con un rapporto qualità prezzo da sempre molto invitante. Molti anni fa ai tempi di blog-orologi.com avevo dedicato a Guinand questo articolo.
Prima di iniziare vorrei solo ricordare che all’età di 102 anni il 14 febbraio scorso si è spento Helmut Sinn, l’uomo che nel 1995 sviluppò Guinand, antico e defunto brand di orologeria svizzera. Sino a poco tempo fa Sinn lavorava quotidianamente al banco. Su di lui leggi a questo link un bel tributo.
Si tratta di un cronografo da pilota bicompax con cassa in acciaio a finitura lucida che sembra uscito da una macchina del tempo regolata a fine degli anni ‘50 tanto è identico all’era in cui i segnatempo in grado di misurare gli intervalli di tempo brevi somigliavano più a degli strumenti. È ispirato direttamente dal 102 B creato da Helmut Sinn in persona.
Quadrante nero con stupendi contatori leggermente argentati da un trattamento galvanico. È un panda dial e come potrai vedere sul sito questo elemento corrisponde esattamente a quello del modello vintage. Come riporta chi lo costruisce la sua cassa resiste a sollecitazioni di 20 atmosfere, pari a una pressione esercitata dall’esterno che s’incontra a 200 metri di profondità come a 11.000 metri di altezza.
Con un look tipicamente da orologio militare il Guinand Model 361 è mosso da un diffusissimo movimento ETA-Valjoux 7753 cui variante del 7750 è la più adatta per creare sia crono tricompax, sfruttando tutti e tre i contatori forniti, sia bicompax. Il marchio tedesco ci mette anche del suo e lo consegna regolato in cinque posizioni dopo averlo testato alcuni giorni.
Prezzo: 1865 Euro
COMPRALO DA GUINAND
Squale Master Professional
Con l’avvicinarsi dell’Estate 2019 lo Squale, che in assoluto è uno tra i più belli orologi subacquei di sempre, è più che mai attuale. Com’è normale che sia tutti i diver degli anni ’50-60 si somigliano un po’, ma scordati che gli Squale siano delle copie di sub più blasonati.
Ho scelto il Master Professional invece di un 1521 perché a differenza di quest’ultimo, che anche se gli somiglia molto non è un homage del Submariner visto che Charles von Büren lo disegnò forse anche prima della star coronata (ndr presentato e rilasciato nel 1954). Il Master però si distacca da tutto. In lui c’è certamente un richiamo all’estetica della linea 2002 che però ha una cassa a tonneau.
Il quadrante è nero ma è disponibile anche blu, verde, e grigio chiaro, riporta in luogo dei pallettoni indici a rombi e a cuneo ampiamente ricoperti di sostanza luminescente. La ghiera unidirezionale è unica: per muoverla anche di uno dei suoi 60 micro scatti bisogna sbloccarla premendola verso il basso.
È uno Squale un po’ diverso dal solito. La cassa da 44 mm richiama più quella dei subacquei professionali e il quadrante offre la particolarità dell’indicatore di riserva di carica.
Monta un movimento automatico ETA 2892-2 modificato appunto per accogliere l’indicatore di autonomia.
È impermeabile sino a 600 metri quindi ce n’è più che d’avanzo. È costruito in edizione limitata di 300 esemplari e anche con cassa in bronzo.
Prezzo: 2.650 Euro
COMPRALO DA SQUALE
Glashütte Original Sixties Annual Edition 2019
Concludiamo continuando a rimanere in un budget piuttosto contenuto per un vintage look, ma stavolta ci concediamo un orologio con movimento di manifattura. Il Glashütte Original Sixties Annual Edition 2019 è la fotocopia degli Spezimatic i segnatempo con curve fortemente addolcite, e quei quattro numeri arabi dalla suggestiva grafica ad arco, che venivano costruiti nel piccolo borgo Sassone ai tempi del regime DDR.
La linea Annual Edition fa parte della collezione Sixties introdotta dalla manifattura tedesca nel 2010 ma, a differenza degli altri modelli, propone ogni anno un’edizione con un diverso quadrante che riprende appunto alcuni tra quelli fuoriserie dell’epoca. Per l’orologeria sassone il quadrante è sacro e a lui si riservano cure maniacali. È frutto di diverse lavorazioni, tra cui la stampa sul disco in argentone della suggestiva impronta granulata con la stessa pressa da 50 tonnellate che veniva impiegata cinquant’anni fa.
A mettersi qui a spiegare ciascuno dei 25 procedimenti per realizzare un quadrante di un Sixties Annual Edition faremmo notte.
Il risultato finale dell’edizione 2019, che sarà in vendita sino al 31 dicembre prossimo, è una sfumatura di colore sempre diversa, che rende unico ogni quadrante.
Il Sixties Annual Edition 2019 è mosso dal calibro 39-52 che riporta tutti i tratti dell’orologeria tedesca come la platina chiusa a tre quarti, per un fissaggio eterno di tutti i componenti, decorazioni di platina e ponti a nastro di Glashütte, castoni che fissano i rubini in oro 18 k, viti azzurrate e con testa piatta lucidate a specchio. Di questo Sixties, sempre con quadrante arancio, ne esiste anche una versione con Panoramadatum, la Grande Data di Glashütte Original.
Prezzo: 6.500 Euro
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Informativa: Il contenuto di questo post rispecchia le opinioni della redazione di Orologi di Classe: dal 2008 scriviamo solo di orologi in cui crediamo. Nell’articolo sono evidenziati prodotti che pensiamo potrebbero piacervi; nel caso decideste di comprarli riceveremo (su alcuni) una piccola percentuale dai siti di affiliazione con cui lavoriamo, in particolare Amazon. Per qualsiasi ulteriore chiarimento scrivete a redazione@orologidiclasse.com.
A parte Nomos ma di cosa parliamo ?’’’’’